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sabato 22 febbraio 2014

20. MELAMPUS: il duo dal piede nero...


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   Eccoci al secondo appuntamento del nuovo anno. Dopo tanto clangore di botti e presentazione, nel corso del 2013, di band "rumorose", ci soffermiamo oggi su un duo molto particolare, i Melampus, che con la loro sofisticata elettrowave ci fanno sognare un po'.
   Li abbiamo contattati in occasione dell'uscita del loro nuovissimo album, "N°7", avvenuta il 24 gennaio 2014, di cui presenteremo anche la recensione ad opera dei collaboratori della Sadik Webzine (qui la media partnership  ). A seguire, l'interessante intervista con i protagonisti.
 


INTRO
    Melampo, "dal piede nero", discendente di Eolo, è una figura mitologica dell'antica Grecia. Primo essere umano dotato dagli dei di capacità divinatorie, acquisisce il dono di comprendere il linguaggio degli animali da due serpi a cui aveva salvato la vita. Guaritore, fu anche colui che introdusse nella Regione il culto di Dioniso.
   Questo il mito; la realtà ci porta invece al duo emiliano dei Melampus nelle figure di Francesca Pizzo e di Angelo Casarubbia. Ancora una volta personaggi eclettici, immersi nel pane quotidiano dell'arte: entrambi artisti visivi, pittrice e tatuatrice lei, fotografo lui, musicisti, ovviamente, entrambi. Due Melampi coraggiosi, in grado di sublimare le più sottili emozioni dell'animo umano trasportandole in note, e confezionandole in brani eleganti e raffinati, dalle atmosfere eteree e dilatate, sospese... niente delicatezza new-age, però! Piuttosto un percorso lento e fosco, dove le venature noir e l'ambientazione dark la fanno da padrona. Francesca ci accompagna con i suoni eterei della sua chitarra e l'ausilio oculato dell'elettronica, nei suoi mondi intimi e sognanti; con la voce sussurrata e il cantato ripetitivo come un mantra ci porta all'esplorazione del subconscio, mentre Gelo sottolinea, con l'ausilio di batteria, droni e loop, l'atmosfera ipnotica proposta dalla sua compagna.
   Se i Melampus provenissero dall'India, la loro musica sarebbe un raga della sera...

BIOGRAFIA
   Di stanza a Bologna i due formano la band a fine 2011: Francesca aveva fino ad allora accompagnato al basso il cantautore Bolognese Renzo Picchi con il progetto NEL DUBBIO, mentre Angelo militava nel trio new-wave BUZZ ALDRIN (dal nome del secondo astronauta statunitense a porre piede sul suono lunare). 
   In pochi mesi presentano il loro primo, omonimo Ep autoprodotto e con  questo esordio fanno subito parlare di sé. La critica li osanna apprezzando i loro suoni ricercati, nonostante il minimalismo compositivo, e la loro originalità, nonostante quei brani siano più adatti ad un pubblico di nicchia, o più attento e critico come quello straniero... Loro stessi scrivono i testi in inglese perché si sentono vocati ad un pubblico più internazionale e non si preoccupano di adattarsi per "piacere" a tutti i costi. La loro è una filosofia pura, di semplice e totale espressione artistica, senza ricercare necessariamente, come dice la stessa Francesca, il maggior numero di Like su Facebook... E così, com'è sicuro che i due guardano al passato per l'ispirazione dei loro brani (lisergia anni '70; suono britannico anni '80 di etichette coma la 4ad), similmente il loro futuro è  destinato all'estero, Oltremanica od Oltreoceano che sia.


   Già l'anno successivo esce il fortunato "Ode Road", un nove tracce registrato a Maggio 2012 da Giovanni “Vanni” Garoia ed Emanule “Nene” Baratto negli studi dello storico locale bolognese Locomotiv Club, ora anche etichetta discografica. Gli accostamenti stilistici si sprecano: la voce della Pizzo viene, a seconda del brano, comparata a P.J.Harvey, a Nico, a Lisa Gerrard, Cat Power... (pur essendo in realtà molto più simile a quella di Mazzy Star degli Opal) e nelle loro composizioni si sente di tutto: gli immancabili Joy Division, un po' di garage, interventi noise, della psichedelia alla Doors, echi dei Velvet Underground. Vengono spesso affiancati ai KILLS, un altro duo famoso lui-lei, britannico, ma il metronomo è da abbassare al numero dei battiti cardiaci a riposo nello stile di gruppi come i Cranes, della già menzionata 4ad, o come i Galaxie 500, band newyorkese fine anni '80, ispiratrice del genere musicale Slowcore (e i cui batterista e bassista, al loro scioglimento nei primi anni '90, fonderanno il duo Damon e Naomi). La verità è che i nostri due Melampi propongono qualcosa di molto più personale: un'atmosfera onirica, conturbante, a volte, una new-wave scura, melanconica e sognante, ipnotica come la voce che l'accompagna, assolutamente unica e distintiva. Eppure, nonostante l'uso dell'elettronica, il sound rimane grezzo, scarno ed essenziale, diretto all'ascolto; l'elettronica è infatti più vista come abbellimento sonoro che non come mezzo stesso di espressione, o come base su cui sviluppare le idee musicali degli strumenti. Quel che ne risulta è un rock ai minimi termini la cui miglior definizione forse resta quella di "Ethereal Wave"...
   Ben quattro brani di “Ode Road” vengono richiesti per la colonna sonora del film “L'uomo doppio”, del pugliese Cosimo Terlizzi; applaudito al Torino Film Festival 2012, è stato prodotto dalla Buena Onda di Viola Prestieri, Valeria Golino e Riccardo Scamarcio (http://cosimoterlizzi.com/luomo-doppio/).
In occasione della promozione dell'album, un'intervista a Francesca esce sulla rivista femminile Elle (qui)

   Passa soltanto un altro anno ed ecco che i due si presentano con il loro secondo nove tracce, "N°7", registrato nel corso del 2013 sempre agli studi del Locomotiv Club di Bologna da Lorenzo "Loz" Ori (sound engineer dai A Toys Orchestra/Massimo Volume) e Giovanni Garoia; impreziosito da ospiti d'eccezione quali Enzo Moretto ed Ilaria d'Angelis (A Toys Orchestra) è uscito in data 24 gennaio 2014.
Prodotto da Locomotiv Rec in collaborazione con la Riff Records di Bolzano, viene distribuito da Audioglobe.
   Forse maggiormente fruibile del precedente, grazie a melodie più marcate, i Melampus rimangono comunque fedeli a sè stessi; suggerito a chiunque ami, con la musica, soprattutto sognare.

Qui la presentazione del primo estratto "Warehouse", 
Qui "7 Stones", il primo video dell'album
Qui la nostra RECENSIONE ad opera di Mørke dello staff della Sadik Underground Review.
qui la lista, in continuo aggiornamento, delle date del tour promozionale

   Francesca Pizzo è nata nel 1981 a Bologna, città dove si laurea in Accademia delle Belle Arti. Dopo anni di attività come pittrice, fotografa e tatuatrice, si dedica ora principalmente alla musica.
  Angelo Casarubbia, classe '78, in qualità di fotografo collabora con Les Femmes (www.lesfemmes.it), distaccamento di Arte d'Opera (www.artedopera.it), il cui titolare Angelantonio Pariano, figura eclettica, è designer industriale, grafico, fotografo, videomaker, nonché autore dei video di "The Path "e "7 Stones" (di prossima uscita) dei nostri Melampus.

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LABELS
   Come ben sa chi segue regolarmente i nostri post, amo sempre aggiungere un paio di parole in riferimento alle case discografiche selezionate dai nostri duo, o comunque nominate nel corso dell'introduzione all'intervista. E' il caso oggi della LOCOMOTIV RECORDS di Bologna: il Locomotiv è live club, etichetta discografica, laboratorio video e studio di registrazione. Nato nel 2007 dapprincipio come live club, si pone fin dall'inizio l'obiettivo di portare in città band ricercate e di qualità, oltre che valorizzare quelle già esistenti in zona. Con oltre 500 concerti all'attivo, ricordiamo giusto i mitici Melvins, i Verdena, i Suicide, i Codeine... Divenuto uno spazio polivalente, capace di ospitare non solo concerti dal vivo ma anche sessioni di registrazione, nel 2010 uno dei fondatori, Gabriele Ciampichetti, allarga la proposta musicale fondando appunto la Locomotiv Rec. Attualmente gli artisti prodotti dalla label sono giusto una manciata: gli Eveline, i Crazy Crazy Worlds of Mister Rubik ed oltre i nostri Melampus anche un altro power duo: gli ABOVE THE TREE & E-SIDE ("Wild", 2012). Above the Tree è un progetto solista del chitarrista marchigiano Marco 
Bernacchia. Personaggio eclettico ed innovatore, propone una musica etnofolk d'avanguardia con richiami all'Africa tribale e al blues delle origini. I suoi live strepitosi lo vedono proporsi al pubblico con una maschera da gallo sui palchi di tutta Europa, in un tour che lo impegna per quattro anni consecutivi. Al suo rientro in Italia l'incontro con il batterista Matteo "Tegu" Sideri da cui il duo con base ad Ancona. Attualmente il progetto -SIDE si sta trasformando in un trio (Bernacchia con il duo percussivo DRUM ENSEMBLE DU BEAT) vista la passione di Marco per le collaborazioni e gli altri innumerevoli impegni musicali del Sideri (con l'elettronica analogica sperimentale nei MICROMASSIVE, altro duo interessante, sebbene senza chitarra ne' batteria; il nuovo ruolo di batterista nei RONIN, band capitanata da Bruno Dorella, qui in veste di chitarrista, già batterista nei duo OvO e Bachi da Pietra; l'accompagnamento nei Gipsy Ruffina).
Ritornando più da vicino alla nostra etichetta, aggiungiamo una piccola nota: esiste anche la Locomotive Records (o Locomotive Music), notare la -e finale, con sede in Spagna, assolutamente da non confondere...

Tra le varie media partnership del progetto Locomotiv c'è RADIO CITTA' DEL CAPO, un'emittente edita dalla Voli Group, cooperativa bolognese molto ampia, con oltre 200 soci lavoratori e operativa in vari ambiti culturali: settori di comunicazione e informazione, cinema e audiovisivo, gestione di biblioteche ed archivi, animazione culturale per la fascia d'età 0-18. RCDC è tra i fondatori del circuito radiofonico "Popolare Network" (una serie di radio del Nord Italia -Firenze, Bologna, Bolzano- con capofila Radio Popolare di Milano e che concordano dei programmi
comuni); sulle loro reti va quindi in onda il programma AREA51, il primo spazio live radiofonico di Bologna dedicato alle nuove realtà musicali con spiccate sensibilità artistiche e contenuti innovativi. 30 minuti di live in studio e poi la chiacchierata con i membri delle band.
Grazie a quest'ideologia, tenetevi forti, numerosissimi duo sono passati per i loro studio!!! Oltre ai concittadini Melampus e Above the Tree & E-Side, si sono avvicendati ai microfoni del programma Area51 nomi come gli acclamatissimi BUD SPENCER & BLUES EXPLOTION, il trio senza basso BETTY POISON, da cui sono partite tutte le nostre interviste, ed altri duo non elettrici come i SCHONWALD (basso e chitarra, degli ex Pitch, che sviluppano le loro melodie sopra una base di drum-machine e synth), i QUAKERS AND MORMONS (duo hip hop sperimentale), il duo di chitarre sognanti UYUNI o basso e chitarra MAYA GALATTICI e molti, molti altri ancora.
Tutte le band ospitate negli studi di Radio Città del Capo sono comunque degne di nota, incredibilmente interessanti e ottima rappresentanza della musica alternativa italiana. In conclusione: programma radiofonico assolutamente da non perdere.

   In occasione dell'uscita di "N°7", Billy e Gelo si sono avvalsi della collaborazione di una seconda etichetta discografica indipendente, nello specifico la RIFF RECORDS di Bolzano. Nata nel 2006 da due amici cofondatori, Paolo Izzo e Matteo Meloni, si pone l'obiettivo di dare spazio alle giovani band locali aprendo però i confini anche al rock "indie" italiano. Buoni finora i risultati culturali del progetto. A fine 2011, infine, Paolo Izzo apre il Riff Records Store, un piccolo negozio, controtendenza in questi anni, di strumenti musicali ma soprattutto di dischi: cd, ma anche i vecchi, adorabili vinili. 
Propongono anche servizi di amplificazione per i concerti e la stampa dei dischi. In quanto Vinilificio Point (negozio convenzionato al circuito Vinilifico, che conta vari punti in Italia, Spagna, Portogallo e Mosca), assicura in breve tempo la stampa su vinile, anche in tiratura limitata, di ogni tipo di master. Ambizioni del progetto? Diventare un punto di riferimento e d'incontro per i musicomani e i musicisti della città.
http://www.riffrecords.it sito ufficiale, in lavorazione
www.youtube.com/watch?v=Lu6OfDzvQDY promo del negozio di dischi Riffrecords Store


   Infine eccoci alla storica 4AD Records, etichetta britannica indipendente fondata nel lontano 1979 da Ivo Watts-Russell e Peter Kant. Nata inizialmente col nome di Axis Records, deve in breve cambiarlo per problemi di omonimia con un'altra casa discografica. Verrà scelto il nome di 4AD ispirandosi al nome di un bollettino pubblicitario. In breve P.Kent lascia la 4AD per fondare un'etichetta propria, mentre Ivo fa disegnare dal famoso Vaughan Oliver, proprio in questo periodo, l'attuale marchio della label.
   La 4AD fa parte di un circuito di etichette, il gruppo Beggars Banquet Records, assieme a label come Matador Recs, Rough Trade Records e XL Recordings.
Specializzata in musica psichedelica degli anni '80, fu una delle prime etichette a proporre musica post-punk. Ricordiamo tra i loro, innumerevoli artisti, nomi famosi come i Dead Can Dance, Bauhaus, i Lush, Pixies, Mark Lanegan Band, This Mortal Coil... Tuttora attiva.



VIDEO PROPOSTI
MELAMPUS
Melampus live al Locomotiv Club di BO 16.11.12
KILLS "Love is a Deserter" Official video http://www.youtube.com/watch?v=cgjXp3fIFLI
GALAXIE 500 “On Fire” 1989, full album, http://www.youtube.com/watch?v=vsfvdGjL4Yo
DAMON E NAOMI “Within these Walls”  http://www.youtube.com/watch?v=3qc_2DeWjwM 
ABOVE THE TREE & E-SIDE “On the road” http://www.youtube.com/watch?v=igbdaEnx3y0
L'UOMO DOPPIO, trailer www.youtube.com/watch?v=DjBzsHwtKMU

  
INTERVISTA
1. Benvenuti Francesca e Angelo nel nostro spazio EDP.
Voi siete entrambi artisti visivi oltre che musicisti; Francesca, tu sei anche polistrumentista (piano, basso, chitarra). Quando e come è iniziato il vostro percorso musicale? Quale l'arte nata per prima?
-Francesca: mi è capitato di avere a che fare prima con una matita che con uno strumento musicale, ma parlando di percorso artistico vero e proprio ho sempre portato avanti le due cose parallelamente. Le mie prime esperienze musicali risalgono all'adolescenza e ho preso parte a vari progetti rimasti spesso chiusi nelle quattro mura delle sale prova.
-Angelo: per me è venuta prima la musica. Ho iniziato a 18 anni come batterista punk-hardcore e da lì ho suonato in varie band le cui esperienze mi hanno portato a ciò che sono e a ciò che suono adesso.

2. I pro e i contro di lavorare così in simbiosi...
-A: fino ad ora non ho trovato molti contro, ma numerosi aspetti positivi. Il nostro modus operandi è frenetico e dinamico. Ci confrontiamo tutto il giorno ed essere un duo velocizza i tempi di lavoro.

3. La vostra musica si rifà a un certo tipo di elettrowave anni '80. Con che musica siete cresciuti? Quali i vostri idoli di riferimento? Cosa ascoltate attualmente?
-A: ci piacciono generi diversi ma che tra loro hanno un comune denominatore sonoro. Per farti un esempio possiamo ascoltare Lee Hazlewood, i Bauhaus o Soap and Skin e subito dopo gli Einsturzende Neubauten. Sono tutte cose diversissime tra loro, ma non noti un filo rosso? Ultimamente ascolto Dream River di Bill Callahan, Folklore dei 16 horsepower, One man's treasure di Mick Harvey e i Sonic Jesus, amici sonici di Latina che vanno visti dal vivo.
-F: tra i miei ascolti recenti Julia Holter, Colin Stetson e i tanto amati Low.

4. Bologna è sempre stata un interessante centro culturale. Come vivete la città in questo senso?
-F: ci sono tante realtà, affini o meno, a Bologna. E' bello potere visitare mostre, avere sempre concerti da vedere. Tendiamo a frequentare principalmente i nostri amici più cari, musicisti o meno. E quando è possibile cerchiamo di collaborare con loro.

5. A Bologna abita una cantautrice trentina, mia corregionale: Maria Devigili; anche lei suona spesso in duo, accompagnata alle percussioni dal marito Stefano Orzes. Avete avuto modo di incontrarvi e conoscervi?
-F: li conosciamo entrambi e ci incrociamo ogni tanto in giro, purtroppo però non siamo ancora riusciti a vederli dal vivo.

6. A parte il primo Ep autoprodotto, i vostri due album sono stati registrati e prodotti dalla Locomotiv Records, una realtà polivalente e molto interessante, lì a Bologna. Ce ne parlate un po'?
-F: è stata una fortuna per noi imbatterci in Gabriele Ciampichetti e cominciare a lavorare assieme. Ci ha dato la possibilità di pubblicare il nostro primo disco e il Locomotiv Club resta per noi un punto di riferimento a livello di proposta musicale in città, offrendo concerti di qualità.

7. Con questo secondo album vi siete appoggiati anche a una seconda etichetta, nello specifico la Riff Records di Bolzano. Ci spiegate le motivazioni e i vantaggi di collaborare con più case discografiche in simultanea?
-A: dietro a Melampus ci sono diverse persone al lavoro. Ci piace pensare che con l'aggiunta della Riff la nostra squadra si sia allargata e abbiamo trovato nella figura di Paolo Izzo un nuovo compagno di viaggio.

Locomotiv Club, Nov.2012, foto di Matilde Soligno
8. "N°7" è uscito a stretto giro di posta dall'album precedente, "Ode Road": quando avete creato i brani? In piena tournè? Come nascono, in generale, le canzoni dei Melampus? E quali le tematiche?
-A: i primi brani di N°7 sono nati a due mesi dall'uscita di Ode Road e da lì abbiamo composto fino a poco prima di entrare in studio, anche mentre eravamo in tour. Non abbiamo un metodo di scrittura definito. A volte si parte da un testo, altre volte anche solo da un suono.
-F: i testi trattano di svariati argomenti. Guardians è il passaggio da un luogo o uno stato ad un altro, GAD è un attacco di panico, Hungry People lo strano modo in cui viviamo, maltrattando e schiavizzando animali, senza farci le giuste domande e preoccupandoci solo del nostro ego, 7 stones è un puzzle onirico... Ogni brano ha una sua identità difficile da riassumere in breve.

9. Perché la scelta di questo titolo, N°7?
-F: non c'è nulla di più preciso e più effimero di una cifra. Ad ogni numero ne precede e ne segue sempre un altro, quindi forse è solo un battito tra il 5 ed il 6. O ciò che nella tua mente significa il numero 7. Oppure altro ancora.

10. Quali le differenze, secondo voi, e le linee di continuità tra questi vostri due lavori?
-A: per noi questo disco è naturale conseguenza di Ode Road, non ci siamo fatti molte domande in merito.

11. Raccontateci qualcosa del video di "7 stones", il secondo brano estratto dal vostro ultimo album.
-A: il soggetto è stato creato da noi assieme al regista, Angelo Pariano. Abbiamo pensato ad una protagonista da sola sul palco di un teatro. Ad una serie di movimenti che richiamassero qualcosa di diverso da ciò che realmente sono. Tutto è stato poi curato dal regista stesso assieme alla nostra amica Alice che ha interpretato il ruolo principale.

Dal film "L'uomo doppio" di Cosimo Terlizzi
12. I vostri brani sono molto evocativi e in questo senso si adattano bene alla trasposizione cinematografica. Infatti, ben 4 brani di "Ode road" sono stati utilizzati per la colonna sonora del film "L'Uomo Doppio" di Cosimo Terlizzi. Ci raccontate qualcosa di questa esperienza?
-F: in occasione di una serata alla quale noi e Cosimo collaboravamo per realizzare uno di vari eventi organizzati da Christian Rainer, Cosimo, di cui conoscevamo e seguivamo già il lavoro, ci ha chiesto qualche brano per un progetto che ancora non sapeva sarebbe diventato un film vero e proprio. Abbiamo accettato a scatola chiusa e oggi posso dire sia stata un'ottima cosa.

13. Parliamo di suoni: come duo elettrico non vi presentate soltanto con chitarra e batteria ma fate anche uso dell'elettronica, sebbene in modo elegante ed oculato. Parlateci di questa scelta, e del suo uso in fase di registrazione piuttosto che durante i live.
-A: quella che definiamo elettronica non lo è in senso stretto, perchè si tratta di parti campionate, come loop o suoni. Il suo ruolo cambia da brano a brano, a volte un loop regge una struttura intera, in altri pezzi manca del tutto. Fondamentalmente quello che c'è sul disco è ciò che portiamo anche dal vivo.

14. So che vi sentite vocati all'estero ma finora il vostro centinaio di date in soli due anni di attività vi hanno visti esibirvi perlopiù in Italia: a quando il grande passo di un tour Oltremanica o addirittura Oltreoceano? Vi vedrei così bene in qualche localino di New York...
-A: anche noi ci vedremmo bene, ma non avendo i giusti contatti al momento giusto continuiamo a provarci senza esserci ancora riusciti.

15. Francesca, tu dipingi e dopo il diploma all'Accademia delle Belle Arti di Bologna hai partecipato a numerosissime mostre. Ora che sei molto impegnata con i Melampus arrivi ancora a dedicare del tempo alla pittura? So che l'art work di entrambi i vostri album è opera tua.
-F: la ciclicità ritorna. Ci sono momenti in cui il visivo ed il sonoro coesistono pacificamente. In altri casi mi è necessario prediligere un linguaggio artistico piuttosto che un altro. O dovrei dire che il linguaggio stesso sceglie me come mezzo. Al momento la musica assorbe molte delle mie energie e alla pittura penso con grande nostalgia. Non è affatto negativo, credo.  Entrambe le copertine sono scaturite da un'idea di natura in qualche modo corrotta. Il levriero di "N°7" è uno dei nostri cani: Rita. L'abbiamo adottata tramite l'associazione "Progetto Spagna", che come altre salva i levrieri (ma non solo) abbandonati  perchè ormai incapaci di cacciare o di gareggiare nei cinodromi. Quindi ormai impossibili da sfruttare. La realtà di queste creature magnifiche è drammatica in vari paesi del mondo e sono ancora in troppo pochi a parlarne. Il levriero è la nostra fenice.

16. Ho avuto il piacere di visionare alcuni tuoi quadri, dei disegni a matita e grafite, dall'effetto molto delicato, etereo come la musica che ti contraddistingue. C'è un sentire che li accomuna? Nello specifico quei quadri rappresentavano dei busti, dei ritratti (c'è anche Angelo!), gli occhi chiusi nel volto... poi particolari di viso, bocche, espressioni... il tuo mondo creativo è tutto rivolto all'interno e al particolare? Al mondo dei sentimenti e delle e mozioni private? ...attingi al subconscio o a sfere più elevate, per la tua ispirazione?
-F: quella serie di ritratti è frutto di un periodo particolarmente delicato, per me. E' capitato che diversi lavori di quella serie venissero esposti, ma nel frattempo ne ho realizzati anche altri che quasi nessuno ha visto. La dimensione del disegno è caratterizzata da un tempo dilatato in cui non posso non confrontarmi con me stessa. In ognuno di quei ritratti i soggetti sono portavoce di un mio preciso stato di isolamento e di una sorta di obbligata cecità.


"His Unknown Pleasure, parte II

Performance all'inaugurazione della mostra

"Innanzi Tutto",Galleria Oltredimore di Bologna, 

          gennaio 2013. Scatto di Vera Roveda
17. Francesca, tra pittura, fotografia, musica e tatuaggi (quelli di Angelo sono tutti ad opera tua?), hai avuto modo di sperimentare l'arte a 360 gradi: qual è la disciplina in cui ti senti di esprimerti al meglio? E quale lo strumento preferito da suonare? 
-F: se avessi trovato un linguaggio a me più congeniale, avrei da tempo abbandonato gli altri. Gli ultimi tatuaggi di Angelo li ho fatti io, ma ne aveva già molti. All'ultima domanda potrei rispondere al rovescio: lo strumento che amo meno suonare è la chitarra. Ma sono una feticista dell'oggetto in sè.

Ultimo tatuaggio ad opera di Francesca
18. Angelo, in qualità di fotografo porti avanti altre collaborazioni oltre a suonare: come riesci a gestire il tutto con gli impegni musicali della band? Penso soprattutto ai periodi in tour...
-A: Da due anni a questa parte dedico più tempo possibile ai Melampus cercando di continuare la collaborazione con Angelo Pariano di Artedopera.

19. Parliamo un po' di nomi... del significato di Melampus ormai sappiamo tutto, ma perché questa scelta per identificare il vostro duo?
-F: siamo vegani ed in una certa misura impegnati sul fronte dei diritti animali. A tratti nei testi parliamo anche di questo, e di come l'umanità stia rotolando verso baratri di indifferenza. La vicinanza e la frequentazione di animali, domestici e non, può sensibilmente cambiare le nostre vite in meglio. Cominciare a parlare la loro lingua è piuttosto naturale, col tempo (N.d.a. come spiegato nell'intro, Melampo aveva il dono della comunicazione con gli animali).

Ok, penso che ci siamo conosciuti un po' meglio, ora. Ed è stato proprio un piacere.
Vi faccio quindi i migliori auguri per la promozione del vostro nuovo album e per tutta la vostra interessante carriera musicale ed artistica. Un saluto dall'EDP tutto!


DISCOGRAFIA
MELAMPUS 2012, Ep autoprodotto

1.15 feet  2.Thirst  3. 372   4.Double Room






ODE ROAD 2013, Locomotiv Rec (altrock, slowcore, ethereal wave)


1.Freedom Day  2.Joel  3.The Path  4.Fall  5.Thirst  6.Introduction  7.Double Room  8.Dots    9.Walk with me



N°7 2014, Locomotiv Records/Riff Records, distribuito da Audioglobe

1.Warehouse  2.7 Stones  3.While we float  4.Hungry  People  5.Rob  6.Guardians  7.GAD  8.The Gun  9.Waltz for Nina


Qui la nostra RECENSIONE ad opera di Mørke dello staff della Sadik Underground Review.
E qui un'interessante intervista su N°7




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