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martedì 27 agosto 2019

184. HYPERWüLLF, la saga continua...

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INTRO
Non è da molto che abbiamo presentato gli Hyperwüllf (qui, 19.3.2019), storico duo metal chitarra-batteria bolognese, ma della loro saga spaziale ci siamo così appassionati che non potevamo che aggiornarvi sul suo sviluppo, anche se solo musicale, questa volta, più che di trama.

I Bolognesi Christian (Love in Elevator, Marnero, Graad) e Nicola, fondano il loro duo chitarra-batteria già nel 2013 e da subito si presentano come una concept band il cui interesse ruota attorno al mondo dello sci-fi. Col tempo pubblicano due album di post-metal (dentro c'è molto di più, ma tanto per capire le coordinate...) con i quali dipingono una storia. Se gli eventi in sé sono tipici del genere (distruzione della Terra ad opera di malvagie entità -qui il pianeta è Erion, dove comunque abitano alcuni umani-, fuga dal Pianeta in cerca di nuove terre dove trovare rifugio ecc.), originale è una delle soluzioni riparatorie all'equilibrio distrutto delle cose: anche la razza umana, con la propria musica, può contribuire a dar energia rivitalizzante al reintegro del Bene, impersonificato nella figura dell'IperLupo. Ecco allora che i due musicisti si identificano appieno nella storia (per il cui riassunto rimandiamo al nostro articolo di Marzo, qui) con i nomi in codice di THE SARGE (chitarra e voce) e THE WüLFF (batteria e droni), interagendo direttamente negli eventi della trama. 

AGGIORNAMENTO
Dopo un album del 2015 e un secondo uscito nel 2018, è ora tempo di un aggiornamento con l'uscita di un Ep, Addendum One (un tre pezzi come nota aggiuntiva all'ultimo full lenght), che ci presenta un duo stilisticamente rinnovato. Se la storia dell'IperLupo era giunta ad un livello avanzato, ora ci fermiamo con la trama per approfondire, sonicamente, alcuni eventi chiave della saga stessa. I due eroi dell'ipotetico romanzo/film di fantascienza, si concentrano ora nel triste momento in cui, a seguito dell'intervento distruttivo di Robogoat (una gigantesca macchina frutto di una tecnologia avanzata e sconosciuta che vaga di pianeta in pianeta alla ricerca di nuove fonti di energia da sfruttare), gli Eroniti sono costretti ad abbandonare il proprio pianeta in cerca dell'aiuto dei Terrestri. Lo scenario è alienante, la distruzione impera ovunque e la desolazione che ne consegue è il tema chiave di questa nuova pubblicazione. Per sottolineare ancor più questo stato d'animo, ma anche per agganciarsi maggiormente ai suoni interstellari del nostro immaginario, The Sarge e The Wülff abbandonano temporaneamente i loro strumenti canonici per sedersi dietro una schiera di synth... proprio così, chitarra e batteria ritornano soltanto nel terzo brano dell'album (cover della storica "Set the Controls for the Heart of the Sun" dei Pink Floyd), mentre le prime due tracce ci catapultano in un'atmosfera rarefatta e sospesa che ben si addice alla storia descritta. Dal primo pezzo dell'Ep, "Ergs", è inoltre stato registrato un videoclip in tema.

Vestiti da astronauti dell'Apollo 12, o giù di lì, e come dietro a una console di volo, maneggiano con maestria tre synth, un sampler e un controller. Non usano computer, solo macchine e il tutto suonato live! Mentre a vederli su palco paiono proprio i due piloti The Sarge e The Wülff in fuga sulla navetta Infinite Titan... L'album invece lo potete ascoltare sul loro profilo Bandcamp dove potete anche acquistarlo in uno dei due formati a disposizione: Cd e Cassetta. Il primo a cura di Erionita Dischi in formato digipack e in edizione limitata a 100 copie, il secondo per Teschio Dischi, in due varianti: una standard e una super limitata per far impazzire gli appassionati di retro-gaming anni ‘90. Una nota a riguardo... Erionita Dischi non è una vera e propria etichetta indipendente ma il marchio con il quale i due musicisti segnano le proprie autoproduzioni, nato apposta per l'uscita di Addendum One e che da adesso in poi firmerà anche le prossime pubblicazioni del duo.

Preparatevi ora ad approfondire queste tematiche con l'intervista ai nostri due eroi dello spazio, the Sarge e The Wülff del duo Bolognese Hyperwülff, mentre nell'articolo a seguire (qui) troverete la recensione di Addendum One a firma Mali Yea, chitarrista del duo reggiano Anice nonché figura attiva della scena musicale locale (organizzatore di festival e fondatore dell'etichetta Priceless Tapes). Come direbbero quindi gli Hyperwülff stessi: ALL HAIL THE WÜLFF!

Link video:
Ergs” video: https://youtu.be/-WUWgkyGdk0


LABELS
Recentissima etichetta indipendente nata a Padova nel 2018 dall'opera congiunta di Alice e Francesco, con lo scopo di pubblicare dischi (in formato analogico, vinile o cassetta) in tiratura molto limitata ma nel contempo molto curata. Tutte le uscite vengono numerate e timbrate a amano, ogni dettaglio viene curato assieme alla band e al team di supporto grafico (gestito da Deesorder) il tutto infine serigrafato (The Mesh). Il Volume2 degli Hyperwulff è la prima collaborazione dell'etichetta con un power duo chitarra-batteria, seguita a ruota dall'Ep Addendum One. Auguriamo sicuramente lunga e prospera vita a questa realtà dell'editoria indipendente dell'underground.



INTERVISTA
1. Bentrovati nei nostri spazi, Sarge e The Wülff! A stretto giro di posta, questa volta... in compenso portate tante novità con Addendum One, il vostro ultimo Ep, una su tutte la vostra nuova postazione dietro i synth. Come mai questi nuovi strumenti? Quando li avete imparati a suonare? Indubbiamente creano sonorità e atmosfere più in linea con una storia di fantascienza, ma pare così strano, da parte di un duo chitarra-batteria…
H: Ciao Giusy, grazie per averci invitati ancora una volta! Ahah! Siamo devoti ai fuzz e ai piatti grossi, ma siamo anche grandi appassionati di sintetizzatori ed annesse diavolerie. Già dai tempi di Volume One gli avevamo ritagliato dei momenti da protagonisti qua e là. C’è voluto un po' per capire come e cosa usare, soprattutto dal vivo, e abbiamo provato soluzioni differenti a più riprese, fino al punto da dedicargli lo spazio necessario con un EP. L’idea ha preso corpo durante la fase finale dei mixaggi di Volume Two, elaborando e mettendo insieme frammenti che avevamo composto per i momenti più “cosmici” del live. Da lì si è evoluto tutto in maniera piuttosto rapida ed istintiva, così com’è la nostra musica del resto. Volume Two ha dei momenti di psichedelia più marcati rispetto al disco precedente, nonostante il mood generale sia più dritto, e ci aveva lasciato una gran voglia di andare più a fondo. Anche il concept ha giocato a nostro favore permettendoci di isolare un momento all’interno della macro-storia per sprofondare in atmosfere più fantascientifiche. È un esperimento, un po’ come il resto.

2. Come gestite i live a questo punto? Di certo si è abbandonata la praticità di girare in due, con poca strumentazione... cosa e come suonate Addendum One, su palco?
H: In realtà buona parte delle cose che usiamo per Addendum One erano già nel nostro setup, quindi non c’è una differenza sconvolgente. Abbiamo aggiunto un sequencer e un paio di synth, ma abbiamo cercato di restare sul compatto per evitare di impazzire sia in sala prove che dal vivo, dovendo mediare tra la voglia di espandere la palette di suoni e le limitazioni fisiche di essere solamente in due. Per gli appassionati di sintetizzatori, ci teniamo a dire che usiamo solo hardware, no computer: sequencer, un paio di campionatori e qualche synth compatto.
Per la gestione live, The Sarge comanda un campionatore e un synth “solista” mentre The Wülff ha una valigetta delle meraviglie da cui controlla il sequencer e tutti gli strumenti annessi.

3. Da "Ergs", il primo estratto dell'album, avete anche realizzato un bel videoclip: raccontateci come è nato.
H: Abbiamo messo insieme un piccolo contributo visivo mescolando una serie di immagini che rimandano all’alba sul pianeta Erion, dal quale i nostri personaggi sono in fuga a questo punto della storia. È un momento di calma dopo la tempesta, ma ha anche il sapore malinconico di chi sa che non vedrà più il luogo che per lui è casa.

4. Con il terzo brano dell'Ep tornate ai vostri strumenti canonici, ma questa volta per proporci una cover. Azzeccata la scelta di questo storico brano dei Pink Floyd.
H: Beh, poche band hanno toccato il tema del viaggio nello spazio così profondamente come hanno saputo fare i Floyds. Sono un gruppo che amiamo da sempre e che ha dato un enorme contributo al nostro orecchio musicale. Avevamo registrato questa cover da un paio d’anni e aspettavamo l’occasione per pubblicarla. Ci sembrava incastrarsi alla perfezione nello scorrere dell’EP, che essendo un capitolo aggiuntivo a Volume Two, si ricollega al viaggio nello spazio, l’ignoto e l’approdo a nuovi mondi.

5. Con il prossimo capitolo intendete proseguire la trama del racconto? Stiamo attendendo l'intervento degli Umani e della loro miracolosa musica per ridare forma e corpo all'Iperlupo e nuova vita ad Erion!!!
H: Certamente! Continueremo a raccontare gli eventi che ci hanno spinto fin sulla Terra. Dipenderà dai terrestri prendere o meno parte alle vicende dell’Iperlupo. Questa parte della storia è ancora da scrivere...

Grazie ancora, Eroi dello Spazio, attendiamo il sequel della saga…
H: Grazie ancora a te e ai tuoi lettori! Buon viaggio intorno al sole!


Link band


DISCOGRAFIA

ADDENDUM ONE 2019, Erionita Dischi, Teschio Dischi, (PostMetal, Ambient, Sci-fi)

1. Ergs/Dawning Sequence  2.Rude awakening 3.Set the Controls for the Heart of the Sun

Qui la nostra recensione



VOLUME TWO: The Divide 2018, Shove Records, Deathcrush, Dischi Bervisti, Teschio Dischi, Roughness Noise (PostMetal, Sludge, Sci-fi)

1. Erion Chant  2.Hypersphere 3.Recall! Recall! 4.Ghost Wolf 5.Last Ride 6.Stele Chant 7.Shattered Ground  8. 17 45 40.045 -29 00' 27.9  9.Omniverse  10.Infinite Titan

Qui lo ascolti / Qui la nostra recensione


VOLUME ONE: Erion Speaks 2015, Fallo Dischi, Martire, Shove, Deathcrush Distro, Taxi Driver, Icore Produzioni (PostMetal, Sludge, Sci-fi)

1.Impactor/White Heat  2.Hyperwülff  3.Robogoat 4.Entering 5. 20 Pillar  6.In Ruins  7.Raging Hunger 8.Several Bones

Qui lo ascolti





Link ad altre recensioni


Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


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