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martedì 6 gennaio 2015

50. La Befana de I COSPIRATORI


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   Eccoci oggi al primo appuntamento dell'anno nuovo! E' passata la Befana stanotte e ci ha lasciato questo post... oggi parleremo di musica italiana, un po' Folk e un po' Punk, un po' Grunge e anche Delta Blues, con il duo I COSPIRATORI dalla provincia di Torino. Quale data migliore del 6 Gennaio, per un articolo su di loro, visto che il singolo di punta del loro omonimo album si intitola proprio “La Befana”?
   L'anima del duo è Martino Vergnano classe '76, musicista di vecchia data. Nella band Filid suona Irish Music da oltre quindici anni, indifferentemente chitarra acustica, cornamusa e flauti irlandesi (low whistle e ulleann pipes). Nella sua lunga carriera la band si esibisce in numerosi festival nazionali ed internazionali (Celtic Connections Glasgow 2014, Busto Folk, Irlanda in festa Bologna e molti altri) suonando in tutta Italia ed Europa. Hanno all'attivo 5 album e molti loro brani compaiono su compilation di riviste specializzate di musica irlandese e celtica. Per anni ha militato poi in varie band Rock, Folk Rock e Irish prestando la sua voce e suonando indifferentemente chitarre e mandolino, strumenti che porta in eredità nel duo de I Cospiratori. Tutta questa attività musicale ha dato le sue soddisfazioni portando Martino ad esibirsi su numerosi palchi nazionali ma anche in Germania, Inghilterra, Irlanda, fino a un tour negli Stati Uniti nel 2010. Di rilievo la band Rosenkranz con la quale incide 3 album e vince il primo MEI Space, contest di musica indie, venendo poi premiata al MEI di Faenza.
   Martino nel contempo si ingegna in un fantasioso ventaglio di mestieri approdando infine al centro per disabili CST “Un Passo Insieme” di Val della Torre (TO), una fondazione onlus nata per sviluppare le loro abilità e renderli indipendenti. A tale scopo tengono corsi di danza, arti marziali, biologia, green economy, corsi di primo soccorso e di musica, tant'è che all'interno della struttura si trova anche una sala musicale (sala prove e studio di registrazione Upi) che Martino gestisce e nel quale ha registrato e autoprodotto tutti i lavori del duo. Siamo nell'autunno del 2012 e un giorno Elisa Cerrano, sua collega e batterista esordiente, prova la batteria in dotazione e Martino rimane colpito dal suo stile semplice ed efficace. In un attimo si rende conto delle potenzialità e degli stimoli creativi che un duo potrebbe offrire anziché la solita formazione di 3, 4 o 5 elementi e sebbene l'idea di creare un duo chitarra-batteria non lo avesse mai sfiorato prima di allora, da subito inizia a suonare con Elisa in questa nuova formazione. Sono nati I COSPIRATORI... i due registrano dapprima il singolo “La Befana” e subito a ruota un album omonimo di 9 tracce (più due cover della tradizione Old Time come Bonus Tracks) che esce autoprodotto nel giugno di quest anno. Un bel mix di blues, folk, cantautorato punk dai testi originali ed irriverenti; una chitarra semiacustica dai bei suoni distorti per lui, ma anche mandolino, qualche traccia di pianoforte e abbellimenti sonori vari.
   Nel contempo il duo entra nella scena nazionale musicale vincendo anche il Music Contest del “Bierfest Almese 2013” con la presenza in giuria, tra gli altri, di Bass Vicio dei Subsonica.
Ad inizio 2014 però la batterista Elisa, con la quale l'album era stato registrato, lascia il duo per maternità (auguri alla neo mamma!) e al suo posto subentra Paolo Chiorino. Strumentista navigato, da oltre 20 anni suona nel gruppo di Folk Rock americano Wells Fargo e nei Refounders, band di rock inglese con i quali si esibisce regolarmente in tutta Italia, Francia, Inghilterra e Germania e con i quali ha all'attivo numerosi album e un tour giapponese.
   Per I Cospiratori il 2014 si presenta denso di novità: vengono selezionati per partecipare alle selezioni live del Pistoia Blues Festival 2014, in estate aprono il concerto degli inglesi The Onironauts e vengono selezionati per partecipare a settembre al Reset Festival di Torino. Non paghi di questi riconoscimenti, i loro testi gli danno l'accesso a un workshop a numero ristretto con autori ed editori della BMG Italia e in autunno la loro cover di “Name Your Heart” di Matt Moody (canzone resa celebre da uno spot della Mercedes a livello mondiale nel 2011/2012) riceve apprezzamenti direttamente dall'autore e dai suoi fan americani. Una passione, per I Cospiraotri, quella di realizzare cover omaggio ai loro autori preferiti (le trovate tutte pubblicate su soundcloud), riarrangiando il materiale in maniera nuova e del tutto personale. 
   Ma ci sono altre sorprese dentro la calza della befana per questo duo piemontese! Attualmente la coppia è all'opera su ben due album: il primo, di inediti, e un secondo di traditional americani rivisitati e riarrangiati per dobro, mandolino, pentole, bidoni e latte arrugginite, ma anche canzoni Old Time, Blues primordiale, canti dei prigionieri ai lavori forzati... un loro omaggio a certa musica americana e anche al grande Alan Lomax senza il quale oggi non conosceremmo buona parte dei bluesman entrati nella storia. Ed ora quattro piacevoli chiacchiere per conoscere meglio Martino e Paolo de I Cospiratori.

“I tuoi maledetti rutti” https://www.youtube.com/watch?v=hP2AWpC3-oo
Filid live (con Martino ai flauti) https://www.youtube.com/watch?v=3yYRlku8GdA 

GENERI MUSICALI TRATTATI NELL'ARTICOLO
OLD TIME: Per chi non fosse a conoscenza di questo genere musicale, ecco una breve descrizione: l'Old Time è quel genere di musica nato nel Nuovo Mondo ad opera dei coloni europei. Questi si portavano dietro un bagaglio culturale fatto anche di musica folk, tradizionale. Ecco che l'Old Time si ispira così a composizioni folkloristiche specie Inglesi, Irlandesi e Scozzesi ma anche alla musica tradizionale Francese, Spagnola, Tedesca nonché Africana. E' la forma più antica di musica tradizionale del Nord America dopo quella dei Nativi Americani e dalla quale discendono generi sviluppatisi nel Nuovo Mondo, quali il Bluegrass e il Country. Viene per lo più suonata con strumenti acustici quali il violino, la chitarra, il banjo e l'armonica.




INTERVISTA
1. Ciao Martino, benvenuto nei nostri spazi EDP. Per incominciare a conoscerci raccontaci come e quando ti sei avvicinato alla musica suonata e come sei approdato all'Irish Music e all'Old Time.
M- Ciao EDP grazie, mi sono avvicinato alla musica suonata intorno ai 14 anni, io e due dei miei 5 fratelli entusiasmati dai dischi dei Beatles, Deep Purple, Creedence, Led Zeppelin etc. che avevamo in casa e dai primi concerti dal vivo ai quali ci capitò di assistere decidemmo di provare a mettere su un gruppo o meglio di provare a suonare insieme senza un "piano preciso".
Un negozio di strumenti a Giaveno (paese dove sono nato e cresciuto) stava svendendo gli ultimi strumenti musicali prima di chiudere così io e i miei 2 fratelli comprammo un basso, una chitarra, una tastiera e un amplificatore con 4 ingressi. Quello fu il primo timido passo di avvicinamento alla musica suonata.
Da quel momento e lentamente nel tempo con fratelli e amici abbiamo esplorato vari generi e vari strumenti musicali fino poi ad approdare alla musica irlandese, con questa musica e quel mondo fu amore a prima vista, durante un viaggio a Belfast nel '97. 
Da lì la mia passione per la musica folk, popolare, tradizionale si estese a tutti i 4 punti cardinali fino appunto ad arrivare alla musica old time americana (in buona parte grazie a mio fratello Davide Vergnano, violinista dei Filid e dei The Rosenkranz), anche se, per quanto mi appassiona e ne riarrangio e ripropongo molti brani, non mi considero un fautore tanto meno un "purista" di quel genere. 

2. Hai suonato spesso in band numerose e mai preso in considerazione la line-up a due chitarra-batteria. Cosa ti ha fatto cambiare idea, in un attimo? Cosa ci trovi di interessante in questa formazione rispetto a band più numerose?
M- Mi è capitato di suonare in vari tipi di formazioni, numerose e non (suono anche in duo "zampogna e ciaramella"); non ho mai escluso a priori alcun tipo di formazione e nemmeno mai preso come dogma che una band debba per forza avere i canonici basso chitarra e batteria, non ho mai avuto nessuna pianificazione a livello di line up, ho suonato e suono con persone accomunate dalla passione per certa musica, atmosfere, ritmi, per un certo tipo di sound, a volte si è in tanti a volte in pochi.
Il duo de I Cospiratori nasce comunque da una scelta precisa, da una curiosità, da una volontà di provare a vedere e sentire cosa può venire fuori quando si è in pochi, due, meno di due si è solisti ed è un concetto di far musica ancora diverso.
Al di là comunque del numero dei componenti è importante avvicinarsi il più possibile a ciò che si ha in mente a livello musicale cercando di esprimerlo al meglio. Se ci si rende conto che in due tutto questo viene fuori senza bisogno di altro allora ha senso, se invece ci si accorge che "manca qualcosa" allora ben vengano altri musicisti a contribuire... 
Ciò che trovo interessante e stimolante in un duo è appunto l'essenzialità con la quale ci si trova a fare i conti e poi (per esperienza diretta) ti trovi in due a un continuo confronto diretto, a un serrato dialogo, sei "costretto" a dover parlare,  ragionare, confrontarti costantemente e questo in formazioni più numerose può non accadere, spesso le dinamiche sono molto diverse così succede di avere il batterista che lega molto col tastierista, il bassista che è amicone del cantante ma non sa il cognome del chitarrista e si creano dei "sottogruppi", delle "correnti", il che non necessariamente è negativo... in due è tutto più diretto... se il batterista  non parla col chitarrista e il chitarrista non va d'accordo col batterista la cosa è belle che al capolinea.

3. Com'è stata dettata la scelta del vostro nome? Cosa volete “cospirare” e contro chi?
M- Il nostro nome voleva avere il gusto del "western all'italiana", vuoi per la passione per la musica old time, per la musica americana, per l'immaginario di un mondo che forse non esiste... volevamo e vogliamo dare l'idea di ciò che siamo e ciò che ci piace, con autoironia e leggerezza. All'inizio avevo proposto "gli uccisori" ma grazie alla sensibilità di una donna nel duo, il nome svoltò in qualcosa di meno cruento... sono comunque (uccisori e cospiratori) due titoli di episodi di Tex Willer (altro grande esempio di america "all'italiana")... I Cospiratori non è un nome dettato da polemiche o beghe ma uno scanzonato omaggio a Tex e comunque a un "far west" visto da italiani... non cospiriamo contro niente e nessuno... e poi se anche cospirassimo segretamente non potremmo rivelarlo altrimenti che razza di cospiratori saremmo? :)

4. Nelle altre band in cui hai suonato, cantavi anche. Solo in questo progetto parallelo componi personalmente e canti i tuoi brani?
M- Ho sempre cercato di comporre e scrivere, cantare e suonare cose mie, l'ho fatto nei progetti precedenti e lo faccio nei progetti attuali, oggi come oggi mi piace anche cimentarmi con covers e traditionals ovviamente riarrangiati secondo un gusto personale.

5. Nelle altre band vi esprimete in Inglese, come è stata la scelta di comporre i testi in Italiano?
M- Per non dilungarmi vi dirò che nasce da un'esigenza di comunicare ed entrare in contatto con chi ho intorno nella maniera più diretta e più veloce possibile, un'esigenza che prima non avevo e che ora sento molto... un po' come quando corri dal verduriere a comprare un bel cespo di insalata perché il tuo corpo te lo chiede anche se tu vorresti invece tutt'altro... 
Ho cantato e scritto in inglese perché volevo entrare in contatto con amici e amiche irlandesi, scozzesi, inglesi e americani... sono stato là, ho vissuto, lavorato, cazzeggiato in paesi anglosassoni, ho dovuto correggere, limare, migliorare, semplificare perché appunto volevo comunicare, entrare in contatto in qualche modo con loro.
Adesso sto a Grange di Brione, dietro a un cimitero in piena campagna, luoghi con poche centinaia di anime (quasi tutte belle anime ;) e voglio entrare in contatto (musicalmente parlando) con loro e poi con altri 60 milioni di italiani e quindi sono ripartito con la lingua italiana e con frasi semplici e dirette e spero a volte anche divertenti... mi permetto di consigliare a chi scrive canzoni in varie lingue di andare sempre a "testarle" nei luoghi dove si parla quella lingua... fatelo almeno una volta!

6. Da dove sbucano i tuoi personaggi? Perchè in ogni brano si dipinge una figura precisa, una scenetta specifica...
M- I miei personaggi (ma anche luoghi e fatti) sbucano dalla tradizione popolare, dall'immaginario collettivo anche di piccole comunità, mezzi proverbi, filastrocche etc. ovviamente riviste dal nostro punto di vista sbilenco, in un certo senso facciamo musica popolare... (col big muff ) senza però essere un gruppo folkloristico che si mette in costume e ne fa una rappresentazione ingessata bensì mischiamo generi e strumenti, influenze, ritmi, filastrocche etc. divertendoci.
Il fatto che ci sia quasi sempre uno straccio di storia, una figura precisa raccontata nella maniera più semplice e diretta possibile, è dettata dall'esigenza di comunicare ed entrare in contatto con gente schietta, semplice e che ha voglia di divertirsi e vogliamo farlo senza strani ermetismi o sfoggi stilistici intellettualoidi a volte indecifrabili. 

7. I tuoi brani nascono prima dalla musica o dai testi?
M- Dalla musica, spesso da un ritmo... 

8. All'inizio sei stato affascinato dall'essenzialità del drumming di Elisa, ora invece ti fai accompagnare da un batterista navigato: com'è la differenza tra i due? Un druimming diverso ti porta a comporre in maniera diversa?
M- In entrambi i casi un'esperienza per me molto preziosa e unica: con Elisa suoni con una brava musicista che non sa di esserlo, con la sensibilità ma anche la praticità di una donna, un'attitudine professionale spontanea e naturale, uno stile diretto e asciutto che in un duo è tutto.
Paolo non è solo un gran batterista ma un polistrumentista, con una cultura musicale incredibile, nonostante la sua bravura ha un'umiltà e una serenità di fondo che ti trasmette sia in concerto che in studio. Il suo contributo negli arrangiamenti è fondamentale, non sarà mai qualcosa di scontato ma sarà diretto, semplice ed efficace senza cose inutili o inutili sfoggi di tecnica... ha un'esperienza pluridecennale e un grande lato umano che trasmette quando suona. Quando avevo 16 anni andavo in autostop a sentirlo
suonare col suo gruppo Wells Fargo e poi con The Refounders e mai più avrei sperato di suonarci insieme 20 anni dopo... Un drumming diverso porta necessariamente a comporre in maniera differente ed è bello che sia così: i ritmi e le melodie si inseguono, a volte parte tutto da un ritmo altre volte la batteria asseconda la chitarra...
In entrambi i casi oltre a divertirmi molto ho imparato e sto imparando molto da loro e per questo sono grato a entrambi.
L'altra differenza nel suonare con Paolo o con Elisa sta nel fatto che quando finisco di suonare con Paolo nessuno viene a chiedermi se siamo fidanzati... comunque per togliere eventuali dubbi: non sono fidanzato ne' con Elisa ne' con Paolo... perché se due musicisti suonano insieme devono anche stare insieme nella vita? Non siamo gli Abba! :) 

9. Paolo, questa de I Cospiratori è la tua prima esperienza in duo? Cosa trovi d'interessante in una line-up a due rispetto a una comune full-band e com'è, da batterista, lavorare senza basso?
P- Sì, già... ho un'esperienza precedente in duo con mio fratello. Era un gruppo moooolto saltuario formato nel 1978 e volendo ancora attivo, anche se non abbiamo mai più fatto niente. Ci chiamavamo C. BROS. Lui voce, chitarre, armoniche. Io voce, chitarra acustica, mandolino, varie percussioni. Nel repertorio c'erano degli originali dei Wells Fargo oltre a dei classici prevalentemente USA , Dylan, Byrds, Woody Guthrie, Big Bill Broonzy... i Beatles e gli stones. Comunque quello era il classico duo acustico.
Quella con I Cospiratori è la mia prima esperienza di duo elettrico senza basso. Ho iniziato ad interessarmi al duo lo-fi dal primo LP del White Stripes, che ho poi visto 4 volte dal vivo. Sicuramente ci sono stati in precedenza altri duo ma i WS sono stati i primi ad uscire a livello internazionale. Considero Jack White un genio, uno dei pochi musicisti innovatori degli ultimi 20 anni. 
L'esperienza senza basso mi attira molto e sempre di più. Questo non ne esclude l'utilizzo. Ritengo che un bel quartetto di r'n'r, di rock blues, eccetera abbia delle motivazioni molto valide.  Il duo lo ritengo un modo differente di fare e ascoltare musica.
Proprio l'altra sera alla fine di un concerto dei Cospiratori uno del pubblico (un batterista, tra l'altro) mi ha detto: molto bello ma non trovi che vi manchi un basso? Mi è venuto in mente un paragone che, non so se perché, forse perchè ero all'ottava birra, mi è sembrato abbastanza azzeccato. Hai sempre mangiato la pasta col parmigiano, una volta la mangi senza. Tutto subito pensi che manchi qualcosa, però dopo un po' ti accorgi che ha un suo perché, un altro gusto ma egualmente positivo. Il che non toglie il fatto di mangiarla nuovamente con. È solo un differente gusto e non è detto che non sia anche migliore. 
Lavorare senza basso lascia molto più spazio all'improvvisazione, puoi andare senza regole precise ovviamente rispettando il tempo. E questa è la cosa più bella.

10. Ci anticipate qualcosa dei prossimi album? Quand'è prevista la loro uscita?
M- Stiamo preparando due album in contemporanea, uno sarà un album di inediti in italiano, essenzialmente per voci, chitarra elettrica e batteria... molto Electric Duo nel pieno significato del termine! L'altro sarà un album di brani della tradizione Old Time e Folk Blues americana riarrangiati alla nostra maniera per chitarra resofonica e acustica, mandolino, batteria, percussioni (bidoni arrugginiti, pentole, coperchi), washboard, cucchiai, con due grandi amici ospiti qua e là all'armonica e violino; entrambi registrati con registratore analogico a bobina. 
I lavori dovevano uscire per Natale ma purtroppo nel pieno della lavorazione, dei ladri sono venuti a rubare in studio quasi tutta la nostra strumentazione e attrezzatura e questo ha rallentato di molto i lavori, fortunatamente non hanno rubato i nastri e grazie all'aiuto di molti amici potremmo finire i due lavori. A questo punto dovrebbero essere pronti per questa primavera (2015).

Ciao Martino e Paolo, grazie per la vostra presenza qui all'EDP; vi auguro per questo duo tutte le gratificazioni e soddisfazioni musicali già ottenute con le altre vostre band. Lascio a voi concludere l'intervista con parole vostre...
Grazie a voi e grazie a te Giusy!
Grazie al vostro progetto, alla pagina facebook e al blog abbiamo avuto occasione di ascoltare dei duo molto bravi e interessanti che senza di voi difficilmente avremmo conosciuto.
Suonare in duo è un buon modo per provare a vedere e interpretare la musica in maniera un po' diversa e questo ci piace molto e ascoltando altri electric duo questo si sente ed è stimolante.
Vista la crisi che purtroppo ricade anche nel settore musicale, sui concerti nei locali, pub etc stiamo cercando di pensare e proporre nuove formule di concerti come ad esempio suonare in orari diversi dai soliti... mattino, pranzo, pomeriggio.. se qualcuno lì fuori avesse altre idee per nuove formule di concerto ci scriva, sicuramente gente che riesce a far stare in piedi una canzone, un brano, un album  in due, avrà qualche trovata geniale anche in materia di concerti!
Se qualcuno volesse ascoltare la nostra musica (e perché no sostenerla acquistandola) può trovarla seguendo i nostri links... se poi qualcuno ci volesse a suonare dal vivo, ci scriva.
Grazie ancora a tutti, ciao
I Cospiratori


Ascolto di tutte le loro pubblicazioni:
Per acquisto:



DISCOGRAFIA
LA BEFANA singolo 2014, Autoprodotto

1.La Befana








I COSPIRATORI 2014, Autoprodotto
Stampato in 100 copie numerate

1.Un monaco in Baviera 2.I tuoi maledetti rutti 3.La befana 4.Fino a domani 5.Mammeglio 6.Un problema che vorrei avere 7.Brutta ma ricca 8.Non sei più qui 9.Il porto di Torino BONUS TRACKS 10.Oh Death 11.A Man of Constant sorrow




Articolo ed intervista ad opera di Giusy Elle





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