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mercoledì 16 settembre 2015

79. L'estate dei CULTURE WARS


INTRO
   Siamo ancora in estate e vale la pena di presentare i CULTURE WARS, duo di Avellino che delle sonorità lievi e solari fa il suo marchio di fabbrica. Giusto se volete aggiungere un po' di piacevoli e sane canzoni al vostro ultimo riposo sotto l'ombrellone...


BIOGRAFIA
   I CULTURE WARS sono formati da due trentenni, Mirko Salvati e Giovanni Schirru, coetanei classe '85. Vivono ad Avellino dove sono musicalmente attivi da tempo immemore; si conoscono fin dalla prima adolescenza quando iniziano a suonare assieme in diverse band dai generi più disparati: Shevil (Stoner/doom), Vacanza (Post/Hardcore), Phantom Klang (Kraut/disco); Giovanni suona inoltre per anni nei The Bidons (GaragePunk) oltre a registrare la batteria per diverse bands, mentre Mirko milita nei The Provincials (Garage/DiscoFuturissimo) e ha parte attiva in tutte le produzioni Marialonga Records. Attualmente, oltre a suonare nei Culture Wars, lavorano part-time e studiano entrambi all'università: Lettere Classiche il primo, Archeologia il secondo... 
   Il duo nasce nel 2009 a Montoro, paese nella provincia di Avellino, con uno scopo preciso in mente: esprimere in suoni e parole ciò che dell'adolescenza è ancora vivo in loro come estremo rimedio alla mediocrità e alla pigrizia musicale e culturale che circonda i giovani di provincia. Un progetto ambizioso che si consolida in ben tre pubblicazioni, un omonimo Ep di quattro pezzi uscito l'anno successivo alla fondazione e registrato in un seminterrato, il full lenght "Poptimism" del 2012, stampato in 200 copie, e l'attuale "Plans", un dieci pezzi pubblicato da ben quattro etichette che si sono sommate nel corso degli anni e delle pubblicazioni del duo: Fallo Dischi, La Fine Edizioni, Macrostudio e la più recente e giovane Upton Records. I brani dell'Ep vengono registrati e prodotti con la collaborazione dell'artista salernitano Rosario Memoli mentre i due album successivi vedono riconfermata la collaborazione con il produttore, ormai amico, Antonio Di Sarno del Machina Project Studio di Nola (NA).
   A livello sonoro i due si esprimono in maniera solare e delicata, con chitarre dai distorti appena accennati, un indie di facile ascolto dalla risonanza molto positiva, canzoni post punk che si agganciano alla musica con la quale Mirko e Giovanni sono cresciuti, ovvero al punk rock e all'underground musicale statunitense degli anni '80 e '90, da cui il cantato in inglese. I loro brani compaiono inoltre in diverse compilation, anche internazionali, che hanno fatto conoscere la musica dei Culture Wars fin negli Stati Uniti, dove ricevono ottime recensioni.
   Lasciamo il compito di approfondire l'album "Plans" al nostro collaboratore Martino Vergnano nella sua recensione dedicata mentre noi, dopo una rapida carrellata sulle etichette che appoggiano i lavori della band, passiamo all'intervista con i Culture Wars, che ci rispondono coralmente nella persona di Mirko. Del resto quando si è amici da vent'anni e si suona assieme da 15 si finisce per pensarla uguale su molte cose... Buona lettura e buon ascolto!    

"Shannyn":
Video ufficiale https://www.youtube.com/watch?v=9qEBLoN_hns
Video ufficiale in studio https://www.youtube.com/watch?v=a3tntSgZVpk
Plans” lo ASCOLTI e lo SCARICHI in freedownload! 



LABELS
Fallo Dischi www.fallodischi.com
Fallo Dischi è un'etichetta indipendente napoletana, nata nel 2010 con l'intento di produrre e far conoscere la musica underground locale.




La Fine Edizioni www.lafine.it
La Fine, etichetta indipendente dell’illustratore Manuele Altieri, nata ad Eboli nel 2006 dalle ceneri della Respira Records, non è soltanto etichetta discografica ma molto di più: pubblica sì musica ma anche libri e, vista la predisposizione del fondatore, è attenta verso tutto ciò che è grafica e illustrazione; ecco quindi che in catalogo compare tutta una sezione dedicata alla serigrafia.
La Fine è più che altro un laboratorio basato sulla filosofia del Do It Yourself, ossia del fai da te; la maggior parte delle loro creazioni è realizzata con amici e con artisti stimati. La Fine non ha grandi tirature e nemmeno aspira ad averle, tutto il ricavato delle vendite viene reinvestito per produrre altro materiale inerente le Edizioni stesse.
Hanno in catalogo un brano feat tra Maybe I'm (duo elettrico salernitano di Blues-Afro-Punk) e Rocco Hunt ma anche i CRANIO, originale power duo da Pavia formato da due one-man band che suonano entrambi la chitarra elettrica mentre picchiano dirimpetto una grancassa comune...
www.facebook.com/nellafine


Macro Studio www.macrostudio.it
Macro Studio di Eboli è un'etichetta completa di agenzia di booking, promozione e creazione eventi. Mitico il loro Festival Indipendente DISORDER che nell'edizione 2015, appena trascorsa, ha visto esibirsi i Ronin del nostro Bruno Dorella (OvO), il duo napoletano basso batteria Superoverdrive nonchè l'artista Above the Tree (a noi più noto nel combo a due con E-Side) nella versione Drum Ensemble Du Beat.


Upton Records www.facebook.com/uptonrecords
Il logo Upton compare già nel 2009 sui dischi dei loro fondatori, i membri della band napoletana No Strings Left, che lo usano quasi per gioco per le proprie pubblicazioni. Sciolta la band, il batterista Antonio di Sarno prosegue la sua carriera producendo dischi per altri gruppi senza però mai pensare di riutilizzare quel nome. E' solo con "Plans" dei Culture Wars che Antonio decide di rispolverare l'idea della vecchia Upton Records dando il via al suo primo e vero percorso e attrezzandosi per crescere rapidamente in tal senso.
La motivazione che da sempre spinge il suo fondatore in questa direzione è quella di aiutare musicisti con qualcosa da dire a poterlo fare nel migliore dei modi.




INTERVISTA
1.Ciao a voi Mirko e Giovanni, siete i benvenuti qui all'EDP. Raccontateci come siete arrivati al duo...
Per necessità prima, per convinzione poi. La necessità veniva dalla mancanza di musicisti che poi fossero non musicisti ma semplicemente persone interessanti prestate alla musica. La convinzione, e quindi la scelta di restare in due, è nata dall’impossibilità di trovare qualcuno con cui potessimo condividere le nostre esperienze formative, musicali e di vita (si dice background?). Qualcuno che avesse la nostra stessa testa, insomma.

2. Avevate dei punti di riferimento tra i duo italiani o internazionali?
Suonavamo una cover dei Black Keys, un singolo di un disco uscito quando ancora erano su Epitaph e non in rotazione su Deejay TV. Poi tipo mi piaceva molto White Blood Cells dei White Stripes.

3. Da dove nasce il vostro nome? Quali sono, secondo voi, le Guerre Culturali degne di essere combattute?
L’ultima guerra degna di essere combattuta è finita nel 1945, purtroppo quarant’anni prima che nascessimo. Quelle culturali le fanno i teorici statunitensi con buon tenore di vita o i teologi occidentali con ottimo tenore di vita.
Il nome è un calco dal tedesco kulturkampf, devo averlo letto in qualche libro di storia contemporanea all’epoca, e ci è piaciuto.

4. Il vostro scopo dichiarato è quello di riproporre musicalmente ciò che ha segnato la vostra adolescenza: a trent'anni siete ancora di questa opinione? Non c'è nulla della musica più moderna che vi abbia positivamente colpiti?
No, aspetta, non vogliamo riproporre nulla musicalmente. Noi semplicemente, in quanto trentenni anagraficamente ma adolescenti perenni, cerchiamo di portarci dietro e di rivivere le emozioni dell’adolescenza. Quelle emozioni ce le dava anche un certo tipo di musica, quindi inevitabilmente quando buttiamo giù un pezzo nuovo ci torna dentro qualcosa di quello.
Però, riguardo la tua seconda domanda, no, per me personalmente non c’è disco uscito dopo il 1996 che sia valido d’essere (ri)ascoltato. Giovanni è meno integralista ed è sicuramente arrivato a qualche anno dopo.

5. Come nascono i brani dei Culture Wars? Quale il messaggio che volete convogliare nei vostri testi?
I brani nascono da un riff di chitarra o da un beat, da un’idea insomma. A volte c’è anche una melodia con la voce, solitamente viene fuori a Giovanni. Poi suoniamo e risuoniamo, aggiungiamo, togliamo, limiamo fin quando non ne esca fuori una canzone, una roba che ci convinca.
No, messaggi proprio no. Sono canzoni.

6. Fin dall'inizio delle vostre pubblicazioni musicali avete deciso di appoggiarvi alla professionalità di una casa discografica: quali sono secondo voi i vantaggi di un tale supporto rispetto al Do It Yourself? Ad oggi siete seguiti da ben quattro etichette: qual'è il vostro rapporto con le labels? Come le scegliete?
Questa cosa fa molto sorridere, perché associare la “professionalità” ai ragazzi delle etichette con cui abbiamo a che fare è a dir poco un azzardo. Sono tutti amici che ci danno una mano a stampare e promuovere un po’ i nostri dischi. La cosa è molto, molto più DIY di come l’hai immaginata, mi sa. Beh sì... è lo spirito di molte etichette underground, in effetti... 

7. Con quali altri duo elettrici (anche non più esistenti oppure basso-batteria) avete avuto il piacere di suonare assieme?
Boh, che io ricordi nessuno, mi sa. Allora è ora di fare serate duo! Spesso i power duo che seguono l'EDP si sono poi contattati, realizzato scambi di date ecc.

8. Come considerate la scena musicale nella zona di Avellino e ancor più in quel di Napoli?
Ci sono gruppi molto validi ma si contano sulle dita di una mano.
Anche sulle dita della mano di un tizio che ha avuto un brutto incidente e ne ha perse un paio.

9. I prossimi progetti come duo?
Documentare tutte le cose nuove che abbiamo buttato giù negli ultimi tempi, stampare un Ep, suonare un po’ in giro. Poi venderci tutti gli strumenti per comprare una strumentazione base per fare musica techno. O per andarcene un paio di mesi in Bulgaria...

Ottimo Mirko e Giovanni, siamo arrivati alla fine; augurandovi un soddisfacente proseguimento di carriera lascio a voi la parola per un saluto ai lettori dell'EDP...
Alla grande! Bella cosa l’EDP! Ce lo ricordavamo dai tempi di myspace! Continuate così e gente, mi raccomando, fate i gruppi con poche persone così non annoiate nessuno durante i soundcheck e soprattutto non litigate tra voi per la ragazza del bassista o per la puzza del tastierista che non si lava dopo tre giorni di tour. I tastieristi sono avvisati...



DISCOGRAFIA
CULTURE WARS Ep 2010, Fallo Dischi (PostPunk/PopNoise)

1.Late Comer 2.Cheap Talks 3.Hope for Youth 4.So Young, So Unfit





POPTIMISM 2012, Fallo Dischi, La Fine (PostPunk/PopNoise)

1.Disappointment 2.Cut the Wires 3.In a Daze 4.Requiem for a Drum 5.Get Out of my Dreams 6.Vacanza 7.Even if I Try 8.Teenage (revisited) 9.Fader 10.Something I can't get (Infatuation) 11.Autocritica!


Ascolto http://culturewars.bandcamp.com/album/poptimism
e free Download www.mediafire.com?3z9ppphqbuw3hqr


PLANS 2015, Fallo Dischi, La Fine, Macrostudio, Upton Records (PostPunk/PopNoise)

1.Shannyn 2.Trust Your Cupid 3.Kiev 4.Rebound 5.Shattered Past 6.Poor Berlin 7.Love Comform 8.Summer Tape 9.Unhappy Kids 10.Heart Failur

Ascolto http://culturewars.bandcamp.com/album/plans
e Free Download
http://www.mediafire.com/download/h3z3quyul4hxyfu/Culture+Wars+-+Plans+%282015%29.7z

Qui la nostra recensione

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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle



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