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venerdì 30 dicembre 2016

130. ELENCO POST Luglio-Dicembre 2016

   Come sempre ecco un riassunto degli articoli di questi ultimi sei mesi, con una breve descrizione su ciò che vi potrete leggere all'interno.   

   Alla fine di ogni semestre potete trovare la lista degli articoli appena pubblicati, con riassunto di ciò che troverete all'interno.

  

ELENCO ARTICOLI Luglio-Dicembre 2016
I NADSAT sono un duo di recente formazione, due giovani ragazzi della provincia di Bologna, appassionati di letteratura e film fantascientifici, tanto da realizzare un concept album nel genere Sci-fi. La loro proposta musicale è un math-rock strumentale. Tutto sulla filosofia alla base del progetto e intervista a Michele Malaguti e Alberto Balboni.
Recensione dell'album di cui sopra ad opera di Danilo 'Damage' Peccerella dell'ex duo sperimentale beneventano Globetrotter.
Tutto sulla nuova collaborazione che porta i duo Edp ad essere trasmessi nientemeno che in California, su Free Radio Santa Cruz, una delle storiche radio pirata statunitensi. Il programma che ci ospita è Music in the Mail condotto da Kipli, aka Livia Monteleone, polistrumentista che ha fatto da sezione ritmica per qualche anno nel power duo barese Dirty Trainload. Bella intervista sulla sua carriera e su cosa significhi lavorare in una radio pirata.
Per poter accedere agevolmente all'archivio delle puntate con duo italiani presentati su Free Radio Santa Cruz.
Un duo siciliano di lunga data che ha cambiato più volte rotta musicale per assestarsi finalmente nelle coordinate rock e stoner. Col loro nuovo album firmano persino con la Go Down Records, notevole etichetta indipendente nazionale che annovera nel suo catalogo niente meno che il trio statunitense Karma to Burn! Retrospettiva, intervista, presentazione dell'etichetta di supporto.
Recensione dell'album di cui sopra ad opera di Martino Vergnano, chitarra e voce del duo piemontese I Cospiratori, da lui votato dieci su dieci, miglior album rock del 2016! Link di ascolto all'album.
Presentazione di uno dei power duo nazionali che stanno facendo più parlare di sé: MathRock e HardCore con parentesi melodiche è ciò che ci propongono. Dai suoni potenti e impeccabili sia in fase live che su disco (il chitarrista è fonico per big della musica tipo Vasco Rossi) questo duo bolognese sta suonando moltissimo in giro per lo Stivale, tra locali e numerosi festival, mentre sempre più li vediamo su palco assieme a nomi importanti dell'underground nazionale. Da non perdere la loro retrospettiva, l'intervista con Claudio e Demetrio, il loro video e la possibilità di ascoltare il loro ultimo album "Due".
Dopo la prima uscita in trio, i Cani dei Portici ci presentano il loro nuovo lavoro discografico realizzato solo nella line-up chitarra-batteria. Ottimo esempio di come si possono ottenere risultati sorprendenti anche solo in due. Recensito dal nostro nuovo collaboratore Giacomo Guidetti, bassista del duo Ka.
Dalle Marche un'interessante proposta musicale che va dal Metal al MathRock fino al JazzCore. Un duo che in quest'ultima versione si presenta con alla voce un terzo elemento, tale Fabio di Zio, da sempre tecnico dei suoni della band nonché titolare della Grammofono alla Nitro, etichetta indipendente che supporta le uscite discografiche dei Milf. Band che esce sporadicamente con qualche registrazione, in realtà si fa notare per la sua versione molto personale di musica: varia, quasi schizofrenica, un ottimo esempio dell'originalità nel panorama estremo del nostro underground musicale. Retrospettiva, video, ascolto integrale dell'album, intervista con Alessandro e Carlito per questo secondo appuntamento qui all'Edp.
Recensione dell'ultimo lavoro discografico dei Milf ad opera di Nicola Cigolini, batterista del duo aretino Samcro. Ascolto integrale di questo incredibile album non catalogabile in alcuna categoria musicale. Preparatevi a stupirvi per quanto cambia, si evolve, stupisce infine questo disco. Cantato in italiano, inglese e perfino dialetto pescarese, consta di 11 tracce che si dipanano all'insegna della pura follia, una follia però studiata, calibrata, con la sua ragion d'essere. A voi l'originalità della proposta.
120) BLUES4: il pollaio fuzz dei THE CHICKEN QUEENS (e recensione 34 "Buzz") 20.10.2016 Con i Chicken Queens, duo modenese scioltosi (momentaneamente?) alle soglie dell'intervista, torniamo in terreni musicali più battuti. Il blues, seppur pasticciato, sporco e cattivo come nell'interpretazione del duo, è un genere a cui tutti sono usi, e a questo è dovuto il gran successo della band. Scevro dell'intervista, in quest'articolo ci addentriamo nella storia della band, dell'etichetta di supporto e ci deliziamo con l'ascolto dell'album Buzz e del video a suo accompagnamento. La recensione è ad opera di Bob Cillo, fondatore del power duo barese garage blues Dirty Trainload.
Anche per gli Sdang!, duo bresciano di professionisti, è il secondo appuntamento qui all'Edp. Dopo l'uscita del primo ep Il Giorno delle Altalene, escono infatti a breve con il loro full-lenght, La malinconia delle Fate. Duo strumentale, continuano con la propria formula sonora fatta di Mathrock in salsa Prog: grande tecnica e maestria per i due ci mostrano però anche molto cuore, con melodie dei brani comprensibili ai più.
Recensione al full lenght marchiato Sdang! a firma di Luca Sabata, batterista del duo partenopeo Karawane. 
Elogio dei nostri piccoli-grandi risultati. In occasione del superamento delle 40.000 visualizzazioni ai nostri articoli, stiliamo una classifica dei dieci post più seguiti in questi ultimi sei mesi e del podio dei più letti di sempre. Panoramica quindi sugli articoli di maggior successo dell'Edp.
Dal Trentino ecco una proposta alternativa nel panorama duo chitarra-batteria italiano: i Fucsia. Aggiunta dell'elettronica ai canonici strumenti chitarra elettrica e batteria per un rock molto disco, gradevolmente ascoltabile e ballabile. Ascolto dell'Ep di tre pezzi, video, intervista con Simone e Paolo e retrospettiva della band.
Recensione dell'ep Lazy Electrons dei Fucsia ad opera di Nicola Cigolini, batterista del duo RockBlues toscano Samcro. Potrete nel frattempo ballare al sound del loro elettrorock e mettere a loop i tre pezzi del disco.
126) Nasce la nuova Creatura degli OvO 11.12.2016 Eccoci all'aggiornamento di carriera del più originale duo nel panorama estremo dell'underground nazionale. Dopo 17 anni di attività gli OvO ci mostrano una musica evoluta, saggiamente integrata nel tessuto moderno dei nostri tempi. E' del 2013 la scoperta dell'elettronica e Stefania e Bruno iniziano ad inserirla nel loro canonico set-up chitarra-batteria e ad integrarla nella loro già originale versione di noise. Il tutto si concretizza con l'album Abisso mentre trova soluzione mirabile e compiuta nell'ultimo full-lenght Creatura. Presentazione anche della giovane, ma ormai di culto, etichetta indipendente toscana Dio Drone che ha l'onore di seguire l'uscita di questo album.
Nell'articolo ripercorriamo brevemente l'intensa carriera dei due per giungere infine alla piacevole intervista con i diretti interessati: si parla del significato di DIY ai giorni nostri, di come si è potuta raggiungere questa nuova armonia di suoni, del loro ultimo tour in terra asiatica e dei prossimi, plurimi tour internazionali in programma. Aggiornamento sicuramente da non perdere.
A firma Giacomo Guidetti, basista del duo Ka, ecco un'intelligente presentazione dell'album Creatura degli OvO.
Dopo vent'anni dalla fondazione del duo marchigiano Ludmilla Spleen, ci vediamo per un secondo incontro. Si presenta brevemente la carriera del duo per seguire poi la sua evoluzione stilistica incominciata nel 2011 dall'incontro con il produttore Fabio Magistrali. Il duo, in continua ricerca delle potenzialità musicali e spietatamente innovativo nei confronti del cantato in italiano, sono usciti l'anno scorso con un ultimo lavoro discografico, Acephale, disco mirabile e spiazzante. Rio e jazzcore gli spunti della loro estetica musicale, interpretata poi con attitudine punk. 
Recensione di Acephale, l'album del 2015 dei Ludmilla Spleen, ad opera del nostro collaboratore Nicola Cigolini. 
130) ELENCO POST Luglio-Dicembre 2016 30.12.2016
Riassunto degli articoli pubblicati in questi ultimi sei mesi, con breve descrizione sui suoi contenuti. Per chi avesse perso qualche aggiornamento o si approccia per la prima volta alla realtà Edp.



Articolo ad opera di Giusy Elle

martedì 27 dicembre 2016

128. LUDMILLA SPLEEN, il duo Acefalo...


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AGGIORNAMENTI
   Siamo al secondo appuntamento con i LUDMILLA SPLEEN, duo marchigiano fondato nientemeno che nel 1996 quando Filippo Brandi (chitarra e voce) e Niki Fabiano Ruggeri (batteria) erano soltanto giovani minorenni. In tal senso questo duo proveniente dalla provincia di Ancona (ma da anni di stanza a Bologna), detiene innumerevoli primati: il primo duo chitarra-batteria italiano di cui abbiamo notizia qui all'Edp; il primo 'Baby-duo'; in quanto band ancora attiva, il duo più longevo italiano nonché gli unici due membri ad esser rimasti nella stessa formazione per così tanti anni. Sì, perché l'amicizia che unisce Filippo e Niki è così solida da aver superato indenne due decenni di militanza anche nella stessa 2-piece.
   Nel nostro articolo di presentazione alla band abbiamo avuto modo di ripercorrere la loro lunga carriera, di parlare della loro concezione musicale, di scoprire il perché del loro nome. Per tutti questi dati rimandiamo quindi a tale sede mentre oggi ci concertiamo sugli aggiornamenti intercorsi in quest'ultimo anno e mezzo dal nostro incontro con i due.
   Sebbene duo storico, i Ludmilla Spleen hanno avuto una produzione discografica a singhiozzo. Non hanno alle spalle moltissimi album e sullo stesso stile non si preoccupano di costruire un'immagine attorno a sé: pochissime foto, nessun video ufficiale e rari gli aggiornamenti sui loro social. La band in realtà suona in giro, su e giù per i locali d'Italia, con tappa in qualche festival, in quanto la dimensione live è quella che prediligono e che meglio ha resa per il genere musicale che propongono: un ArtCorePunk costantemente evolutosi nel tempo. Dopo il primo full lenght del 2001 e un paio di Ep amatoriali (2002 e 2005) cambiano aspetto al proprio sound grazie all'incontro con il famoso produttore Fabio Magistrali, attestandosi così nelle coordinate di cui sopra. E' quindi del 2011 Bassuck, il primo Ep della band rinnovata, che segna quasi il vero e proprio esordio del duo.
   Quando li abbiamo lasciati si erano appena aggregati alla famiglia Bloody Sound Fucktory, entrando prepotentemente nella ricca scena musicale di Jesi alla quale avevano da sempre fatto riferimento. Con questa attiva etichetta indipendente era uscito nel 2014 Eeeh?!?, un Ep di tre pezzi che ci mostrava la loro maturata estetica musicale. Ora li ritroviamo nel 2016 con un full lenght, formato impegnativo, sempre più snobbato dalle band underground. I Ludmilla invece ci presentano Acephale, un prodotto corposo di 9 brani per un ascolto totale di tre quarti d'ora. Nuovamente registrato con l'aiuto artistico di Fabio Magistrali è un lavoro ben curato, sotto tutti gli aspetti, e che ci mostra il duo alla luce di nuovi riflettori: i Ludmilla sono indubbiamente dei camaleonti, perennemente in evoluzione nella loro ricerca sonora. L'aspetto di maggior novità è anche questa volta il cantato che ora si esprime in un continuo alternarsi tra sussurri e grida tese (proprio per questo motivo risulta molto gradita la trascrizione dei testi che, seppure in italiano, non sono sempre di immediata comprensione) mentre una certa urgenza compositiva traspare nell'intero album, sempre teso (anche nei suoi momenti di calma), sempre rivolto verso un qualcosa di non ben definito, un continuo arrotolarsi nei meandri della psiche umana. Un certo senso di solitudine e disagio, di non riconoscersi nel mondo ebete che li circonda, è il filo conduttore dei testi da loro proposti mentre l'attitudine nel canto ne accentua la sensazione. La musica che li accompagna, tra il noise e lo sperimentalismo, corona l'atmosfera intima e cupa tra smembramento di parole e frasi, secondo il percorso già avviato con l'Ep precedente. Sarebbe comunque riduttivo ingabbiare la proposta musicale dei Ludmilla Spleen in un unico genere, molti infatti sono i riferimenti e gli echi che qui prendono forma: si tratta di un hardcore molto noise, il RIO ne pervade l'estetica mentre l'attitudine è decisamente punk. Un disco a volte surreale, sempre e assolutamente sperimentale: decisamente musica come espressione artistica più che svago da sottofondo...
   Acephale è un album ricco e maturo ma nato spontaneamente, una canzone dietro l'altra. I due non si sono presi un periodo specifico per definirlo: una volta raggiunti una decina di pezzi e visto quanto fossero organici tra loro, decidono che è ora di registrare un full lenght. In questo senso le canzoni qui raccolte sono un vero e proprio documento dell'evoluzione sonora e stilistica della band in questi ultimi due anni, un resoconto della loro arte in continuo divenire e un'istantanea sull'apice della loro ventennale carriera.
   Il prodotto finale dei Ludmilla Spleen non è certo musica per tutte le orecchie, ma di sicuro per quelle già use a proposte come Uncode Duello o A Short Apnea, band alle quali i due vengono spesso associati. La scelta di firmare con la Neon Paralleli, etichetta a supporto delle band di cui sopra, non è quindi un caso ma un desiderio di associarsi a realtà musicali vicine alle sonorità raggiunte ora dai due. Lo stesso Fabio Magistrali è un comun denominatore, avendo a sua volta militato negli A Short Apena (come Paolo Cantù - Afterhours- fondatore della Neon Paralleli stessa) e condividendo con i Ludmilla Spleen i medesimi gusti musicali che vanno dal punk al Rock In Opposition, dal jazzcore all'improvvisazione.
In realtà sono ben sei le etichette indipendenti che appoggiano Acephale, co-produzioni che vedono coinvolte realtà più o meno grandi, non di meno Artista Anch'io, la piccola casa discografica fondata da Filippo stesso, il cantante e chitarrista della band, oppure l' "etichetta di quartiere" Icore Records che, come loro, proviene da Fabriano. Come sempre andremo in breve a dare una sbirciatina a chi sono tutte le altre, una cordata di coproduzioni, in questo caso come in molti altri, secondo una tendenza sempre più in voga in questi ultimi anni.
   Se per i Ludmilla le etichette sono tutte diverse rispetto al passato, immutato resta invece il processo di recording e mixing, lasciato alle abili mani del Magistrali (@ A Short Pants's House (LE), luglio 2015 e @ La Baliverna (AN), agosto 2015) mentre per il mastering ci ha pensato Maurizio Giannotti @New Mastering Studio (MI), Novembre 2015. Il piacevole ed elegante artwork, seppur etereo ed indefinito, è invece ad opera di Maria Ambra Silvi, la compagna di Filippo con la quale condivide il progetto di soundscape, soundart e performance Into the Eyes, un mix di fotografia, musica, performance e teatro. Layout e grafica sono ad opera di 'Njoy Falling.
   Per l'analisi approfondita dell'album ecco qui invece la sua recensione secondo la prospettiva di Nicola Cigolini, nostro collaboratore e batterista del power duo Samcro, mentre noi ci prepariamo all'intervista con Filippo Brandi e Niki Ruggieri del duo marchigiano Ludmilla Spleen. Un buon ascolto del full legnht Acephale e buona lettura dell'intervista ai due.



LABELS
Artista Anch'io è l'etichetta, marginalissima e di confine con la quale Filippo Brandi, chitarrista dei Ludmilla Spleen, desidera pubblicare le opere del proprio duo e quelle di alcuni amici musicisti. E' ancora in fase iniziale e tutta work-in-progress; di certo è che la scelta della musica proposta ricade su materiale marginale che non trova spazio in generi musicali definiti.





Astio Collettivo www.astiocollettivo.bandcamp.com
Collettivo di artisti nato nel 2012 a Perugia dall'esigenza di esprimere ciò che ancora non c'è. Partiti con lo scopo di produrre ed aiutare i gruppi umbri e di promuovere eventi musicali in città, si allargano con gli anni a molte altre realtà musicali nazionali. Tra i power duo, oltre ai Ludmilla troviamo nel loro catalogo anche i corregionali AUTUNNO.
www.facebook.com/AstioCollettivo





Icore Produzioni www.icoreproduzioni.bandcamp.com
Si tratta di un'etichetta indipendente fondata nel 2014 a Fabriano (AN), lo stesso paese d'origine dei Ludmilla Spleen. Quasi un' "etichetta di quartiere", per loro, è stata fondata da Giacomo Bergantini, un personaggio che non faceva parte della scena musicale marchigiana ma che, da buon fruitore di musica e organizzatore di concerti, ha voluto contribuire in un momento in cui la ricca scena musicale anconetana stava languendo. Icore Produzioni non è però un modo per trovare e conservare un panorama musicale locale, piuttosto è l'intento di aprirsi all'esterno per accogliere ciò che ha da offrire e nutrire un tessuto locale, cercando di colmare quelle assenze che si sono venute a creare nel tempo.
Principalmente focalizzata in produzioni Metal e PostHardcore, Icore segue lo scopo di ricercare la bellezza nei suoni scuri e viscerali. I membri del collettivo credono nell'underground come forma di comunità e socializzazione, di rapporto di collaborazione tra individui e secondo questa filosofia adottano la metodologia DIY coinvolgendo attivamente le band associate.
Dalla scena underground italiana si stanno recentemente allargando alle produzioni internazionali, mentre nel loro catalogo troviamo già altri power duo, come HATE&MERDA con la loro La Capitale del Male, e i Bolognesi HYPERWULFF.

Il progetto nasce nelle Marche (Villa Potenza -MC) nel 2006 da un'idea di Diego Accorsi, per pubblicare i lavori delle proprie band (Narvalo, Panda) o di gruppi amici. Con gli anni le pubblicazioni del loro catalogo aumentano fino all'attuale ventina di dischi usciti con questa etichetta. Non troviamo molto informazioni in rete perché Narvalo fa parte di quelle realtà che vivono di banchetti e passaparole più che di promozione on line.
Non mancano comunque i duo tra le loro co-produzioni, per lo più di elettronica sperimentale, come One Fuck One (suicide metal con batteria synth e percussioni) e Babau (ora trio batteria-synth e sax), a loro volta fondatori di una label, Arte Tetra, principalmente concentrata sulla registrazione su nastro.

Neon Paralleli è l'etichetta fondata a Piacenza nel 2011 da Paolo Cantù, ex chitarrista degli Afterhours ma anche degli A Short Apnea, Six Minute War Madness o Uncode Duello, attualmente con i Makhno. E' anche blog e conta nel suo catalogo altri power duo, come i METEOR, The Great Saunites o ancora HYSM?DUO.

Villa Inferno Records www.villainferno.it
Villa Inferno nasce nel 2012 a Vaprio d'Adda, nel milanese, come desiderio di due giovani fruitori di musica di dare visibilità a quelle band che loro stessi andrebbero ad ascoltare live. Pur facendo tutt'altro nella vita, Rossana e Fabio hanno prodotto per ora una bella manciata di album, nel formato Cd o vinile, di nomi interessanti a livello di underground. Nel loro catalogo troviamo i Fuzz Orchestra ma anche parecchi power duo! Dai lodigiani THE RAMBO ai concittadini basso e batteria THE GREAT SAUNITES; i METEOR col loro Cò Còl E Raspe, ed infine i LUDMILLA SPLEEN di oggi.


INTERVISTA
1. Ciao Filippo e Niki, ben ritrovati qui all'Edp. L'occasione è l'uscita del vostro ultimo album al ventennale della fondazione del duo. Siete per certo una band longeva e in tutti questi anni avete costantemente evoluto il vostro sound: cosa caratterizza questa volta Acephale rispetto all'Ep precedente?
Acephale è un disco estremamente libero sia nelle strutture che nell'approccio, è un disco suonato ascoltandosi molto, il contrario di quello ben architettato e provato fino all'inverosimile che era Eeh?!, un disco decisamente più maniacale, satirico e brillante. Acephale per forza di cose risulta più intimo e intenso ma anche fragile e oscuro. Pensa che è stato registrato in 5 giorni, missato in 3 e masterizzato in 1 il tutto senza possibilità di errore, senza poter dire okey dai la facciamo meglio la prossima volta, abbiamo usato tutto quanto avevamo a disposizione, dalla stanchezza, agli scazzi, alla voce che se ne andava. E' così che lavoriamo e così che per forza di cose lavora il Magister... in quel caso zero ansie da prestazione e lasciarsi andare... come galleggiare trasportato dall'acqua.

2. Già con Eeeh?!?, lo scorso Ep, avevate iniziato un percorso di smembramento di parole e frasi; usate la lingua italiana ma desiderate darle nuova forma e forza. A che punto vi trovate in questo processo di destrutturazione del cantato?
Ci piacciono molto i risultati ottenuti, ma ci annoiamo facilmente quindi pensiamo che in alcuni casi arriveremo alla mancanza di senso e alla frammentazione totale... suoni puri e basta... al momento abbiamo dei brani nuovi che sembrano cantati in una lingua arcaica ed inesistente... questo sentiero ci intriga molto.

3. I vostri testi mostrano un certo disorientamento nei confronti di questo mondo, una certa insofferenza, quasi la sensazione di essere degli alieni, di sicuro di non riconoscersi nella follia dei nostri tempi. Qual'è il messaggio positivo e di speranza che vi sentite di aggiungere a questo stato di triste desolazione?
E' quello che ci fingiamo ogni giorno, la speranza intendo... nel profondo sentiamo amore e pace e la cerchiamo attorno a noi, nei nostri affetti, nella musica e in quello che facciamo... ma costantemente bisogna fare i conti col caos che è l'Italia attuale. Un paese che sembra essere votato a un'insana autodemolizione che avviene al rallenty in modo sistematico al di là di ogni schieramento politico... manchiamo di bellezza e spiritualità e ci lasciamo fare, anche i più accorti... siamo costretti a cercare la speranza nelle piccole cose.

4. Bloody Sound Fucktory è una bella realtà discografica nelle Marche: com'è che avete deciso di appoggiarvi col nuovo album ad altre etichette? E soprattutto, dopo una vita di autoproduzione, com'è che ora vi appoggiate addirittura a una cordata di etichette? Mi pare comunque un fenomeno sempre più diffuso, in questi anni...
Bloody Sound Fucktory ci ha supportati in un momento molto delicato, hanno creduto nel nostro materiale sin da quando abbiamo iniziato a promuoverlo e ci hanno dato una mano con il secondo Ep facendoci uscire da un certo anonimato e autismo. Gli dobbiamo molto e poi Ale e Nando sono cari amici ci supportiamo a vicenda da anni ormai. Hanno apprezzato moltissimo Acephale e a malincuore hanno detto no, avevano le loro ragioni per diminuire il carico di uscite. Per il resto volevamo promuoverlo al meglio e abbiamo contattato più etichette rispetto che in passato e parecchie hanno aderito con entusiasmo, per noi è importante perché vuol dire estendere i contatti sul territorio e sapere che c'è qualcuno che apprezza quello che fai e fa circolare la tua musica altrove. E' come un attestato reciproco di esistenza ed individuazione e soprattutto si sopravvive alla solitudine dell'autoproduzione.

5. A proposito di case discografiche: Filippo, quando ci siamo incontrati l'ultima volta, Artista Anch'io, la tua personale etichetta indipendente, era in fase di start up: come si è evoluta ad oggi?
Artista anch'io è un pretesto discografico più che un'etichetta; ha accompagnato i primi passi dei Ludmilla e sempre comparirà come fantomatico bollino dietro ogni copertina, poi la cosa mi intrigava e si è espansa, ho in cantiere svariati progetti, il problema sono i fondi. Quando si hanno pochissimi soldi e tanta voglia di fare... il mood è quello dello start up costante... per ora mi occupo solo di Ludmilla, i miei progetti e quelli di Niki.

6. Avete invece riconfermato la collaborazione con la professionalità di Fabio Magistrali. C'è una certa sintonia tra di voi, un rispetto che si è tramutato in amicizia, con gli anni, anche per la concezione artistica particolare di Fabio, che lo porta innanzitutto a conoscere le persone, dietro ai personaggi, per valorizzare al meglio la loro musica e il messaggio che vogliono convogliare. Come ci descrivete il rapporto tra di voi?
Poco da dire: è un caro amico e un maestro sotto molti aspetti, ci si vuole bene e spesso si litiga come matti ma va bene così... amiamo le persone non i professionisti. Poi se ci pensi il modo che usa è il più genuino e vintage che si possa immaginare... un po' come registrare e suonare dal vivo contro il suonare ogni parte in disparte...

7. La promozione estiva dell'album è terminata, come siete organizzati con i live per questi mesi invernali?
Stiamo organizzando alcune serate da gennaio in poi. Ma per cause di forza maggiore non so se riusciremo a suonare con continuità. 

Grazie, Filippo e Niki, per questa seconda visita negli spazi Edp. Come volete chiudere questa intervista? Lascio a voi il messaggio finale...
Un saluto a tutti voi dell'Edp, grazie.





DISCOGRAFIA
BASSUCKS 2011, Autoprodotto (PostPunk, Noise, ArtCore)


1.Bassuscks 2.Pinocchio 3.Sono un Fallibilista




Ascolto e freedownload

EEEH?!? 2014, Bloody Sound Fucktory/Artista Anch'io (PostPunk, Noise, ArtCore)


LATO A 1.Gelato gusto puffo 2.Camion
LATO B 3.Eeeh?!?




Ascolto e freedownload

ACEPHALE 2016, Neon Paralleli/Artista Anch'io, Astio Collettivo, Icore Produzioni, Narvalo Suoni, Villa Inferno Records (PostPunk, Noise, ArtCore)


1.Emilia 2.Abito la battaglia 3.Fame 4.Rosebud 5.Il popolo dei topi 6.Marte 7.Ebani 8.La sera del dì di festa 9.Bilbao


Ascolto:
QUI la nostra recensione


Link ad altre recensioni



Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle


129. RECENSIONE38: Acephale by Ludmilla Spleen




   Dalla provincia di Ancona (ma con stanza a Bologna), ecco arrivare il duo chitarra-batteria più "antico" d'Italia. Nato stilisticamente nel 2011 con la svolta sonora che li distingue attualmente, riassumibile in un ArtCorePunk, in realtà suonano assieme fin dal 1996, quand'erano solo dei ragazzini. Un full album e due ep nella prima fase, specularmente: due ep e un full lenght nella seconda.
   Oggi andiamo a presentare Acephale, l'ultima fatica discografica (uscita ormai da un anno) di Filippo Brandi (chitarra e voce) e Niki Ruggeri (batteria), un album formato da 9 tracce all'insegna dello sperimentalismo dove i due miscelano le loro storiche influenze musicali: hardcore, noise e RIO, affrontate con attitudine punk. Il cantato, componente sempre in evoluzione nella loro carriera, si attesta ora in un alternarsi di sussurra e grida mentre i testi, in italiano e costantemente frammentati, ci parlano del mal di vivere e della follia del mondo che ci circonda.
   I Ludmilla Spleen, dopo vent'anni di vita, suonano per il puro piacere di farlo, non pianificano nulla, né il numero né la rotta da imprimere ai propri dischi, semplicemente suonano in sala prove dove sperimentando si evolvono; fondamentalmente una live band, quando si ritrovano ad avere un numero sufficiente di tracce, le raccolgono in una registrazione. Come detto in altre occasioni: la loro è pura espressione artistica, scevra da dettami d'ogni sorta e da regole preposte.
   In questo nuovo percorso che si concretizza a partire dal 2011, i due si appoggiano a una figura di spicco nell'imprenditoria musicale italiana, ossia Fabio Magistrali (A Short Apnea), che con la sua concezione della musica e del rapporto da instaurare con gli artisti, ne è diventato infine un fido amico. Con Acephale si appoggiano finalmente anche a delle etichette discografiche, Neon Paralleli su tutte (di Paolo Cantù -Afterhours, A Short Apnea), seguita da altre piccole realtà coproduttrici.
   Per l'approfondimento su tutte queste label indipendenti, su Acephale e sulla carriera dei due, nonchè per poter accedere all'intervista con Filippo e Niki, rimando all'articolo d'appoggio a questa recensione, mentre qui procediamo con un po' di dati tecnici relativi all'album e al suo approfondimento secondo la prospettiva del nostro collaboratore Nicola Cigolini, batterista del duo aretino Samcro. Buona lettura quindi e buon ascolto della proposta musicale marchigiana che prende il nome di LUDMILLA SPLEEN!

Ascolto integrale di Acephalehttp://ludmillaspleen1.bandcamp.com/album/acephale


CREDITS:
Filippo Brandi: chitarra voce em-20 sa-1
Niki Fabiano: Ruggeri batteria voce em-20
Registrato & Missato da Fabio Magistrali
@ a short pants's house (LE) luglio 2015 & @ la baliverna (AN) agosto 2015
w/t Magister Mob Studio
Mastering Maurizio Giannotti
@ New Mastering Studio (MI) novembre 2015
Testi: Filippo Brandi
Foto di Maria Ambra Silvi
Layout e grafica: Njoy Falling
Etichette: Neon Paralleli -Artista Anch'io -Astio Collettivo -Icore Produzioni -Narvalo Suoni -Villa Inferno Records


ACEPHALE 2015
Neon Paralleli,
Artista Anch'io, Astio Collettivo, Icore Produzioni,
Narvalo Suoni, Villa Inferno Records
(PostPunk, Noise, ArtCore)

1. Emilia
2. Abito la battaglia
3. Fame
4. Rosebud
5. Il popolo dei topi
6. Marte
7. Ebani
8. La sera del dì di festa
9. Bilbao


RECENSIONE
LUDMILLA SPLEEN "Acephale"
Lp 2015 Neon Paralleli

I LUDMILLA SPLEEN (Filippo Brandi alle corde e Niki Ruggeri alle pelli) sono un duo di origini marchigiane con base a Bologna. Sono attivi dal 1996 (uno dei più longevi duo in circolazione nell’italico stivale) e nel novembre 2015 fanno uscire "ACEPHALE".

Atmosfere dark di un’Emilia nebbiosa e rassegnata a una brutta fine in cui il duo ci vuole trasportare fin dai primi secondi di disco. Non c'è speranza, l'unica soluzione plausibile è la rassegnazione, si prova a combattere questo malessere interiore ed esteriore ma alla fine se ne esce sconfitti in barba a tutti i possibili lieti fini cui favole e tv ci hanno abituati, solo un enorme gioco al massacro che si apre con "in bilico, in bilico, nel baratro, una moneta in più" (Abito da battaglia, traccia 2) e si chiude con un proverbiale "sì lo sai, giri intorno, sì lo sai, che sei un povero stronzo" (La sera del dì di festa, traccia 9).

Un buon lavoro, egregiamente prodotto, sapientemente orchestrato tra noise e riff ben curati, ma che secondo me pecca in una cosa fondamentale, questo è un disco, e in quanto tale deve essere un sunto di quello che è la propria idea originale di pezzo, invece ascoltandolo sembra di ritrovarsi in un live, troppo prolisso e troppo dispersivo nelle parti noise (sulla traccia 3 "Fame" la canzone parte dopo 4 minuti di noise, e non dico il cantato, ma proprio la canzone).
Sono strasicuro che se avessi "visto" questo disco dal vivo sarei ancora a stropicciarmi occhi ed orecchie, perché c'è una potenza di fondo che colpisce allo stomaco e alla testa ma che purtroppo, registrato su un supporto, perde tutta la sua efficacia, anzi, a tratti risulta essere anche noioso.

In sostanza un lavoro buono ma che può essere ancora molto sgrezzato senza però perdere il suo fascino puro, aspettando ansiosamente un’opportunità di live nelle mie zone così da poter scapocciare un po’!

Nicola Cigolini
6/10

domenica 11 dicembre 2016

127. RECENSIONE37: Creatura by OvO





   Nati a Milano nel 2000, gli Ovo non avrebbero nemmeno bisogno di presentazione per quanto sono rinomati nella scena underground nazionale. Concepiti come live band e arrivati alla soglia dei mille concerti, sono conosciuti nel mondo intero per via dei loro numerosissimi tour stranieri.
   Anche la loro discografia è ricca ed ha subito delle evoluzioni stilistiche nel corso di questi 17 anni, dalla trasposizione in disco dell'esperienza live alla cura degli album come realtà a sé stanti, fino all'introduzione dell'elettronica avvenuto nel 2013 con l'album Abisso. La svolta comprende anche altre novità: la band mascherata toglie i veli e si presenta a volto nudo mentre Bruno aggiunge un charleston al suo set-up minimalista e lo suona finalmente da seduto. Non c'è sminuimento nella possenza del duo, anzi, il muro di suono che creano si viene ad ispessire con l'elettronica diventando letteralmente "mostruoso", aggettivo ormai ampiamente associato alla band e al loro nuovo sound.
   Esce ufficialmente il 9 dicembre 2016 il loro nuovo sforzo discografico, intitolato Creatura, dove questi nuovi presupposti vengono portati all'ennesima potenza. L'uso dell'elettronica introdotto da Bruno Dorella e Stefania Pedretti è massiccio eppure saggiamente dosato, meravigliosamente amalgamato alla chitarra e batteria facendo del loro sound un'entità "altra", che vive di vita propria, come gli stessi autori ci fanno notare. Campionamenti della propria batteria o forniti da amici e colleghi vengono lanciati a loop lasciando che formino un'agghiacciante tappeto su cui sviluppare i vari brani. Stefania invece, grazie a particolari distorsori, riesce a riprodurre suoni che paiono addirittura elettronici. Un continuo gioco tra i due mondi, sapientemente calibrato da Lorenzo Stecconi (Lento) e Giulio Favero, fautori del recording e del mixing di Creatura.
   Dopo i primi lavori pubblicati con la propria Bar La Muerte Records e la firma con case discografiche di prestigio (Load Up, Blossoming Noise, Supernatural Cat) per questo nuovo lavoro in studio gli OvO si appoggiano a un'etichetta minore, la toscana Dio Drone, seppur ben inserita nel tessuto dell'underground nazionale e condividendo con la band direzioni musicali molto simili. Una scelta ben ponderata, in linea con la visione di Bruno del concetto di underground e DIY ai giorni nostri. Per ogni approfondimento sulla band e sull'etichetta rimando però all'esaustivo articolo appena pubblicato sugli OvO da parte nostra, dove compare anche l'interessante intervista ai due.
   Giusto una accenno qui al video di "Satanam", prima traccia di Creatura, uscito ad ottobre come anticipazione dell'album: è stato girato da Natalia Saurin, già autrice di molti video degli Ovo, con Stefano Puttin alla fotografia e Igor Zilioli all'editing. Una roulotte, strane creature e un tesoro nascosto, come ingredienti per la sua interpretazione del brano. Il risultato lo potete assaporare qui sotto, mentre di seguito la centratissima recensione ad opera del nostro collaboratore Giacomo Guidetti, frontman del duo basso-batteria bolognese KA. Buon ascolto e buona lettura...

Ascolto integrale di Creatura https://diodrone.bandcamp.com/album/creatura



Creatura 2016
Dio drone
(Metal, Noise, Elettronica)


1.Satanam
2.Eternal Freak
3.Creatura
4.Matriarcale
5.Zombie Stomp
6.Buco Nero
7.Buco Bianco
8.Immondo
9.Freakout
10.Bell's Hell
11.March of the Freaks

Qui lo ascolti


Credits:
Brani scritti e composti da: Stefania Pedretti (chitarra/voce/field recordings) e Bruno Dorella (batteria/e-drums/synth).
Campionamenti elaborati da: Bruno Dorella, Garaliya, Riccardo Gamondi, Reeks, a034, Stefano
Ghittoni
Registrato da Lorenzo Stecconi @Artist Hall
Mixato da Giulio Favero @Lignum
Masterizzato da Giovanni Versari @La Maestà
Artwork: Coito Negato su disegno di Stefania Pedretti
Layout: Naresh Ran
Etichetta: Dio Drone
Video: Natalia Saurin
Ufficio Stampa: Nunzia Tamburrano per Dischi Bervisti



RECENSIONE
OVO "Creatura"
Lp 2016, Dio Drone

È probabilmente con Creatura che gli OvO hanno spinto più che mai in profondità le loro razzie nelle Terre d’Elettronica, riportando con loro un ricco bottino: una miscela compatta, abrasiva, sferzante di noise, elettronica e batterie che paiono un concerto di martelli pneumatici. Un essere che si ingenera dall’abisso di Abisso, l’adesso penultimo disco del duo, che aveva già mosso i primi passi in questa direzione.
Creatura è un album che fonde il linguaggio “futuristico” –passatemelo, le odio anch’io 'ste banalizzazioni– dell’elettronica con la consueta anima filo-misterica caratteristica degli OvO; ne viene fuori un lavoro profondamente paradossale. Paradossale soprattutto nelle atmosfere: sciamaniche, aliene, orfiche, cosmiche.
Non solo! Creatura è una creatura vera e propria; è un golem biomeccanico che incombe sull’ascoltatore, il quale alla fine altro non è che un iniziato al rituale alchemico che prende atto nelle 11 tracce del disco, una trasmutazione dell’elettronica in noise.
Le suggestioni sono, dunque, differenti e molteplici; anzi, è il disco stesso che si mostra in diverse forme, ab solutus, sciolto da ogni costrizione esterna.

Giacomo Guidetti
8/10






Articolo ad opera di Giusy Elle






126. Nasce la nuova "Creatura" degli OVO





RETROSPETTIVA
   Eccoci all'appuntamento con un nuovo album degli OvO, duo storico e prolifico che ci delizia con il suo metal-noise. Creatura è il suo titolo, ed è uscito il 9 dicembre per Dio Drone in triplice formato: cd, vinile e audiocassetta.
   Gli Ovo nascono all'alba del nuovo millennio e fino a non molto tempo fa li conoscevo come primo power duo italiano, ora superati nel loro primato soltanto dai Ludmilla Spleen, nati qualche anno prima, ai quali ci dedicheremo nel prossimo articolo. Scoperti nel 2007 quando ha avuto inizio la mia esperienza Edp in quel di Myspace, sono stati sempre un punto di riferimento per me, che il power duo lo intendevo proprio così: una coppia che con la propria musica possa girare il mondo intero. Bruno Dorella e Stefania Pedretti, allora compagni di vita, hanno impostato fin da subito gli Ovo come live band, dedicandosi con fervore all'organizzazione di tour in giro per il globo. Sono passati 17 anni dalla loro fondazione e la filosofia di base dei due rimane la stessa: lavorare, e lavorare sodo, tra concerti nazionali, tour stranieri, creazione e registrazione di nuovi album oltre che impegni con molti altri progetti paralleli.
   I due hanno infatti alle spalle quasi mille concerti, un numero impressionante di album, singoli, split e inserimenti in compilation (presenti anche nelle nostre Edp Vol.1 ed EmilyDuo Compilation) e sono conosciuti in ogni dove grazie ai loro tour negli States, in Messico, Libano e Turchia. Recentissimo il tour asiatico in Cina e Vietnam mentre si stanno già organizzando per altri concerti in Oriente, vedi Nepal e Giappone.
   Conosciuti quindi tanto in patria quanto all'estero, si sono sempre sentiti i paladini del noise nazionale, ma ciò che propongono con la loro musica è qualcosa che va oltre un genere specifico, si tratta di una proposta assolutamente personale, immediatamente riconoscibile -nonostante l'evoluzione negli anni- e difficilmente catalogabile. Partendo da un'estetica metal, aggiungono originalità con il cantato gutturale di Stefania -una versione personale di growl-scream, e il poderoso drumming di Bruno che, da solo e con un drum set ridotto all'osso -fino a pochi anni fa suonato da in piedi- conferisce un'atmosfera poderosa e tribale alla proposta dei due. Stefania inventa un linguaggio tutto suo, suona l'elettrica in maniera rumoristica, con pochi accordi e poca tecnica, eppure è la dimostrazione vivente che è ben altro a rendere una band così degna di nota. Album o palco che sia, gli Ovo ci stendono, ci travolgono coi loro suoni ad alti volumi, ci coinvolgono con la loro interessantissima proposta musicale, ci avvolgono nelle loro cupe atmosfere, ci fanno sognare, infine, in sospensione tra magia e realtà, lasciandoci sempre piacevolmente stupiti per la loro evoluzione che in questi ultimi anni ha visto persino l'introduzione dell'elettronica nel loro set up. Abisso, album del 2013, ci mostra questa svolta: drum set un po' più ricco e suonato da seduto, introduzione dell'elettronica, abbandono del travestimento su palco: gli Ovo si tolgono le maschere, in tutti i sensi...
   Nati a Milano, spostati per qualche anno a Berlino ed ora stanziati a Rimini, hanno entrambi parecchi impegni musicali in parallelo. Bruno suona la batteria nei rinomati Bachi da Pietra e si esprime con il suo strumento primo, la chitarra, nella band strumentale Ronin. Stefania, dopo una lunga carriera con il collettivo Allun, poi ridotto alla formazione a due, si esibisce da molti anni in concerti e atti performativi col suo progetto solista ?Alos. A ritmo serrato imbastisce spettacoli a tema, concept solitamente legati al mondo della donna, ma organizza anche laboratori creativi di sadomaso, in chiave divertente (vedi il suo ultimo "sado menù" dove gli strumenti erotici vengono selezionati direttamente dall'orto...). Femminismo, queer, gender e sadomaso sono le nuove frontiere che vedono impegnata Stefania con le sue performance, un atto liberatorio "attraverso il quale esplorare il contemporaneo con meno filtri possibili", come dichiara lei stessa. Notevole è il Degender Fest, un festival internazionale a tematica queer organizzato a Rimini da Stefania stessa assieme alla compagna Francesca Morello e a Simona dell'Aquila, giunto ormai alla sua quinta edizione. L’ultima novità è che insieme a Francesca collaborerà alla creazione del programma musicale del festival Santarcangelo dei Teatri... E a proposito di festival non crediate che Bruno sia molto da meno! E' da poco terminato per esempio il suo Transmissions Festival, appuntamento di ben tre giorni a Ravenna che ha visto coinvolte interessanti proposte musicali dell'underground internazionale. Ricordiamo che tra i suoi impegni c'è stato anche Bar La Muerte, la sua personale etichetta indipendente che ha scoperto e prodotto per ben 13 anni interessanti artisti dell'underground nazionale (Bugo, Larsen, il power duo femminile Motorama, R.U.N.I, Inferno, l'one-man band Bologna Violenta ora in duo chitarra e batteria, e ancora il duo basso-batteria Zeus! e i Fuzz Orchestra, tanto per citarne solo alcuni). Non mancano poi per entrambi, come Ovo, progetti che li vedono interagire col mondo del teatro (Aeneis V) e del cinema (Nosferatu, Frankestein)...
   Su molto di questo abbiamo già ampiamente trattato: essendo gli Ovo un duo che ho sempre seguito con molto interesse, era inevitabile che i miei primi articoli in questo blog parlassero di loro. Partita con l'idea di dedicargli una singola presentazione, mi sono ritrovata a stilare ben quattro articoli, giusto per sbrogliarmi un po' tra la loro storia d'avvio e tutti i progetti vecchi e nuovi che li vedono coinvolti. Per ogni tipo di approfondimento rimando quindi ai link di inizio post, che vi porteranno ad articoli molto ricchi e dettagliati, viziati dalla mia prima esperienza giornalistica, ma sempre corredati di intervista ai diretti interessati. Passiamo ora, invece, a parlare del loro nuovo album, anzi, della loro nuova Creatura...

L'ALBUM
   Il disco con cui escono ora è Creatura, e quale mese migliore se non Dicembre per la sua presentazione al mondo intero? Dicembre, il mese della Natalità... ma la creatura partorita dagli Ovo poco ha a che vedere con il Bambinello Santo, il buonismo o la luce proposti in questo periodo. Nato come continuità stilistica dall'album precedente, si può invece proprio dire che nasca dall'Abisso, mentre le tematiche qui contenute ricalcano il mondo satanico dell'Anticristo, in tutte le sue sfumature. Dicembre sì, quindi, Natale anche, ma non proprio quello inteso dalla tradizione Cattolica... i titoli parlano chiaro: da "Satanam" al "Buco Nero", dagli "Zombie Stomp" alle "Bell's Hells", essi fanno di questo album un disco dissacrante, come tradizione Ovo, sebbene la filosofia da loro proposta sia soltanto una scelta estetica, un gioco bizzarro e fantastico, non certo un credo da professare con convinta dedizione.
   Creatura è un full lenght di 11 pezzi che si snodano in 40 minuti di ascolto. Un rock pesante, mostruoso, con un accentuamento dell'elettronica nel suo tessuto: Stefania è ovviamente alla chitarra e voce oltre ad aver registrato alcuni field recordings durante il tour in Vietnam mentre Bruno è colui che si è dedicato alla batteria, ai synth e alla composizione delle batterie elettroniche. L'originale apporto dell'elettronica consiste nel campionamento di alcune parti di batteria suonate da Bruno stesso che, una volta scelto un pattern ritmico, lo manda in loop per ottenere l'effetto freddo tipico dell'elettronica. In quest'ultimo compito lo hanno affiancato personaggi alternativi dell'underground nazionale, tutti amici della band, fornendo altri pattern sonori da utilizzare nella medesima maniera. Coloro che risultano quindi tra i credits del disco sono personaggi molto più addentro nell'uso dell'elettronica, come Garaliya dei Morkobot, Riccardo Gamondi dagli Uochi Toki, Stefano Ghittoni dai Dining Rooms, e ancora a034 e Reeks, membro dei duo Surgical Beat Bros e Germanotta Youth. Anche alcune parti di chitarra sono state campionate per poi venir suonate da Bruno in fase live, mentre alcune parti presumibilmente elettroniche sono realizzate con la chitarra di Stefania, fortemente distorta.
   L'album è stato registrato da Lorenzo Stecconi (Lento) all’Ardis Hall (un capannone usato come spazio teatrale dalla compagnia Fanny&Alexander) e mixato da Giulio Favero (Teatro degli Orrori), già collaboratore dei Bachi da Pietra e artefice della loro virata metal: due modi diversi di sentire la musica, proprio per rendere al meglio le due anime del disco, quella metal e quella elettronica; il mastering è infine ad opera di Giovanni Versari. Il risultato così ottenuto è sorprendente, naturalmente amalgamato: un'armonia tra il vecchio sound e le nuove sonorità esplorate dal duo.
   L'album esce per Dio Drone, una giovane etichetta fiorentina nata e gestita da Naresh Ran Ruotolo, chitarrista degli HATE&MERDA, duo sludge chitarra e batteria che si dimostra essere tra le proposte più interessanti del genere, qui in Italia. Certo la scelta di un'etichetta così minore, seppur quotata nel suo genere, è quasi una sorpresa da parte degli OvO che, dopo le prime pubblicazioni con la propria Bar La Muerte, riescono a firmare con etichette cult d'oltre oceano quali Load Up e Blossoming Noise! Gli ultimi due album, infine, erano usciti per la Supernatural Cat degli Ufomammut. Ma Bruno ha una concezione ben precisa del DIY, filosofia che contraddistingue il duo fin dalle sue origini, e del ruolo che può avere nel mondo moderno, fatto di social che si sostituiscono al vecchio potere e di compromessi che si devono accettare pur restando fedeli alla controcultura. E' all'interno di questa concezione che Dio Drone si dimostra una valida realtà discografica oltre ad essere sicuramente affine alle scelte musicali degli Ovo stessi. Come recita il loro comunicato stampa: "il mondo è cambiato e, se vuole sopravvivere, il DIY deve cambiare con esso, pur restando in fiera opposizione al sistema. Dio Drone è al momento la più lucida risposta italiana a questa esigenza". Ma sono tutti argomenti che tratteremo più a fondo con Bruno stesso durante l'intervista a seguire...
   Per ora parliamo dell'artwork ad opera di Stefano Matteoli, in arte Coito Negato, illustratore toscano in stretta collaborazione con Dio Drone. E' lui che ha saputo trasportare al meglio il concetto alla base dell'album e lo schizzo preparato da Stefania, spesso disegnatrice di cover, in stile arte punk (vedi anche il disegno su questo cd): è sempre lei con le sue visioni, infatti, dietro alle grafiche dei dischi Ovo. Dall'immaginazione di un essere sia mostruoso che affascinante, alato perché uscito dall'Abisso, Stefano ricrea una figura con ali racchiusa in un tarocco. Rifacendoci ancora al loro comunicato stampa, otteniamo la più reale delle spiegazioni: "una timida, pallida e neonata figura racchiusa in un tarocco che emerge da un gorgo nero, l'Abisso, per rivolgere il proprio sguardo alle stelle e simbolicamente riunirsi al cosmo, da cui ogni creatura ha origine e dove alla fine tutto ritorna". La musica degli Ovo non nasce a caso ma è frutto di una concezione personale del mondo e del mistero, dove simbolismo e immaginario esoterico la fanno da padroni.
   Dio Drone, si diceva, come etichetta di riferimento; Nunzia Tamburrano di Dischi Bervisti invece per l'ufficio stampa. Ma Dischi Bervisti è anche la casa editrice di Nicola Manzan, chitarrista del power duo trevigiano Bologna Violenta, che, in versione one-man, era già stato prodotto dalla Bar La Muerte di Bruno così, da collaborazione in collaborazione, la cerchia dei duo si chiude... Come spesso sosteniamo, quello dei duo è quasi un mondo a parte, una categoria dove tutti si conoscono e fanno gruppo, ecco perché una realtà di coordinamento e promozione come l'Edp ha senso ed utilità ora più che mai: all'interno di una community già di per sè nascente in maniera spontanea.
   Infine eccoci al video di anticipazione all'album. E' stata scelta la traccia d'apertura "Satanam" mentre il video è stato lasciato alla riconfermata Natalia Gloria Saurin con Stefano Puttin alla fotografia e Igor Zilioli all'editing. Una roulotte, strane creature e un tesoro nascosto, questi gli ingredienti alla base del concept.
   Dal 9 dicembre, data di rilascio di Creatura, parte anche il tour nazionale degli Ovo, che durerà fino alla fine di Gennaio 2017: il release party ovviamente in un Centro Sociale: il nEXt Emerson di Firenze. Da Febbraio i due si spostano in Europa mentre è già in programma un ennesimo tour statunitense e un secondo tour asiatico che prevede tappe che vanno dal Nepal al Giappone. Tutto il 2018 è quindi già programmato per loro...
   Vi lasciamo ora al video "Satanam", all'ascolto integrale di Creatura, all'approfondimento dell'etichetta Dio Drone oltre che, ovviamente, all'interessante intervista con Bruno e Stefania. Per la recensione all'album, invece, rimando all'articolo apposito dove potrete addentrarvi nel focalizzato punto di vista del nostro collaboratore Giacomo Guidetti, bassista del power duo KA.

Ascolto integrale di Creatura https://diodrone.bandcamp.com/album/creatura

LABELS
Dio Drone www.diodrone.bandcamp.com
Sotto il nome Dio Drone, a seguito della censura del termine da parte di un social network, si raccoglie ad inizio 2013 un gruppo di amici musicisti fiorentini che si interrogano sul confine tra ciò che è lecito perchè comunemente accettato, o ciò che è frutto di espressione artistica personale, libera da ogni tipo di costrizione. Quest'ultimo soltanto è il vero underground, e il collettivo che si forma attorno a questo nome decide di supportare la scena musicale (e artistica in generale) votata alla libertà di espressione e alla sperimentazione. Convinti del potere estatico della musica, prediligono espressioni artistiche rumoristiche o di ricerca mentre l'idea di base è di riunire sotto un unico tetto realtà artistiche particolari ed isolate per stimolare nuove collaborazioni: la metodologia applicata è quindi quella del DIY e della collaborazione, che prevede un forte supporto reciproco.
Capitanati dal fondatore Naresh Ran, allora voce della band post metal Qube ed attualmente chitarrista del power duo sludge fiorentino HATE&MERDA, Dio Drone inizia le sue attività raccogliendo vari artisti in una serie di compilation ed organizzando concerti con le suddette band. Compilation e festival sono ancora il punto forte del collettivo mentre è nata sucessivamente e in maniera spontanea la realtà di etichetta discografica. Nel loro ricco catalogo troviamo anche altri power duo chitarra-batteria: dagli stessi Hate&Merda, al duo doom LA CUENTA fino alla coproduzione di un album dei pistoiesi MARLON BRANDO. In un'epoca in cui il formato fisico di libri e musica è andato smaterializzandosi, Dio Drone preferisce supporti old style, come vinili e audio cassette.
www.facebook.com/diodrone


INTERVISTA
1. E' con piacere rinnovato che vi incontro in questi spazi, Stefania e Bruno. Dopo esserci finalmente conosciuti anche di persona, eccoci qui a parlare della vostra ultima creazione discografica, Creatura, appunto. Intanto diteci: a che punto vi sentite della vostra carriera?
Bruno: siamo all’alba del diciassettesimo anno di carriera, quindi un’adolescenza che si avvicina spavalda alla maggiore età.

2. Cos'è che vi ha fatto propendere, già da Abisso, per l'inserimento dell'elettronica nel vostro sound decennale?
B: perché ci piace la musica, e ci piace andare sempre avanti, non fermarci sulle formule. Il suono della contemporaneità passa necessariamente dall’elettronica, e noi siamo un gruppo del nostro tempo.

3. So che la "gestazione" del nuovo album è stata lunga, questa volta. La ricerca del nuovo sound richiede tempo e sperimentazione, immagino; devo ammettere che avete raggiunto una piacevole amalgama tra il vostro set up e la nuova componente elettronica... raccontateci un po' come avete ottenuto questo equilibrio.
B: prima ancora che una questione tecnica è un fattore di gusto. Sapevamo cosa volevamo perché ascoltiamo tanta musica. L’integrazione tra rock ed elettronica, strumenti tradizionali e macchine, non è semplice, spesso è goffa, forzata. Sapevamo che per Creatura doveva essere organica. Così abbiamo utilizzato un sistema di lavoro misto. Prima ci siamo fatti mandare campioni, synth e suoni vari da amici esperti (Rico degli Uochi Toki, Stefano Ghittoni, Garaliya, a034, Reeks), poi io sono andato in studio e li ho integrati alle mie idee di batteria. Ho passato il tutto a Stefania che ha selezionato i pezzi che le piacevano di più, ed è andata in studio ad improvvisarci sopra con voce e chitarra. Solo alla fine di questo processo abbiamo deciso quello che per noi funzionava e siamo andati a registrarlo in versione definitiva. Ma non solo. Abbiamo utilizzato metodi tipici dell’elettronica anche sui nostri strumenti. Io ad esempio ho suonato tutti i brani alla batteria, ma poi abbiamo scelto solo dei loop, per dare quel senso robotico e glaciale della musica campionata. Inoltre alcune chitarre che sembrano suonate sono campionate, e viceversa.

4.Nel vostro Comunicato Stampa si legge che in un futuro non troppo prossimo potreste addirittura trasformarvi in una band totalmente elettronica, è così? Cosa vi sta spingendo verso questa nuova meta? Lo sapete, vero, che non sarete più una band Edp???? ;)
B: la nostra ricerca non deve mai fermarsi, e faremo sempre quello che ci va di fare. La sensazione al momento è quella di voler provare con l’elettronica tout court, ma vedremo, abbiamo almeno un paio d’anni di Creatura tour davanti.

5. La tua voce, Stefania, in questo ultimo album è ancora più "incattivita", se così si può dire: hai usato filtri, elaborazioni post recording o sviluppato ulteriormente la tua peculiarità di screaming?
S: Grazie per averlo notato; per questo disco desideravo dare una sfumatura differente alla mia voce, volevo che risultasse ancora più cattiva e potesse, vagamente, esprimere quella rabbia ed energia che si può respirare durante i nostri live. Da qui la scelta di usare vari effetti e di renderli palesi come si fa per qualsiasi altro strumento musicale. Rendendo così ancora più evidente che io considero la mia voce uno strumento musicale.

OvO e Naresh di Dio Drone
6. Dopo etichette di culto, anche straniere, per Creatura avete optato per l'appoggio di una giovane, seppur molto quotata etichetta indipendente nazionale,. So che tu, Bruno, ti sei più volte interrogato sul DIY moderno, e sul senso che può ancora avere questo vocabolo (nonché l'attitudine che ne sottostà) ai giorni nostri. I vecchi padroni da contrastare si sono trasformati in sistemi con cui siamo costretti a collaborare. Spiegaci un po' la tua visione del fenomeno e perché Dio Drone, a vostro avviso, risulta la miglior soluzione a questo stato di cose.
B: Dio Drone è assolutamente un’etichetta di culto, anche se giovane. Il discorso sul DIY è semplice. Gli OvO vengono da quel mondo, dagli squat e dalle autoproduzioni. E’ un mondo a cui ci sentiamo vicini, e ci interessa continui a vivere. La mancanza di ricambio generazionale ha un po’ affossato gli squat, che ad un certo punto non sono più stati visti come luogo vitale dai giovani, ed Internet ha affossato le basi del punk e dell’autoproduzione, perché li ha costretti ad arrendersi al Capitale. Bisogna trovare una via contemporanea al DIY e mi sembra che, tra le etichette che conosco, Dio Drone sia quella che si sta muovendo meglio in questo senso. (N.d.r per un approfondimento sul concetto di DIY ai giorni nostri secondo Bruno, suggerisco la lettura del suo esaustivo intervento in calce a un mio articolo per Onda Musicale -leggi qui) 

7. Come è nata l'idea del video di "Satanam"?
B: L’idea era quella di ricreare un’atmosfera tra il white trash ed il freak circus, con questa specie di comune queer che ad un certo punto si ritrova partecipe di un rituale in qualche modo causato dagli OvO. E’ tutto molto ironico, le immagini pulitissime di Natalia Saurin sono in contrasto con il trend dei video ipersporchi che va per la maggiore. Avevamo in mente alcuni film come “Pink Flamingos” di John Waters o la scena del funerale di “My Own Private Idaho” di Gus Van Sant (scusate ma rifiuto di utilizzare la traduzione italiana, “Belli e Dannati"...).

8. Cambiamo un po' argomento, com'è stato il vostro tour estivo in Cina e Vietnam? Cosa vi aspettavate e cosa invece avete trovato di diverso? Com'è il pubblico in quella parte dell'Asia? Raccontateci qualche aneddoto!
B: è stata una bomba, contiamo di tornarci il prima possibile. Io avevo un’idea di come avrebbe potuto essere perché ero già stato in entrambi i Paesi, in Cina avevo già suonato ed in Vietnam ero stato solo in viaggio, ma avevo visto alcuni concerti, quindi sapevo più o meno cosa aspettarmi. Ma per Stefania era tutto nuovo, quindi lascio a lei il racconto delle sensazioni forti. E’ sicuramente uno shock culturale, una cosa che cercavo disperatamente negli ultimi anni, in cui il tour perenne nel mondo occidentale stava diventando quasi una routine. Ho scelto di suonare perché aborro la routine, ho bisogno di cose sempre nuove, e suonare in Oriente mi ha restituito entusiasmo e voglia di continuare a fare questa cosa stupenda che è suonare. Il pubblico è meraviglioso, ha un sacco di voglia di musica, ne arriva ancora relativamente poca laggiù.
S: Per me è stata un'esperienza stupenda ed arricchente. Sono tornata rigenerata e carica di nuovi stimoli. Diciamo che non vedo l'ora di tornarci, musicalmente è stato incredibile ed umanamente ancora di più.

9. So che siete prossimi al vostro Creatura-tour, prima in Italia, poi in Europa. Mi pare che abbiate in mente anche un ennesimo tour statunitense oltre che di ritornare in Asia... Quale sarà quindi la programmazione degli Ovo nei prossimi mesi?
B: Italia a Dicembre e Gennaio, Europa a Febbraio ed Aprile. Dobbiamo decidere cosa fare a Marzo, perché abbiamo dovuto posticipare gli USA a dopo l’estate per i soliti problemi burocratici coi visti. Maggio sarà probabilmente nel Regno Unito, d’estate proveremo a suonare un po’ di più nei festival, e dopo l’estate come detto USA ed Asia.

10. Ottimo Stefania e Bruno, non mi resta che augurarvi una splendida divulgazione della vostra Creatura ora che siete prossimi ai tour. Penso che nell'anno nuovo arriverete anche al vostro personale traguardo del millesimo concerto! Sapete già dove lo festeggierete, più o meno?
Un saluto intanto e concludete pure con parole vostre.
B: Sai, non ho un conto preciso dei concerti che abbiamo fatto, so che siamo quasi ai 1000 ma non ho mai controllato, magari il millesimo c’è già stato! Non avevo pensato di festeggiarlo, magari ci pensiamo..
S: Grazie come sempre per le belle domande, é sempre un gran piacere essere intervistati da te.




DISCOGRAFIA (per la discografia completa, precedente ad Abisso, vedi in calce al nostro primo articolo sugli Ovo -qui)
ABISSO Lp 2013, Supernatural Cat (Metal, Noise elettronico)

1.Harmonia Microcosmica 2.Tokoloshi 3.I Cannibali 4.A Dream Within a Dream 5.Aeneis 6.Harmonia Macrocosmica 7.Abisso 8.Pandemonio 9.Ab Uno 10.Fly Little Demon




Qui lo ascolti 

AVERNO/OBLIO Ep 2014 (Metal, Noise elettronico)

1.Averno 2.Oblio








Qui lo ascolti 

CREATURA Lp 2016, Dio Drone (Metal, Noise elettronico)

1.Satanam 2.Eternal Freak 3.Creatura 4.Matriarcale 5.Zombie Stomp 6.Buco Nero 7.Buco Bianco 8.Immondo 9.Freakout 10.Bell's Hell 11.March of the Freaks





Qui lo ascolti 
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Articolo e intervista ad opera di Giusy Elle