Iniziamo
finalmente con le recensioni del nostro staff EDP! Marsuel
Papel (se volete sapere di più su di lui qui
la presentazione dello staff) ci presenterà oggi "A Place for Loiterig" il
nuovo album ad opera del duo pugliese DIRTY TRAINLOAD. Del Treno
Merci di Bob Cillo, chitarrista e cantante del duo, abbiamo appena
parlato nel post a loro dedicato (qui)
con tanto di interessante intervista al suo fondatore.
Bob si è alternato, negli otto anni
di vita della sua band, in formazioni che si muovono tra l'one-man
band e il duo, ma i suoi album li ha sempre registrati in compagnia
di un partner. Per questa edizione speciale, in vinile, si è avvalso
della collaborazione del batterista Go Balzano, coproduttore
dell'album e membro a tutti gli effetti dei Dirty Trainload. Bob ha
sempre puntato tutto sui suoni, ricercando una formula nuova e
personale con cui esprimere il suo blues graffiante, trovandola in un
mix di chitarra, vecchie loop station e drum machine analogiche.
Anche in duo ha mantenuto questa formula sfidando i suoi partner ad
inserirsi in questo tappeto sonoro già confezionato. Niente di
problematico per l'armonicista Marco del Noce, da cui il primo album
"Rising Rust" (2007), o per la polistrumentista Livia
Monteleone, con la quale ha inciso "Trashtown", del 2011;
tutt'altra cosa inserire una batteria standard, dal set completo, e
suonare in sync con i loop ritmici delle vecchie rhythm-box di Bob!
Questo l'esercizio acrobatico, ben riuscito, del nuovo membro Go
Balzano.
I Dirty Trainload scelgono il
supporto in vinile 12” per questo loro terzo album rendendolo però
disponibile anche in download digitale. Come per i lavori precedenti,
quest'opera vanta la produzione di Fabio Magistrali e una cover
disegnata dall’illustratore svizzero Benjamin Güdel. L’album può
essere acquistato su discogs.com o su Bandcamp o ascoltato
gratuitamente in streaming al link
http://dirtytrainload.bandcamp.com/album/a-place-for-loitering
Video
demo di presentazione all'ultimo album
A PLACE FOR
LOITERING 2014, Side 4 Records
1.Dead Rat Blues 2.The
Ballad of John Hardy 3.Eleanor, Bring your Garbage Out 4.Big Road
Blues 5.Tractors Downtown 6.I'm working on it 7.You Only Live
Twice 8.When the Saints Go Marching In 9.World Wide Vision Crime
10.If I Had Possession Over Judgement Day
Qui lo ascolti:
http://dirtytrainload.bandcamp.com/album/a-place-for-loitering
RECENSIONE
"A
Place for Loitering" Dirty Trainload, Maggio 2014, Side 4 Records
Recensione by
Marsuel Papel
Il blues punk è esploso negli
ultimi 10 anni con una moltitudine di produzioni che hanno in qualche
maniera appiattito il genere, canonizzandolo e rendendolo qualcosa di
facilmente riproducibile con un fuzz o un overdrive, un bottleneck
slide e un amplificatore valvolare. I Dirty Trainload con “A Place
For Loitering” sfuggono con onore a questa fin troppo facile
catalogazione. Il disco contiene una miscela di atmosfere che
arricchiscono il blues di crepuscoli psichedelici, riff hard figli di
Jimmy Page e nipoti di Muddy Waters, ma a tratti anche bordate stoner
e echi grunge. L’impianto è in larga misura blues e i suoni
ricordano in particolare quello di Chicago, quando non sconfinano nel
rock. I loop di batteria elettronica in chiusura del lato A e in
apertura al lato B danno un ventata di freschezza e modernità che
non stona con l’intenzione generale.
Molto interessanti anche le molte cover presentate (cinque su
dieci pezzi del disco sono delle interpretazioni) poiché totalmente
snaturate e ri-arrangiate. “The ballad of John Hardy” che
conoscevo nella versione di Leadbelly acquista una vena epica e rock
grazie allo stomp di batteria e al suono grasso e distorto di
chitarra. Discorso simile per “Big Road Blues”; il pezzo prende
pesantezza e ciccia e qualche bpm in meno. A parte la fenomenale
cover di Robert Johnson in chiusura d’album, una devastante
cavalcata punk che arriva a lambire i Motorhead, mi ha colpito la
versione di “You Only Live Twice” che avevo sentito nell’omonimo
film di 007: come trasformare una canzone pop commerciale degli anni
’60 in uno sgangherato inno da osteria, geniale! Il pezzo che
preferisco, nonostante la varietà di cui ho parlato, è uno degli
originali della band: “Eleanor, bring your garbage out!”, un
classico blues che ricorda le interpretazioni del genere dei tardi
’60 dei vari Mayall e Clapton o di certa west coast più o meno
psichedelica. Il suo lento incedere permette a Bob Cillo di creare
atmosfere dilatate e lisergiche con la sua chitarra, quando non ci
parla di Eleonora che non vuol portar fuori la spazzatura.7/10
Articolo ad opera di Giusy Elle
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