Sono lieta di presentare a tutti voi lo
staff EDP! Un gruppo di persone che si sta raccogliendo attorno al
nostro progetto. L'EDP in quanto Community sta prendendo quindi
sempre più forma grazie anche al coinvolgimento di alcuni suoi
membri. L'evento di svolta è stato sicuramente il post con il
censimento dei duo elettrici chitarra-batteria italiani (qui) a seguito del quale ho ricevuto parecchi contatti dai vari duo, chi
per richiesta d'informazioni, chi per rendersi disponibile per
qualche attività, chi infine per segnalare duo non ancora presenti
nella lista. In tanti si sono sentiti finalmente parte di una rete,
di una "Grande Famiglia", altri hanno appreso di far parte
di un fenomeno, in ogni caso sta prendendo forma l'identità della
line-up tra i vari power-duo italiani. Da parte mia non posso che
essere felice di aver dato il via a questa rete, di essere riuscita a
coordinare un fenomeno diffuso a livello nazionale ma purtroppo non
ancora unito nelle sue mosse. Un bel passo in avanti si è fatto, ma
ovviamente c'è ancora molto, ma molto da poter fare! E lo faremo
grazie alla collaborazione dei nuovi arrivati...
Dal 1997 ad oggi ho sempre lavorato da sola, ricercando in rete
power duo chitarra-batteria, contattandoli, promuovendone la realtà
e la categoria tutta. Solo in alcuni casi (compilation e recensioni)
mi sono avvalsa di alcune interessanti collaborazioni. Soprattutto
nel caso delle recensioni, però, la lontananza con i compilatori è
risultata difficile, comportando rallentamenti nel servizio
intrapreso. Alla soglia di abbandonare la sezione "recensioni",
vista anche la presenza di alcuni recensori tra i membri dei duo, mi
è venuta la brillante idea di chiedere ai nostri "associati"
l'eventuale disponibilità a ricoprire questo ruolo ed è con immenso
piacere che ho visto molti di loro rendersi disponibili per questo
servizio. Cosa di più bello di duo che parlano di duo!!! Chi da
recensore navigato, chi invece desideroso di intraprendere questa
nuova esperienza. Abbiamo all'attivo anche un'Inglese madrelingua che fungerà da traduttrice ufficiale nel caso di incontri con band straniere. E'
doveroso ma con gran piacere che voglio qui presentarveli, ad uno ad
uno, con le loro specifiche e il percorso musicale che li ha portati
fino a noi. Questo è un post in continuo aggiornamento, dove
inserirò eventuali "New Entries", quindi restate in
contatto per sapere chi potrebbe recensire il vostro prossimo album o
un vostro live! Tutti rigorosamente presentati in ordine
alfabetico...
DATA CREAZIONE ARTICOLO: 8.10.2014
AGGIORNAMENTO LISTA : 18.1.2021
LIVE-REPORTERS: GIUSY ELLE; MARTINO VERGNANO
COLLABORATORI PER COMPILATION: MARTINA TOSI
SOCIAL MEDIA MANGER: DIEGO VERMIGLIO
GRAFICI: BERLIKETE, MALI YEA; DIEGO VERMIGLIO
TRADUTTORI: NATALIE BRYANT PUCHETTI
RECENSORI: ALESSANDRO SAX DI FABRIZIO: Hardcore,
Noise; BOB CILLO: Blues, GarageBlues; CESARE BUSINARO PostRock, OistMetal, Grunge, Funk, Crossover; CRIPTIC & MANIAC: Black
Metal e tutti i suoi sottogeneri; DANILO DAMAGE PECCERELLA: Noise,
Hardcore, MathRock, Avantgarde; ELVIS MARANGON: Hardcore, Noise,
Harshnoise; GIAC DRUMMER: Sperimentazione; GIACOMO GUIDETTI: Hardcore, Noise;
GIOVANNI NAZZARO: Noise,
Hardcore, Sperimentale; LEONARDO SANZO': Cantautorato, Produzione in
italiano; LUCA SABATA Noise, MatchRock, Ambient, Avant-garde e
Industrial; MALI YEA Rock, Strumentale; MARIO CARUSO: RockBlues; MARSUEL PAPEL: Punk, Garage e
Psichedelia anni '70; MARTINO VERGNANO: Tutti i generi; NICOLA
CIGOLINI: Noise, Hardcore.
FONDATRICE
E DIRETTORE GENERALE
GIUSY ELLE
Articoli, Interviste, Live Reportage
Giusy (classe 1967) è laureata in
Lingue e Letterature Orientali e per molti anni ha fatto parte, con
suo marito Stefano alla batteria, della 2-piece Talking Sound. Nel
2007 fonda il Progetto EDP radunando in un unico Myspace tutte le
2-piece mondiali chitarra-batteria che riusciva a trovare. Nel 2011
si trasferisce su
Facebook dedicandosi
principalmente ai duo nazionali con questa formazione.
Per
l'Electric Duo Project stila articoli di presentazione delle varie
band, realizza interviste, coordina le recensioni agli album, stila
live reportage dei concerti a due ai quali assiste e pubblica
freedownload compilations.
Ciao
Giusy, quale è stata la molla che ti ha fatto avviare il Progetto
Edp?
Il
desiderio di divulgare l'esistenza di questa formazione a due. L'ho
vissuto sulla mia pelle: molte persone, specie musicisti e addetti ai
lavori, facevano fatica a concepire una rock band priva del basso (e
anche se in maniera minore succede tuttora...) per cui mi sono
sentita in dovere di dimostrare il contrario raccogliendo esempi di
realtà simili presenti in tutto il mondo.
Dal
2007, anno di fondazione del Progetto, ne hai fatta di strada! Sei
soddisfatta del tuo operato?
Edp
non si è mai mossa con progetti precisi, si è sviluppata pian
piano, in maniera spontanea. Ora sono riuscita a radunare una serie
di persone, tutte appartenenti alla line-up chitarra-batteria, che
credono nel Progetto e desiderano collaborare per ampliarlo: non
posso che essere più che felice! Dare un senso di unità al fenomeno
2-piece, e di comunità, è una cosa che mi ha intrigato fin
dall'inizio: ho sempre cercato di coinvolgere le band con cui venivo
in contatto, anche se provenivano dall'altra parte del Globo! Avere
uno staff riunito sotto un unico progetto comune è per me fonte di
gran soddisfazione.
Come
gestisci l'operato dei membri dello staff?
In
maniera totalmente libera! Non do loro alcun vincolo, se non, per
correttezza, un termine di consegna del proprio lavoro. Per il resto
nelle recensioni, live reportage ecc. lascio che ognuno si esprima
nella forma e misura che più ritiene consone alla propria natura.
Come a me piace gestirmi autonomamente nel Progetto, egualmente
lascio libertà d'espressione ai mie collaboratori, non li costringo
all'interno di un numero preciso di righe, di lettere battute... e i
risultati variegati sono sempre un'interessante sorpresa.
Lunga
vita allora all'Edp!
Sì,
lunga vita e prosperità...
LIVE
REPORTER
GIUSY ELLE Per i concerti di duo in zona Trento si è sempre resa disponibile a un reportage.
MARTINO VERGNANO Martino, cantante, chitarrista e compositore del duo I COSPIRATORI da Torino, è principalmente recensore Edp (in quel settore la presentazione più dettagliata) ma per l'occasione ci fa da reporter dei live di 2-piece della sua zona.
CESARE BUSINARO Dopo
essersi reso disponibile come recensore, agli inizi del 2018, Cesare
ha aggiunto il suo contributo all'Edp con periodici resoconti di live
a due. Per la presentazione del collaboratore e per una assaggio
d'intervista, consultare la sezione 'Recensori'.
GRAFICI
EDP
BERLIKETE: In maniera simpatica e scherzosa,
ecco la presentazione del nostro grafico EDP:
Lan è
bassista nei Morkobot, band proveniente da lontane galassie di due
bassi e batteria, ma anche chitarrista del duo Zolle dalla provincia
di Lodi (nella quale è costretto ad adottare il nome fittizio di
Marcello Bellina, per mascherare la sua vera identità di messaggero
di MoRkObOt). Appassionato di disegno, crea interessantissimi quadri
a penna, con soggetti di fantasia. BERLIKETE il suo nome d'arte,
ispirato al personaggio fantastico usato per spaventare/minacciare i
bambini, stile Uomo Nero. E' l'autore del disegno da cui la cover
della LombarDuo Compilation (
qui), Vol#2
delle compilation regionali EDP.
Ciao Marcello, benvenuto nello staff EDP: ci
racconti come è nata la tua passione per il disegno? ù
Ciao! Non saprei (ma non eravamo rimasti d’accordo per domande
semplici semplici?!), ho sempre scarabocchiato fin da bambino. Col
senno di poi ho scoperto che mi è sempre piaciuto, ma ci ho messo
una trentina d’anni per capirlo. Da piccolo disegnavo soprattutto
macchinine e occhi, i Puffi e i Masters.
La tua tecnica è la penna a sfera e i disegni
sono in bianco e nero. Come mai la predilezione per questo stile?
La “tecnica" (se così si può chiamare) che preferisco è un
ignorantissimo rapido usa e getta. Più che altro perché non ne ho
mai sperimentate altre (le giornate sono brevi, secondo me tendono ad
accorciarsi con il passare del tempo. La mia ipotesi è che la Terra
stia tendendo ad accelerare il proprio moto di rivoluzione attorno al
suo asse, ne sono più che convinto). Il rapido (nonostante si chiami
così) permette a uno che non ha mai studiato disegno (tipo me) di
creare particolari molto particolareggiati (appunto), ma ci vuole un
sacco di tempo. Il problema rimane sempre il polso. Non capisco
perché, ma trema sempre. Qualcuno me lo sa spiegare il perché?!
Perché?!
Raccontaci dei tuoi soggetti e di come hai
deciso di prendere il nome d'arte Berlikete.
Mi piace come suona questa parola, fa quasi ridere. In vece è una
cosa serissima, è il nome della specie di babau dal quale mi metteva
in guardia mia nonna. Non l’ho mai visto a dir la verità. Sai
com’è, lui si nasconde dietro gli enormi alberi del cimitero
maggiore di Milano.
Riguardo ai soggetti,
credo vengano fuori da soli. Di solito inizio a scarabocchiare (in
genere mentre sto facendo tutt’altro) e ad un certo punto scopro
che sta venendo fuori un “qualcosa” che si può sviluppare. Ecco,
in pratica parte tutto dal caso. In genere quando qualcuno mi chiede
di disegnare qualcosa di ben preciso non ci riesco mai.
Però nel nostro caso ci sei riuscito eccome!
Anzi, grazie ancora per lo splendido disegno della copertina
“LombarDuo Compilation”. Ti auguriamo un ancor maggior successo
come Berlikete e di ricevere tante soddisfazioni con la musica del
duo Zolle!
Grazie
a voi per lo spazio, le stelle e il cielo!
MALI YEA
Mali è nostro collaboratore grafico a partire dalla copertina
della EmilyDuo Compilation (
qui). Nato a
Bologna nel 1977 da genitori emigranti cinesi, è dal 2011
chitarrista nel duo AltRock/PostRock strumentale Anice assieme al
collega Tommaso Di Tullio. Laureato in pittura all'Accademia di Belle
Arti della sua città, attualmente vive a Reggio Emilia dove lavora
come grafico.
Appassionato di strumenti etnici che in
parte costruisce da solo (ghironde e flauti armonici) suona nel
progetto musicale DOLPO (genere ritual/drone/doom/metal) ispirato
alle antiche tradizioni religiose prebuddiste del Nepal.
Assieme ad alcuni amici è anche
fondatore, fin dal 2013, della rassegna musicale BANDAY FESTIVAL, un
evento di musica live dedicato ai giovani e alle band emergenti della
zona.
Ciao Mali e
benvenuto nel nostro staff. Vedo che sei molto inserito nel mondo
musicale; so che hai suonato anche in un supergruppo rock sinfonico
della tua città, gli Arzan. Com'è che sei finito a fondare un duo
minimalista come quello chitarra-batteria?
È buffo ma sia io che Tommaso Di
Tullio, in un qualche modo, siamo stati “scartati” da una
formazione precedente che poi è fallita dopo qualche mese. Nel 2011
abbiamo deciso di dare vita ad Anice, all’inizio avevamo cercato un
bassista ma sfortunatamente o fortunatamente non l’abbiamo mai
trovato. L’esperienza Arzan ci ha coinvolti solo 3 anni più tardi.
Attivo anche a
livello organizzativo, come vedi la scena musicale della tua città?
Rispetto a qualche anno fa qualcosa è
migliorato. I miei amici ed io abbiamo fatto del nostro meglio per
aiutare la scena musicale a crescere. Ora in città ci sono posti
dove suonare live ma la mentalità è ancora molto “provinciale”,
c’è del favoritismo e spesso va a finire che suonano sempre i
soliti noti nei soliti luoghi, oppure ci sono gruppi improvvisati,
senza continuità, che si esibiscono ovunque ci siano dei soldi da
incassare per poi sparire nel nulla. Queste situazioni non portano da
nessuna parte. Manca una vera coesione e ognuno alla fine dei conti
pensa solo per sé. Personalmente cerco sempre di andare contro
corrente, ecco il perché di un festival dedicato ai giovani e alle
band emergenti.
Come consideri la
realtà Edp e cosa ti ha spinto a collaborare con noi?
Devo ammettere che fino a poco tempo fa
ero all’oscuro dell’esistenza di questa “comunità”… essere
un duo chitarra-batteria, come molti di voi sapranno, ti espone a una
serie di pregiudizi molto diffusi, l’italiano medio purtroppo
conosce solo i White Stripe. Capita spesso che alla fine del concerto
ti vengano a chiedere: perché non c’è il basso? Perché non c’è
un cantante? Perché non suoni come fanno tutti gli altri? Cazzo!
Tutto questo è deprimente.
Scoprire invece di non essere soli dà
sollievo e speranza. Collaborare con voi per me è un onore.
Ti ringrazio
molto per la tua disponibilità, ti saluto augurandoti un buon
proseguimento di carriera.
Grazie a voi!
SOCIAL MEDIA MANGER (SMM): DIEGO
VERMIGLIO
Siamo a Gennaio 2021 e la Community è in continua
espansione. Il nuovo collaboratore è Diego Vermiglio che si è reso disponibile
a seguire a nome nostro i contenuti in alcuni social. Grazie al suo intervento
abbiamo una
Playlist Youtube con i video dei
nuovi lavori discografici del 2020 (
qui
articolo e
qui Compilation su Bandcamp) mentre
è in fase di realizzazione una seconda playlist con tutti i duo Edp presenti su
Spotify (
qui). Diego (classe 1989) è il
chitarrista/cantante dei SONNY & THE STORK duo altrock da Varallo Sesia
(Vc), fondato nel 2014 con il batterista Giuseppe Pagnone. Due album all'attivo
e tanta voglia di rendere disponibile la loro musica: Diego è infatti un ottimo
promotore grazie al quale il duo gode di una continua presenza in rete; in
quanto grafico, inoltre, avrà modo di aiutarci anche in questo settore: non
potevamo chiedere miglior collaboratore per Edp!
Qui
vi rimando al nostro ultimo articolo sul duo, in concomitanza con l'uscita
dell'ultimo album
Nihil difficile volenti, mentre andiamo a fare una
chiacchierata con il diretto interessato.
Ciao Diego, benvenuto nel nostro
staff. Il tuo contributo sarà di sicuro utile in quanto i social media sono
ormai "la piazza principale del paese", per mostrare i propri
prodotti. Sei molto attivo in tal senso nella promozione del tuo duo, i Sonny
& The Stork: come vivi questo ruolo e quale valenza dai ai social media? Cara Giusy la realtà dei fatti è
che io odio un po' questo periodo fatto più di post che di musica live, mi
manca molto esibirmi e sfogarmi con il suono dell'amplificatore che ti batte
sulle gambe, tutto ciò che sto cercando di fare, nel mio anacronismo cronico, è
di reinventarmi e adattarmi ai tempi in cui viviamo per poter, forse un giorno,
tornare a poter suonare dal vivo come se non ci fosse un domani. Penso che per
le nostre ambizioni, intese come ciò che ci fa sentire vivi, sia giusto e naturale
dare il 100% delle nostre migliori possibilità sempre mantenendo la propria
integrità artisitica. Vedo questo modo di rendere fruibile la propria musica
come motivo di aggregazione e di aiuto nei confronti di chi è sulla nostra
stessa barca e che può, a sua volta, aiutare anche noi. Non c'è stato mai
bisogno di unione tra i musicisti come in questo momento storico.
Ti sei proposto spontaneamente
per realizzare e seguire le playlist di Edp su Spotify e Youtube: cosa ti ha
spinto a collaborare come volontario per l'Electric Duo Project? Noi ci
conosciamo da qualche anno ormai e ci hai visti crescere... cosa rappresenta
per te questa realtà? Mi ha spinto la voglia di
aggregazione e l'interesse nel cogliere i diversi approcci con la mia stessa
formula, molto interessante e stimolante ascoltare punti di vista diversi in un
periodo in cui la contaminazione, in questo modo, può essere vista anche in
modo “positivo”, questo approccio mi aiuta a sperare ancora e a dividere il
peso che tutti noi stiamo portando. Questa realtà rappresenta sicuramente una
buona opportunità per unire le forze e continuare ad esprimerci. In Free Expression We
Trust. Grazie ancora Diego per il tuo
contributo, rafforza la Community e rientra nella mia convinzione che con il
contributo di tutti potremo fare grandi cose, nel tempo. Lunga vita quindi alla
nostra collaborazione!
ORGANIZZATORI
COMPILATION
GIUSY ELLE
Organizzare una compilation non sarebbe
cosa difficile, basta fare un bando e alla data di scadenza chiudere
e lavorare con le band raccolte. Non è così facile invece con le
compilation Edp... Bisogna fare un primo sondaggio per capire se ci
sono sufficienti aderenti, in una regione o in un genere, per la
realizzazione di una compilation degna di quel nome. In caso positivo
li si ricontatta con la lista del materiale da inviare entro una data
massima. Pertanto che ci si raccomandi, il materiale arriva sempre a
spezzoni ed incompleto. Altri contatti per raccogliere il tutto. Il
tempo sta per scadere, bisogna dare un avviso ai ritardatari! Ma
ecco, la data è scaduta e qualcuno si è perso per strada. Siccome
ci teniamo a rappresentare il più possibile la minuscola categoria,
si va a contattare anche quelli che normalmente, a questo punto,
sarebbero stati automaticamente esclusi. Alla fine un lavoro
stressante e tanta perdita di tempo, per quello le compilation Edp
escono a scadenza rallentata... C'è poi da ascoltare i brani,
distribuirli con un senso, uniformarli nella grafica e nei dati,
realizzare la cover, compilare i dati in allegato, stilare l'articolo
di presentazione, caricare e pubblicare il tutto! Per non parlare poi
della promozione, i contatti radio, con i magazine per eventuali
recensioni... A parte le cover, Giusy ha sempre realizzato tutto
questo da sola, fino al 2016, con l'aggiunta nello staff dell'amica e
collega Martina Tosi. Se non era per il suo aiuto non sarebbero
uscite più compilation dall'Edp! Ora Giusy può gestire il tutto in
maniera più agevole, concentrandosi sulla scelta delle band e
sull'organizzazione del materiale finale. Grazie Marty per il tuo
utilissimo contributo alla causa! Nuove compilation potranno
deliziarvi...
MARTINA TOSI Con Martina c'è
ormai una solida amicizia, fatta di anni di collaborazioni, ogni
volta diverse (vedi l'articolo
sulle collaborazioni, per tutti i dettagli). Lei è titolare dal 2009
della rivista musicale Undergroundzine
con la quale presenta band, recensisce album, stila interviste. Un
mensile ricco nel quale compare anche una nostra rubrica con la
presentazione di un duo e un paio di recensioni. La sua specifica,
con il magazine ma anche con dei progetti paralleli, è però quello
delle compilation, che pubblica con cadenza impressionante e con
fantasia altrettanto stupefacente nell'inventarsi le tematiche. Come
non chiederle, a un certo punto, un aiuto in tema? Come sempre
Martina è disponibile e si presta alla raccolta e gestione del
materiale delle band, ai contatti con le medesime e ad altri piccoli
particolari tecnici per la pubblicazione. Aiuto prezioso per la
riuscita ottimale del prodotto finale. Vediamo ora il suo parere in
tema...
Ciao Martina, ci
conosciamo da molti anni ormai e svariate sono le occasioni che ci
hanno viste collaborare. Sono lieta più che mai, ora, di averti
anche qui all'Edp. Raccontaci la tua passione per la promozione della
musica underground e come sei arrivata a fondare il tuo mensile.
Ciao Giusy,
grazie a te per avermi ospitato nel tuo staff. E' un grande onore.
La
passione per l'underground è nata nei primi anni 2000 sfogliando le
riviste come Rock Hard, Rock Sound, Metal Maniac: mi soffermavo molto
a leggere le recensioni dei demo. Se mi incuriosivano contattavo la
band per l'acquisto del demo o cd, ed è cosi che ho cominciato a
collezionarli. Seguivo molto anche i concerti dei gruppi qui nella
mia zona.
Alla fine del
2008 ho cominciato a recensire album per una webzine e dopo pochi
mesi ho fondato UndergroundZine, partendo col pubblicare le
recensioni e interviste su my space per poi spostarmi a facebook e
aprire il sito internet. Nel 2012 abbiamo deciso di pubblicare un
vero e proprio magazine con uscita mensile con all'interno
recensioni, interviste, compilation, album free e la rubrica di EDP.
Su
tutte le forme promozionali prediligi la stesura di free download
compilation. In che misura ritieni importante questo modo di far
circolare la musica?
Secondo me il
free download è un buon modo per far conoscere le band emergenti, è
diretto, immediato e non ha costo. Diciamo che è una piccola
promozione alle band, se fatta bene si può arrivare a un bel numero
di download.
In che misura ti
sembra interessante il nostro progetto sui duo?
Molto
interessante, è un ottima vetrina per i duo che di solito si
confondono tra le band. Il sito è gestito molto bene fino all'ultimo
particolare, tante iniziative e con costanza e passione; un ottimo
progetto.
Un abbraccio
allora e lunga vita alle nostre collaborazioni!
Un abbraccio anche a te, grazie
mille e sì, lunga vita alle collaborazioni. Con enorme piacere.
TRADUTTORI EDP
NATALIE BRYANT PUCHETTI
per l'Inglese
Natalie è madre lingua scozzese e ha
seguito studi classici in patria: laurea in Lingua Inglese con
specializzazione su Shakespeare. Vive per ben 15 anni in India, a
Varanasi, dove si specializza in danza classica, musica e teatro. Ha
anche tradotto dall'italiano all'inglese un racconto educativo per
bambini, 'Il fungo Magico", pubblicato sempre in India.
Attualmente vive a Trento dove insegna danza Kathak.
Ciao Nat,
benvenuta nello staff Edp! E' la tua prima esperienza come
intervistatrice, raccontaci: per quale motivo hai accettato questo
ruolo e cosa ti aspetti da questa nuova avventura?
Ciao EDP, ho accettato questo ruolo
perché sono curiosa. Mi piace vedere le diversità di cui siamo
fatti. Scrivere, in Inglese, è sempre stata una passione per me e
adesso ho una nuova sfida: raffinare il mio Italiano e scrivere in
una lingua straniera. Per di più il ruolo di intervistatrice
musicale mi attira particolarmente perché sono interessata alla
complessità umana e posso, così, incontrare gente diversa e
artisticamente interessante. Del resto anche nella mia danza faccio
una specie di percussione, con i campanelli ai piedi, per cui la
musica ci sta.
Sei appena
entrata nella realtà Edp, che idea ti sei fatta finora di questo
progetto?
Penso che questo progetto sia ben
organizzato e professionale.
Il motto della
tua vita è "Research the whole of the duo", ti sembra un
caso partire con noi proprio dal concetto di "duo"?
No, non penso che esistano i casi nella
vita.
Grazie allora,
con l'Edp ti vogliamo dare un gran Benvenuto in Italia!
Grazie a voi per l'opportunità...
BOB CILLO Blues, GarageBlues, Avant-Garde rock-oriented.
Bob,
chitarrista pugliese di estrazione garage blues, classe 1969, fa
parte del duo DIRTY TRAINLOAD (qui il post a loro dedicato). La sua lunga carriera lo vede esibirsi sia da
one-man band che in formazione a due sempre però con un suono molto
preciso e personale caratterizzato da loop station e vecchie drum
machine analogiche. Nelle varie formazioni suona in tutta Italia,
Europa ed anche negli States. Grande estimatore dell'etichetta Fat
Possum, in quanto capace di proporre musica suonata con l’approccio
e l’attitudine “proto-punk” che da sempre aveva ammirato in
maestri quali Hound Dog Taylor, oltre che musicista realizza video
professionali ed è titolare dello studio di produzione audiovisivi
TV EYE di Bari. Ha alle spalle studi classici. Ecco ora alcune
battute con il diretto interessato:
Ciao
Bob carissimo, per questa occasione vogliamo chiederti cosa ti ha
spinto ad accettare la nostra proposta di collaborazione come
recensore EDP.
C’è
chi dice che oggi musicisti, pubblico, produttori di dischi, DJ e
giornalisti musicali sono sempre le stesse persone che a rotazione si
ripropongono in diverse vesti, a seconda delle occasioni.
L’importante è supportare la musica che si ama, specie se è una
musica fuori dai canali di major discografiche e media.
Si
tratta di una nuova avventura per te o hai già avuto modo di
scrivere come recensore? Non te l'ho mai chiesto privatamente perché,
conoscendo la tua vasta competenza musicale e la tua abilità nella
scrittura, lo trovavo irrilevante, ma giusto per sapere...
Vere
e proprie recensioni ne ho scritte poche, mi è capitato più spesso
di scrivere di chitarre, per condividere le mie conoscenze “in
materia”.
Descrivici
bene il genere nel quale ti senti incline a recensire.
Qualunque
forma musicale che partendo da radici blues sviluppi un approccio
creativo e personale, di qualsiasi tipo.
Grazie
allora della tua partecipazione e buon viaggio in questa nuova
avventura!
Grazie a te Giusy e in bocca al lupo per tutti i progetti EDP!
CESARE BUSINARO PostRock e PostMetal Strumentali, Funk, Grunge, Crossover anni '90
Cesare
Businaro di Milano (classe '75) è il primo recensore Edp non
facente parte di un power duo. In realtà è un grande appassionato
di questa line-up e gli agganci con questo mondo ci sono da sempre.
Frequentando lo stesso liceo calssico di Bruno Dorella, ne segue
tutta la carriera, compresa l'incredibile esperienza OvO. Lui stesso
chitarrista, si esibisce con molte band locali, nei generi funk e
tipici degli anni '90, grunge su tutto (Stasi, Mr.Zog, Kobayashi,
Emoglobe, Derent, Sodali). Attualmente avvocato, non ha mai smesso di
interessarsi di underground, tant'è che si rende disponibile anche a
recensire album di Postrock e PostMetal. Vediamo ora cosa ci racconta
qui su Edp...
Ciao
Cesare, sono lieta di avere nel nostro staff di recensori una penna
al di fuori dai duo, tanto per approfittare anche di un punto di
vista esterno alla line-up. Ci vuoi raccontare intanto come arrivi ad
interessarti a questa formazione?
Ciao Giusy! Grazie
1000, anzitutto, per avermi coinvolto nel tuo blog! Parto
dall’esterno, come dici tu, se si considera il mio cammino, da
chitarrista autodidatta e appassionato di musica in generale, a
partire dagli anni ‘90 ad oggi, ma sto provando proprio in queste
settimane a formare un nuovo duo, con un amico batterista. Infatti,
il mio interesse per questo tipo di formazione, si riallaccia alla
mia passione per la musica strumentale e al mio desiderio di suonarla
con il minimo dei mezzi (chitarra e batteria), dopo il congelamento,
per motivi peraltro indipendenti da questo, del mio ultimo gruppo. Il
duo mi sembra la formazione ideale, in cui sviluppare appunto un
percorso sonoro basato sulla stratificazione (vedi, per esempio, i
neozelandesi Into Orbit: è impressionante cosa riescano a fare in
due). Un altro aspetto che trovo molto appassionante in questo tipo
di formazione e in particolare nel combo chitarra/batteria, avendo
iniziato a sperimentarlo in prima persona, è il potenziale
abbattimento di ogni limite compositivo, soprattutto in fase
d’improvvisazione, grazie alla possibilità per il chitarrista di
sincronizzarsi con il solo ritmo, ma senza doversi armonizzare con
altri strumenti.
Sei
cresciuto con la musica anni ‘90, ma non ti sei fermato alla
nostalgia del tuo decennio. Come vedi la scena musicale attuale? Le
proposte underground in generale e nello specifico quelle italiane?
Sia come chitarrista,
che come appassionato, virando dall’elettronica al rock (anche
nella sua veste più heavy), una volta scoperta la chitarra, mi sono
formato in quel decennio, vivendo da teenager, sui banchi del liceo,
la rivoluzione grunge delle band di Seattle e poi sconfinando verso
il funk dei Red Hot Chili Peppers, il crossover dei Rage Against The
Machine, l’alternative dei Jane’s Addiction e il noise degli
Helmet, fino agli anni dell’università. Più o meno tutti i generi
e le band che mi hanno appassionato da quel periodo in avanti, si
riallacciano a questa rosa di artisti, che per così dire ha come
filo conduttore la commistione (in chiave rock), fra diverse
sonorità.
La musica (come hobby),
è sempre stata il mio pane quotidiano, ciò che spiega,
probabilmente, il fatto che, come dici tu, non mi sia fermato alla
nostalgia del mio decennio.
Va anche detto che,
purtroppo, la scena attuale non sembra in grado di offrire più nulla
di quel calibro, nulla cioè che possa far tendenza (o prometta di
farlo), di generazione in generazione, ma cerco sempre di tenermi
aggiornato sulle novità dell’underground, in particolare
spulciando il catalogo di Bandcamp, a mio parere il miglior portale
di musica indipendente, anche perché fruibile senza ingerenze
promozionali.
Per quanto riguarda la
scena italiana, devo premettere che l’ho sempre trovata un po’
troppo condizionata dal cantautorato, una tradizione nella quale non
mi sono mai riconosciuto. Attualmente, scopro invece di apprezzare
molto i lombardi Threestepstotheocean (che di recente hanno fatto
qualche data addirittura in Giappone), i marchigiani Bushi e grazie
al tuo blog, gli emiliani Nadsat, ma i primi e i terzi fanno musica
strumentale, mentre i secondi cantano in inglese. Promette bene anche
il duo veronese (ma mezzo britannico), degli Eradius, una sorta di
Royal Blood più orientati al funk e al crossover.
Infine,
ora che hai avuto qualche contatto con Edp, realtà che non
conoscevi, che idea e impressione ti sei fatto sulla nostra
Community?
Come
ti avevo anticipato iscrivendomi al relativo gruppo su Facebook, ho
scoperto il tuo blog, cercando informazioni sui Globetrotter, a loro
volta scoperti con una banalissima ricerca su Google, dopodiché mi
si è aperto un mondo. Non conoscevo il blog e ci ho trovato, per
quanto letto finora, moltissime informazioni e tanta competenza,
probabilmente anche per la massiccia presenza di musicisti,
amatoriali e non, nel tuo staff. Trovo particolarmente interessante
pure il censimento (e la mappa geografica), dei duo italiani, che mi
sorprende, anche per quanto dicevo poco prima, riguardo alla mia
disaffezione verso il panorama musicale nostrano.
Ottimo
Cesare, grazie per il tuo contributo e ci vedremo presto su questo
blog con un tuo scritto! Grazie a
voi, non vedo l'ora...
GIACOMO
GUIDETTI Noise, Hardcore,
MathRock
Giacomo
(1995) è abruzzese, originario di Pescara, ma per motivi di studio
vive a Bologna dove ha fondato il duo basso-batteria KA. Studia
filosfia e coniugando la passione per la musica e la predisposizione
alle materie letterarie, presta la sua penna come giornalista
musicale. Collaboratore esterno per un periodo della nota rivista web
Rockit.it, attualmente è responsabile della sezione musicale per
Versusgiornale.it. Con gran piacere ha dato la sua disponibilità
anche per la causa a due portata avanti da noi dell'Edp.
Ciao
Giacomo, è sempre un piacere sapere che ci sono delle new entry
nello staff Edp. Sei venuto a conoscenza da poco della nostra realtà:
che idea ti sei fatto?
Ciao
Giusy, innanzi tutto grazie per avermi accolto in Edp! A esser
sinceri è già un paio d'anni (o giù di lì) che seguo questa
realtà e credo sia una piattaforma molto interessante; sono molto
contento, da musicista attivo in duo, di averla vista crescere sempre
di più. Fino a qualche tempo fa, la vita per noi two-man band era
decisamente ostica e l'idea di raccogliere le forze e collaborare,
oltre che profondamente lungimirante, la trovo letteralmente bella:
siamo una realtà sotterranea e l'unica cosa che ci permette davvero
di campare, a mio modo di vedere, è il rispetto e l'aiuto reciproco.
Oltreché esser fonte di splendide amicizie e rapporti, per lungo e
per largo della penisola.
La
realtà dei power duo è sempre più numerosa ed affermata. Da
giovane musicista quale tu sei, cosa ti ha spinto a fondare proprio
una 2-man band?
Banalmente,
la necessità. Io suono il basso in Ka, duo basso/batteria di stampo
noise/drone nato a Pescara nel 2013 ma ormai attivo a Bologna già da
un annetto; con questo progetto – seppur con un altro nome –
avevamo iniziato in 3 ma il chitarrista ci abbandonò molto prima
della nostra prima esibizione. Dopo un periodo di pausa io e Daniele
decidemmo di ricominciare in 2; poi, col tempo, ci siamo resi conto
di quanto questa formazione si adattasse a noi e nonostante le
richieste di entrare nella band che abbiamo ricevuto, abbiamo sempre
rifiutato perché in 2 abbiamo trovato il nostro equilibrio. Ciò non
toglie che si può sempre scrivere uno split insieme, sia chiaro!
Lietissima
della tua competente collaborazione, spero possa essere lunga e
proficua! Benvenuto quindi nello staff.
MALI YEA Rock,
Strumentale
Dopo anni che ci conosciamo e dopo
qualche collaborazione come grafico Edp (per il suo profilo
rimandiamo ad inizio articolo), nel 2018 il fondatore del duo Anice decide di ampliare ulteriormente le sue attività in qualità di
recensore (qui il nostro articolo di presentazione alla band). I generi prediletti sono rock ed affini e musica
strumentale in generale. Vediamo quali sono i suoi pensieri in
proposito.
Ciao Mali, grazie
di aver accettato anche il ruolo di recensore per Edp. Cosa ti attira
di questa attività?
Credo sia un’ottima opportunità per
entrare in contatto con nuova musica e ampliare l’orizzonte dei
miei ascolti… mi interessa approfondire la conoscenza sulla realtà
dei power duo chitarra e batteria italiani che, a quanto pare, è
florida e piena di piacevoli sorprese.
Come nasce il tuo
rapporto con la scrittura?
Ho sempre preferito i libri illustrati,
non ho mai amato leggere. Poi un giorno finii all’ospedale per
un’ulcera perforante, mia sorella mi portò un libro di Charles
Bukowski, scoprii che leggere era divertente, appassionante. Sinceramente non passo il mio tempo
libero sui libri e a comporre poesie, preferisco suonare… Ad ogni modo la scrittura, per quanto mi riguarda, ha bisogno del suo tempo, di depositarsi... scrivere non è mai stato facile e credo non lo sarà mai. La prendo come una sfida stimolante.
Parlando in
generale di duo, sembra che in questi ultimi anni si stiano
allargando gli spazi e i riconoscimenti per questa line-up: serate a
tema, festival... qual è la tua opinione in merito?
Posso confermare, l’Ekidna per esempio negli ultimi tempi organizza serate interamente dedicate ai duo, ma si sa, lo Gnappo e il suo Staff sono sempre un passo avanti a tutti. I duo tuttavia vanno considerati come band a tutti gli effetti, penso che sia questa una delle componenti vincenti. Inoltre come organizzatore di festival e concerti posso dire che la gestione di formazioni a due rende le cose molto più semplici…
Grazie per il tuo
contributo al Progetto Edp, ci inconteremo presto su questi spazi a
parlare di album! Grazie a voi e
a presto!
MARIO CARUSO RockBlues
Mario
Caruso, classe '87, è un aretino di origine meridionale
dedito completamente alla vita artisitica. Polistrumentista, è
cantante, compositore e chitarrista del duo GarageRockBlues SAMCRO,
una band molto energica e coinvolgente fondata nel 2012 con il
collega batterista Nicola Cigolini (
qui).
Inoltre è studente di Letteratura Arti e Spettacolo dell'Università
di Siena oltre che collaborare con l'etichetta discografica Soffici
Dischi. Di recente ha pubblicato un interessante romanzo di narrativa
incentrato sull'argomento sociale uomo-lavoro, "Il grande buio",
Aletti Editore (
qui).
Vista
la tua grande facilità di scrittura, anzi, la tua enorme competenza
in materia, ho voluto proporti il ruolo di recensore. Cos'è che ti
ha fatto accettare questo incarico?
Innanzitutto
per me è un onore collaborare con EDP. Ho accettato l’incarico
poiché mi è sempre piaciuto il ruolo del recensore in quanto non
dev’essere colui che giudica, ma colui che analizza. Oltre ad
essere un ruolo molto difficile e laborioso – che presuppone anche
una certa elasticità mentale – vanta la bellissima virtù di
accrescere, direttamente e indirettamente, la propria cultura
musicale. Per questo è anche un’opportunità che sono doppiamente
felice di cogliere. Sicuramente l’aspetto più difficile sta
nell’assecondare il gusto personale: per scrivere una buona
recensione occorre mettersi in una posizione esterna, critica e
obiettiva: e questo – com’è ben noto – non sempre succede.
Tra musica e
letteratura cosa ti appassiona di più? La recensione può quasi
considerarsi il punto d'incontro tra queste due discipline...
Le
metto sullo stesso piano: benché siano due discipline diverse,
possono essere complementari. Un disco potrebbe essere sublime se
coronato da ottimi testi, come degli ottimi testi potrebbero essere
valorizzati a pieno se coronati di un’ottima musica. Di esempi in
Italia ce ne sono a centinaia, e spero di beccarne qualcuno. Anzi,
sono costantemente a caccia di quei piccoli frammenti di diamante
nascosti sotto il “tappeto” della musica in senso ampio. La
recensione è “la terra di mezzo” tra queste due discipline e,
per un certo senso, riesce ad accomunarle fungendo da ottimo
compromesso per porre chiarezza tra musica e parole, analizzandole.
Che idea ti sei
fatto della Community Edp e del nostro operato?
Innanzitutto è
una realtà concreta, attiva e operante. Di Edp ne ho sempre ammirato
la costanza e la serietà. Il duo è una formazione molto
particolare, e ultimamente anche una delle più commentate e
criticate. Puntare un occhio di bue così centralizzante su questo
non è altro che ammirevole.
Ti ringraziamo
per la tua disponibilità sperando di avviare una lunga e profiqua
collaborazione assieme.
Vi ringrazio
moltissimo, non vedo l’ora di cominciare!
olentieri e buon lavoro anche a te.
MATTEO MANGANELLI
Pop, Rock in italaiano
Matteo Manganelli, classe 1982, è originario di Mantova ma
dal 2011 vive in Trentino (Rovereto). La sua formazione di studi classici lo
vede dapprima impegnato nel sociale mentre da 7 anni è insegnante di lettere
alle superiori. Ma come è iniziata la sua passione musicale? Questa la
simpatica descrizione che dà di se stesso: "Non più giovane ma non ancora
anziano, nato e cresciuto tra la nebbia, vivo la mia seconda vita tra i monti.
Per vivere mi basta una stanza piena di libri, fumetti, dischi e strumenti
musicali; per sopravvivere macino invece un sacco di chilometri e provo a far
appassionare giovani menti alla cultura. Ho cominciato a 4 anni a fare finta di
suonare la chitarra su una racchetta da tennis di fronte a qualsiasi adulto, e mi
sa che non ho ancora smesso".
Ha all'attivo un duo chitarra-batteria (LUCK NOW) che stenta
a decollare e si alterna così alla formazione di one-man band mentre ci sono
già 10 pezzi originali, pronti per essere registrati. Matteo è appassionato di
pop in senso lato, dagli Abba agli Zumpano, e ci supporterà nelle recensioni
dei duo che più si avvicinano a questo stile. Ma facciamo quattro chiacchiere
col diretto interessato:
Ciao Matteo, lieto del tuo
interessamento per la nostra realtà a due e per la tua volontà di partecipare
attivamente alle nostre recensioni, ti ringrazio fin d'ora per la tua
disponibilità. Parlaci della tua passione per il pop, quando nasce e quali sono
i tuoi riferimenti più interessanti? Come molte ragazzini della mia
generazione, credo di avere avuto la prima grande vocazione coi Nirvana. Cobain
era morto da poco, e amici più grandi ad una festicciola (cose molto sobrie,
parliamo della domenica pomeriggio in un ambiente tipo teatro della parrocchia
o qualcosa di simile) misero su una cassetta che iniziava con un riff
inconfondibile: era “Nevermind”. Da lì fui colpito, e decisi che volevo fare il
musicista rock :D La musica mi ha sempre circondato, però, e in tenera età è stata
quella di grandi songwriter “classici” americani come Simon&Garfunkel
(probabilmente i miei preferiti in assoluto, da cui ho sicuramente ricevuto
l'amore per le armonizzazioni vocali), Neil Young, Dylan, John Denver e gruppi
storici come Beatles, Beach Boys, Byrds (mio padre comprava “L'America del
rock” che usciva con Repubblica, e io..studiavo inconsapevolmente :) ). Le mie
radici partono da lì. Credo che la prima canzone in assoluto che abbia imparato
a suonare dall'inizio alla fine con la chitarra sia proprio “Country roads”. In realtà ho sempre avuto una
naturale inclinazione alla musica, come ascoltatore e anche come “musicista”. A
6 anni cantavo e facevo finta di suonare con una vecchia racchetta da tennis di
mio padre. A 11 anni finalmente mi venne regalata la prima chitarra da una
prozia, e da lì non ho mai smesso di “strimpellare”.
Sei un chitarrista e hai quasi
fondato un duo chitarra-batteria. Quali le difficoltà per concretizzare i Luck
Now? Come reinterpreti il materiale già pronto in versione one-man band? Luck, Now in realtà nasce come
band “completa”, a Mantova, verso il 2014. Negli anni abbiamo tenuto concerti
in formazione a 4, a trio, un paio di volte anche in 5 :) Vicende personali
hanno però portato all'impossibilità di ritrovarsi nel weekend per provare
(oltretutto vivendo ormai tutti noi tre componenti principali in regioni
diverse), e quindi ho proseguito con quello che ormai è un progetto da “studio”
in cui operiamo in duo, io e il bravissimo Sebastiano Beozzo, suonando
rispettivamente io Chitarra, Basso, e Voci e lui Batteria e synth, e registrando
da soli i pezzi. A marzo 2019 è uscito un ep “Enough, for now” per la piccola
(ma attivissima e ottima) Jigsaw Records di Seattle (ora di base a Portland).
Non abbiamo modo di fare concerti, essendo un duo e avendo comunque delle
strutture abbastanza piene che richiedono anche armonizzazioni vocali. E' un ottimo divertimento e sfogo,
ovviamente rallentato da questa situazione distopica mondiale, ma piano piano
butteremo fuori qualcos'altro.
Quale il motivo che ti ha portato
in Trentino? (Per chi non lo sapesse, ricordo che anch'io abito in questa
regione, a una Valle di distanza da Rovereto). Ti trovi bene qui da noi? Vivo in Trentino ormai dal 2012.
Il motivo principale... l'amore :) Mi trovo bene, ormai mi sono abbastanza
ambientato, e per lavoro ho girato ormai tutta la provincia (o quasi).
Il tuo lavoro ti porta ad essere
in continuo contatto con i giovani. Come ci descrivi i teen agers moderni, al
di là di tanti luoghi comuni? I teenagers di oggi sono
ovviamente diversi da quelli di ieri, perlomeno nella forma, come è giusto e
normale che sia. Nella sostanza, però, molte cose non cambiano mai. Rimane
sempre l'età più “critica” ma allo stesso tempo meravigliosa, in cui tutto è o
perlomeno sembra possibile.
Cosa ti ha spinto ad accettare la
nostra proposta di collaborazione? Ho scritto di musica già quando
ero più giovane, per qualche fanzine (ma credo che un termine così ormai sia
considerabile come qualcosa di giurassico!) e webzine di poco conto. Mi piace
tenermi in costante aggiornamento, e scoprire musica nuova. Credo che la vostra
proposta possa essere un tassello adatto a soddisfare tutto ciò.
Ti ringrazio ancora per la tua
disponibilità e ci ritroviamo su questi spazi con la tua prima recensione di
debutto sul nuovo album dei Sonny & The Stork, anche se ti faremo deviare
un po' dalle tue coordinate con il loro rock in italiano. Lunga vita alla
nostra collaborazione e buona fortuna con il tuo duo.
MIMMI Alternative,
IndiePop, DreamPop, SlowCore, Blues, PostRockMaria Mazzocchia (1982) è la prima
recensore donna del gruppo ed entra a far parte dello staff nel 2020. Con una
doppia laurea in Sociologia e in Servizio Sociale, impara a suonare la batteria accompagnando il chitarrista Luca strAw,
da cui la nascita, in quel di Alatri (FR), del duo I-TAKI MAKI (2012). I due,
compagni di vita, si dedicano completamente alla musica puntando su una ricca
carriera musicale che li vede nel giro di qualche anno trasferirsi a Berlino.
Numerosi gli album al loro attivo, che col tempo vedono Maria diventare la
cantante principale del duo. Qui il nostro articolo primo, di presentazione della band, e quello di aggiornamento nel
2020.
Maria benvenuta nello staff Edp,
è un piacere avere in questo ruolo finalmente una donna! Del resto ami
scrivere, hai anche all'attivo un libro. Ci vuoi parlare della tua esperienza
letteraria, prima ancora di quella musicale? Ciao Giusy e grazie di avermi spronata ad abbracciare
l'idea di far parte dello staff Edp! Dici bene, amo molto scrivere e sì, ho
auto-pubblicato un libro un paio di anni fa e di recente lavorato a un nuovo
scritto che mi ha dato la soddisfazione di essere tra i vincitori della
categoria romanzi inediti di un concorso nazionale, ma non avevo mai pensato di
recensire band. Sarà interessante, ne sono certa!
Il tuo ingresso nel mondo della
musica è stato semplice e spontaneo, accompagnando il chitarrista Luca strAw
durante le sue prove di chitarra. Da qui è nato il duo I-TAKI MAKI e col tempo
hai iniziato anche a cantare. Ora sei una musicista professionista, avresti mai
detto che questo era il tuo destino nella vita? Faceva parte dei miei sogni di bambina ma crescendo avevo
preso strade diverse, soprattutto dopo gli studi universitari. Nessuno può dire
con certezza a cosa mi sarei dedicata altrimenti, ma il fatto di aver
incontrato Luca strAw – la mia metà nella vita e nel lavoro – e di esserci poi
trasferiti a Berlino ha costituito un fattore essenziale perché io diventassi
quella che sono oggi. Altro grande passo della
vita è stato infatti il trasferimento a Berlino. A distanza di anni come vedi
questa scelta?
Se guardo al passato vedo quanto
siamo stati coraggiosi – a quel tempo ci ritenevamo solo un po' incoscienti a
partire senza soldi e senza lavoro per una meta così sconosciuta – e sono
orgogliosa della scelta fatta. Inutile aggiungere che la rifaremmo e che anzi
molte volte abbiamo rimpianto di non averla maturata prima.
Dopo tanti anni che conosci Edp, come ti sembra cresciuta
la community? Hai consigli su come ci potremmo evolvere ulteriormente?Edp è una perla, una realtà preziosa per la comunità
musicale, dei duo in particolare ovviamente. Mi sembra cresciuta sana e forte e
credo abbia le potenzialità per fare sempre meglio, anche grazie a iniziative
come la compilation Instrumental V/s Vocalist, solo per citare la più recente, che promuovono l'incontro
tra musicisti.
Grazie per gli apprezzamenti e per aver accettato di
scrivere anche per noi. Sarà un piacere condividere le tue recensioni! A presto su questi spazi
virtuali, allora...
NICOLA
CIGOLINI Hardcore, Noise
Nicola,
classe '84, è il batterista del duo aretino SAMCRO
(qui l'articolo
di presentazione a loro dedicato). La band suona un coinvolgente
BluesRockGarage, come da loro stessi definito, ma Nicola ha un
passato di orgini diverse, molto più noise e hardcore. Il suo
contributo alla chitarra garage-blues del collega Mario Caruso (anche
lui prestatosi al ruolo di recensore) è proprio la base granitica
che solo un tale retroscena rock può conferire. Dapprincipio si
specializza in basso elettrico per poi portare la sua passione
per la ritmica anche allo studio della batteria e percussioni.
Attualmente lavora come libero professionista, suona il basso nella
rock band aretina Digitale Purpurea e collabora attivamente con
l'etichetta discografica Soffici Dischi, la stessa che dà alla luce
i lavori discografici dei Samcro.
Ciao
Nicola, conoscendoti come batterista dei Samcro, duo più votato al
blues, mi sono un po' meravigliata della tua disponibilità per i
generi Noise e Hardcore pur sapendo del tuo background essenzialmente
rock. Raccontaci del tuo passato musicale "rumoroso", degli
ascolti che ti hanno forgiato, delle band che ti hanno visto militare
in questo senso...
I
miei ascolti sono nati nel momento esatto dove (fortunatamente)
dovetti scegliere se salvare una cassetta di Hit Mania Dance 96 o una
di Marilyn Manson prima di fare un volo in piscina completamente
vestito, potete capire tutti come è andata.
Da
quel momento decisi che la musica sarebbe stata la mia vita,
imbracciai il basso e con lui tutta una serie di ascolti che si
basavano sul trash metal, dai Metallica fino agli Slayer, Antrax e
così via, se non aveva almeno 120 Bpm non la consideravo nemmeno, mi
piaceva quel misto di velocità e potenza che sprigionavano quelle
canzoni.
Poi
ahimè è sopraggiunta la vecchiaia, ma con lei anche la saggezza,
che ha ampliato i miei orizzonti facendomi apprezzare molta altra
musica e soprattutto facendomi trovare la pesantezza che cercavo
anche nei testi, o nel mood del pezzo (ritengo che alcuni passaggi
nei testi di Paolo Benvegnù ad esempio siano molto più Heavy di
molti riff di chitarra o di batteria) e quindi riuscendo ad usufruire
di tanta bellissima musica che prima nemmeno consideravo.
Per
l’hardcore e il noise invece possiamo dire che la scoperta è più
recente avendo avuto possibilità di confrontarmi e collaborare con
molti esponenti del genere qui nella mia Arezzo, è un mondo tutto da
scoprire e quindi ritenevo interessante approcciarmi a questo aspetto
di recensore di un genere che ha molta prospettiva.
E
la passione per la scrittura dove nasce?
Avere
Mario vicino a me è motivo di grande stimolo, e diciamo che far
partire questa “sana competizione” con lui non può che far bene
a me personalmente ed anche alla nostra musica.
Ho
sempre avuto il pallino della scrittura, ma per lo più di testi
musicali, e avere la possibilità di esprimere un concetto con più
di 5 parole lo trovo molto stimolante.
Come
mai hai accettato la nostra proposta di metterti in gioco come
recensore? Cosa ti aspetti da questo ruolo?
La
possibilità di poter ascoltare gli altri duo dello stivale, il poter
confrontare il lavoro dei SAMCRO con le altre realtà mi affascina e
mi incuriosisce. Siamo una grande famiglia e voglio conoscerla il più
possibile.
Ci
aggiorniamo allora su queste pagine con le prossime recensioni a tua
firma!
Grazie
per la possibilità, buona musica a tutti!
RECENSORI
EDP del passato
ALESSANDRO 'SAX' DI FABRIZIO Noise, Hardcore, Mathrock
Alessandro è il chitarrista dell'interessantissima band mascherata pescarese MILF, un power duo attivo dal 2010 che si è stabilizzato nel set-up chitarra-batteria più vocalist con il nuovo album del 2016 (qui il nostro articolo esaustivo in merito). La miscela sonora che ci propongono, in versione sperimentale, è un personalissimo e intrigante mix di NuMetal e MathRock con interventi JazzCore... originalità e maestria tutta da scoprire ed assaporare! Vediamo però cosa ha da dirci il suo fondatore in merito al nuovo compito di recensire album per Edp...
Alessandro, è un piacere e un onore averti dei nostri. Cosa ti ha motivato a renderti disponibile come recensore Edp?
Ciao a tutti, piacere mio. Diventare un recensore per Edp è una grande gioia perché mi permetterà di conoscere altri psicopatici come me che si sono imbattuti nella dura impresa dei duo rock e di restare in continuo aggiornamento sulle nuove proposte.
Come descriveresti la scena Noise-Core italiana?
La scena noise/core italiana ha delle validissime proposte e dei musicisti davvero in gamba. Peccato solo che la mentalità dell'ascoltatore medio italiano è ben lontana da queste sonorità'... ma va bene così... pochi ma core !!!
Cosa ne pensi dell'idea dei duo che recensiscono i duo?
Cosa ne penso dei "duo che recensiscono i duo" ??? … Sara' il titolo della prossima canzone dei MILF! :D
Augurandoci una lunga collaborazione assieme ti do il benvenuto nello staff Edp!
|
Cryptic |
CRYPTIC
& MANIAC Black
Metal e tutti i sottogeneri (DSBM, NSBM, Atmospheric Black Metal,
Blackgaze, Post Black Metal, Symphonic Black Metal); Shoegaze, Post
Rock, Doom Metal, Funeral Doom Metal, Dark Ambient, Melodic Death
Metal. (1
Recensione) Anche
qui abbiamo entrambi i membri di un duo che si rendono disponibili
per questo servizio! Di loro e delle caratteristiche del Black Metal
in generale, compresi i suoi sottogeneri, abbiamo ampiamente parlato
nel post a loro dedicato qui).Con il nick Cryptic & Maniac si firmano per noi Solitudo Cyfer e Thirteen Forever (Cyf e 13), rispettivamente chitarrista e batterista del duo Depressive Suicidal Black Metal ABOUT ABORTIONS con sede a Ferrara. All'anagrafe i due, classe '92 e '90,
sono Leonard Coldridge, proveniente dall'Australia e Šimun Žalëyer, di orgine slovena. In Italia fin da bambini, si conoscono in giovane età suonando fin da allora nel duo About Abortions.
Il loro genere di riferimento è molto particolare, soprattutto la musica è ricca, d'atmosfera, con tappeti di archi e interventi di pianoforte, per cui accade che i membri delle band (spesso in duo o addirittura solisti) suonino più strumenti in fase di registrazione. Gli stessi About Abortions esordiscono con un album purista, chitarra e batteria, per diventare poi, col tempo, dei polistrumentisti. Non essendoci in Italia numerosi esempi di duo di questo genere, abbiamo lasciato libertà ai nostri recensori di esprimersi anche con Two-Man Band straniere, pur restando il duo essenzialmente chitarra-batteria. In loro compagnia gestiremo quindi una vera e propria rubrica dedicata al Black Metal.Ecco ora la parola ai due collaboratori:Ciao a voi Cryptic & Maniac, lieta di approfondire la nostra amicizia con questa collaborazione. Diteci, a quando e come la passione per questo genere musicale così di nicchia? Abbiamo cominciato da ragazzini di circa 11-12 anni, nei lontani 2002-2003, ad avere passione per il Black Metal in generale, ma l'amore spassionato per il DSBM e tutti i sotto-generi Underground è cominciato intorno al 2008 e nel 2009 si è consolidato dopo una serie di eventi negativi.
Quali le band di riferimento, a voi più affini? Diciamo che non ci sono vere e proprie Band a cui decisamente assomigliamo, però se dovessimo in qualche modo fare dei nomi di Band a cui ci siamo ispirati (ognuna per un motivo diverso), possiamo citare: Through The Pain, Mélancolie, Lifelover, Kyla, Öröm, Sleeping Peonies e Soliness.
Anche per voi si tratta della prima esperienza come recensori? Decisamente Si.
Perché avete deciso di collaborare con l'EDP e cosa vi ha spinti ad accettare la mia proposta? Perchè siamo grandi ascoltatori di musica e l'idea di ascoltare musica sotto un'aspetto diverso, che non fosse quello del semplice ascoltatore, ci entusiasmava.
Benvenuti allora nel nostro staff dove so realizzerete degli ottimi lavori! Grazie Mille, speriamo vivamente di fare un buon lavoro.
DANILO
'DAMAGE' PECCERELLA
Noise, Hardcore, MathRock, Avant-garde.
Il
più Core nello stile tra i nostri recensori del genere, è
sicuramente Danilo Peccerella (1980), il batterista dei GLOBETROTTER,
interessante duo MathCore sperimentale di Benevento attivo fin dal
2009 (qui il nostro articolo su di loro). Si occupa principalmente di musica ma essendo il cinema la sua
seconda passione, lavora anche sui set come fonico di audio in presa
diretta nonché creatore di effetti sonori e musiche. Ha alle spalle
una vasta conoscenza musicale, concentrata sempre più nei generi
alternativi, e si è prestato volentieri al ruolo di recensore Edp.
Vediamo quindi cos'ha da dirci in proposito.
Ciao
Danilo, è un piacere averti nel nostro staff! Qual'è il percorso
musicale d'ascolto che ti ha ho portato fino a qui?
Innanzitutto,
ciao a voi tutti. Premetto che il piacere è bello che ricambiato. Mi
definisco prima di tutto un ascoltatore e poi un suonatore ed essendo
cresciuto in casa con mio padre che suonava, direi che la musica fa
parte di me, da ero ancora uno spermatozoo. Direi che il mio
background è sconfinato e va dalla musica barocca all’elettronica,
dal blues al punk, dal jazz al metal, dall’hardcore al progressive,
dall’industrial all’avanguardismo.
Qual'è
il tuo rapporto con la scrittura? Come immagini la tua nuova
avventura di recensore?
Scrivo
pensieri, racconti, canzoni. Non vivo di aspettative e mi piace
l’idea di poter dire agli altri, ciò che penso sulla musica che
ascolto. Non amo i recensori classici di giornali fatti per le grandi
masse, in cui si approfitta del proprio spazio per idolatrare o
sputtanare una band o un disco. La cosa giusta, a mio avviso, sarebbe
quella di dare una panoramica generale di ciò che ho davanti. Senza
pregiudizio, ma con giusta analisi. Ed è ciò che farò.
E
che idea ti sei fatto del nostro Progetto sui power duo
chitarra-batteria?
Credo
che sia davvero interessante, uno spazio dedicato ai duo
chitarra/batteria, oltre ad essere un’idea innovativa ed unica. E
poi sono di parte, suonando io stesso in un duo. Oltretutto, caso
vuole che un mio carissimo amico/fratello, nonché folle bassista mio
conterraneo che vive a Rovereto, mi diede, tempo fa, il contatto di
GL. Da lì, un po’ alla volta si è iniziata a consolidare con lei,
un’amicizia collaborativa che spero si protrarrà nel tempo.
Augurandoti
una lunga e proficua collaborazione assieme, restiamo in attesa dei
tuoi scritti.
Io
vi ringrazio e ci sentiremo prestissimo, considerato che la mia
“iniziazione” come recensore è iniziata alla grande, con un
primo disco davvero stimolante e squilibrato, al contempo. Non
anticipo nulla, tanto presto saprete di chi sto parlando.
EDDIE LANEGAN Grunge e Stoner (4 recensioni)Con il moniker arcimboldo tra Eddie Vedder e Mark Lanegan, Eddie Lanegan è il nostro recensore ufficiale per i generi grunge e stoner.
ELVIS MARANGON Hardcore, Noise, HarshNoise (1 recensione)
Elvis è il chitarrista del duo noise trevigiano SO.LO che vede alla batteria la compagna d'avventura Ilenia Conte, nostra Live-Reporter e Organizzatrice d'Eventi a Venezia. Ho avuto modo d'incontrare i due musicisti più di una volta e da una di queste serate live è nato poi il post a loro dedicato (
qui). Elvis, classe '82, è chitarrista da oltre quindici anni e la sua prima band fu proprio in versione noise. Dopo parecchie altre militanze in band dai generi più disparati, quasi "appendeva la chitarra al chiodo" se non fosse stato per l'incontro con Ilenia la quale condivideva una passione musicale comune: il noise. Da qui la nascita della 2-piece.
Elvis progetta e realizza anche pedali per chitarra con suoni precisi, indirizzati ovviamente al noise e ai generi con sonorità particolarmente rumorose. Tra le sue creazioni anche una serie di "robottini" realizzati con componenti elettronici riciclati. Non sta quindi con le mani in mano, il nostro Marangon! Trovando pure il tempo per dedicarsi alle recensioni EDP... ma sentiamo cos'ha da dirci in proposito:
Benvenuto Elvis nel nostro staff. Cosa ti ha spinto a proporti come recensore EDP? Anche per te la prima esperienza in materia?
Ciao! Per me è la prima esperienza in materia di recensioni; mi ha spinto in primis la curiosità al confronto, al dare dei feedback a quello che ascolto e mi piace ascoltare, un modo per aprire dialoghi.
Come nasce la tua passione per il noise?
Mi piace avere a che fare con il "rumore" o comunque con combinazioni e vibrazioni inusuali, che vadano oltre la comunicazione, i testi, la composizione e soprattutto che implichino una forte determinazione al non mollare la presa.
Quali le band di riferimento? Quelle che più ti hanno ispirato...
Troppe! Più che altro intere scene e piccole e brevi realtà dal Noise al Post Hardcore... e qualche eccezione compensativa. Per citare capisaldi... passo da Unwound, Great Unraveling, Uzeda, Shellac, Melvins, Fugazi, Trumans Water, Pixies ai Kraftwerk, T2 ai Philip Glass e un sacco ancora.
Buon lavoro allora con i duo noise dell'EDP!
GIAC DRUMMER Generi vari, interesse particolare per la sperimentazione (5 recensioni)
Dietro al moniker Giac Drummer (classe 1989) si cela il musicista sardo Giacomo Salis. Ovviamente batterista, milita nel duo LADY RADIATOR, line-up sì chitarra-batteria ma che adotta, in aggiunta, un uso massiccio dell'elettronica. Così tanta elettronica da non averli potuti inserire nel Progetto EDP... un duo molto interessante però, questo di stanza a Cagliari, tanto da averli comunque contattati per presentar loro la realtà dell'Electric Duo Project. Dedito principalmente alla realizzazione di colonne sonore, Lady Radiator è un Progetto che interagisce con altre forme d’arte applicata quali il Teatro, la Scrittura e, ovviamente, il Cinema proponendo delle dinamiche attive con registi, video maker e grafici. Ma Giacomo suona anche la batteria, in materia sperimentale, in duo con il poli-percussionista Paolo Sanna, già batterista del duo elettrico ONGAKU2 (
qui il post su di loro)... insomma, una grande attenzione per questa line-up, per lui!
Giac scrive già come recensore per alcune realtà musicali in rete quali Music Addiction e Beautiful Freaks. Vediamo quindi cos'ha da dirci al proposito.
Ciao a te Giacomo e benvenuto nella nostra Community. Tra le tue recensioni hai già avuto modo di presentare duo elettrici (l'all-female COLORNOISE dalla Costa Rica e i nostrani JUMPING THE SHARK): come ti sembra, da musicista in un duo, parlare di altri duo?
Trovo molto interessante la formula del duo e conoscere sempre nuove formazioni mi dà la possibilità di indagare le loro idee, il modo di lavorare, le influenze e tutto ciò mi interessa in duplice modo, come musicista e come appassionato ascoltatore.
Quale la molla che ti ha fatto propendere per un'ulteriore collaborazione con noi dell'EDP?
EDP è un progetto molto interessante, può dare visibilità a tante band dell'underground, creando in questo modo una comunità forte e coesa.
Come musicista hai un bagaglio culturale molto ampio, ci racconti in breve il percorso musicale che ti ha portato fino a qui?
Suono la batteria da parecchio tempo, ho studiato con vari maestri e suonato in varie bands tra cui Chemical Marriage, band crossover fortemente influenzata dall'opera di Mike Patton, e Dancefloor Stompers (Mod Soul Jazz).
Al momento mi dedico a tempo pieno ai miei progetti Lady Radiator e My Problem Child, un progetto di cut-up sonori, cinematic dark ambient, musica per installazioni audio-visive e teatro. Sono un ascoltatore incallito e un instancabile ricercatore, i miei ascolti si concentrano in particolare su diversi territori quali l'avanguardia newyorkese, il jazz contaminato in tutte le sue forme e le colonne sonore. Da qualche tempo mi son avvicinato a generei quali il noise più estremo, la drone music, la sperimentazione elettronica. Adoro inoltre il cantautorato dalle tinte scure tipo Nick Cave, Tom Waits, Leonard Cohen, Mark Lanegan... e tanto altro...
Un benvenuto allora a te nel nostro nuovo staff! azie mille, ne sono lieto.
GIOVANNI NAZZARO Noise, Hardcore, MathRock, Sperimentale (1 recensione)
Anche il chitarrista dei GLOBETROTTER, duo mathcore campano (qui il nostro articolo su di loro), ci ha voluto fare dono della sua competenza musicale. Dopo un lungo e vario iter di studi, orientato alla sperimentazione, Giovanni attualmente è direttore e insegnante di chitarra al laboratorio musicale Lizard di Benevento. Quale riconoscimento per noi dell'Edp ricevere l'aiuto di un tale professionista! Vediamo le motivazioni che l'hanno spinto a credere nel nostro Progetto sui power duo.
Ciao Giovanni, benvenuto nel nostro Progetto sui duo elettrici chitarra-batteria. Visti i tuoi innumerevoli impegni, anche di prestigio, cosa ti ha motivato a collaborare con una realtà in crescita come quella dell'EDP?
I miei impegni si basano maggiormente sulla cultura e penso che questo sia un ottimo strumento per la diffusione e lo scambio di idee. Sono sempre alla ricerca di nuove sonorità e sono appassionato di progetti in duo quindi questa per me è anche un grande aiuto per la mia ricerca sonora.
Nonostante le tue varie qualifiche, è la prima esperienza per te come recensore? Come consideri questo ruolo?
Si effettivamente è la mia prima esperienza come recensore, ma sto cercando di immaginarmi diversamente. Vorrei solo contribuire con il mio punto di vista e la mia esperienza come ascoltatore e musicista, non sono e non siamo in grado di poter giudicare se la musica è brutta o bella, la musica non è una scienza ma una forma d’arte.
Sarà veramente un onore accogliere i tuoi scritti qui all'Edp, a presto quindi e lunga vita alla collaborazione! Ricambio...
LEONARDO SANZO' Tutto ciò che è in italiano, specie se cantautorato (1 Recensione)
Questo nuovo recensore proviene dalla Toscana, nello specifico da Prato ed è il chitarrista del duo TUTTE LE COSE INUTILI, genere: cantautorato punk. Alle prime armi come recensore rivela da subito una buona attitudine per la scrittura sapendo calarsi appieno nell'atmosfera creata dalle band in ascolto. Classe 1990, suona dapprima come solista producendo brani dal carattere cantautorale, intimo e lo-fi, per poi passare alla formazione a due. Qui l'energia si fa più intensa e Leo si esprime con più grinta, cantando con maggior vigore, in forma quasi punk. Grandi soddisfazioni per loro che in poco tempo hanno saputo ritagliarsi uno spazio degno di nota fatto di numerosi live e oltre 200 copie vendute del primo album. Ora Leo ha desiderio di mettersi in gioco come recensore con noi dell'EDP che gli diamo quindi il più caloroso dei benvenuti! Ecco le battute scambiate con lui:
Ciao a te Leo e benvenuto come nuovo membro del nostro staff. Avevi proprio voglia e nel contempo ti sentivi pronto per avventurarti nel mondo delle recensioni. Dicci, cosa ti attrae di questo ruolo?
Il mondo della scrittura mi ha sempre affascinato e l'ho sempre sentito mio. Per una volta volevo provare ad essere dall'altra parte, da chi ascoltando un lavoro, prova a immergersi dall'esterno e a darne non un giudizio, ma un consiglio di ascolto ad altri.
I tuoi ascolti vertono per lo più sulla produzione musicale italiana. Come nasce questa predilezione?
Sono cresciuto con i vinili di Guccini, De Andrè, De Gregori e Vecchioni dei miei genitori. E poi le parole sono importanti, ed è naturale che noi abbiamo più possibilità di esprimere un pensiero, di descrivere un immagine con la nostra lingua, con tutte le infinite sfaccettature, che in altre lingue non conosciamo o che forse non esistono proprio.
Quali le tue band preferite? Cosa ascolti ultimamente? A parte i dischi da recensire per l'EDP, ovviamente... ;)
In questo periodo ho ascoltato e consumato degli album che avrei davvero voluto scrivere io, per esempio l'album degli Albedo, Fuoricampo dei Thegiornalisti che è appena uscito, La vita segreta degli Abiku, e Giorgio dei genovesi Do Nascimiento.
A rivederci allora sulle pagine di questo blog con qualche tuo scritto! Buon lavoro quindi.
Molto volentieri e buon lavoro anche a te.
LUCA
SABATA Noise, MathRock,
Ambient, Avant-garde e Industrial
Altro
batterista che si presta ad aiutarci con le recensioni Edp è Luca
Sabata, classe '89 e studente universitario di informatica, che suona
nel duo partenopeo sperimentale KARAWANE (qui l'articolo a loro dedicato). Ha alle
spalle una variegata esperienza musicale che va dal reggae al jazz,
dalla banda da parata alla cover band, passando per gli inevitabili
progetti rock e metal. Questa suo background musicale così vario lo
rende un batterista interessante, poliedrico, dalla forte sensibilità
interpretativa che esprime giocando sulle sfumature e i cambi
ritmici. Ma vediamo cos'ha da dirci riguardo la sua nuova mansione di
recensore!
E'
un piacere averti nel nostro staff, Luca. Ci racconti della tua
passione per i generi più "rumorosi" del rock?
Piacere mio! La passione per il math rock è una naturale derivazione
della passione per il progressive, in particolar modo per una tra le
principali band che secondo me hanno permesso la nascita del math
stesso: i King Crimson. Apprezzo l'industrial e il noise perché
esprimono molto bene le peculiarità del mondo in cui viviamo, specie
nel rapporto sempre più ossessivo/compulsivo tra uomo e macchina. Mi
sono avvicinato a queste sonorità tramite David Lynch e Shinya
Tsukamoto, per citare un paio di nomi. Ambient e Avant-garde li
prediligo invece perché ho una inguaribile vena dissacrante e odio
gli stereotipi del tipo non puoi suonare X come Y o metterci Z,
perché non si fa!
Come
lo immagini il tuo compito di recensore? Ti ispira l'idea di
analizzare altre band nella variante specifica delle two-piece?
È una bella occasione, sono sempre alla ricerca di nuova musica, e
spero con questa collaborazione di scoprire nuovi gruppi
interessanti. Il mio compito non l'immagino: io non sono un
recensore, né voglio scrivere come tale. È mia intenzione mettere
su un cd e riversare su di voi il mio flusso di coscienza.
Che
idea ti sei fatto dell'Electric Duo Project?
Un progetto lodevole, e che sta anche riuscendo bene nelle sue prime
intenzioni. Il prossimo passo potrebbe essere contribuire alla
creazione di una rete di contatti tra tutti i duo d'Italia: non solo
far conoscere i gruppi, ma anche aiutare a farli girare di più.
Sarebbe fantastico.
Grazie
per il suggerimento. Restiamo in attesa dei tuoi scritti allora.
Benvenuto nel nostro staff!
Farò
del mio meglio. Grazie!
MARSUEL PAPEL Punk, Garage e Psichedelia anni '70 (1 Recensione)
Dietro il nick Marsuel Papel troviamo il mio corregionale trentino Marcello Orlandi (classe 1985), che ormai vive di musica. Art Director di alcuni locali di Trento e provincia, organizza festival, suona indifferentemente chitarra o batteria in svariate garage band dal sapore più o meno Sixties e conduce una propria fanzine cartacea, Missin'Link, incentrata sul concetto poco musicale e tanto attitudinale di rock'n'roll. Qui ci troviamo il mondo nostalgico dei Magici Anni '60 e successivi Revival, ma si va anche dal punk rock al glam, dal soul alla musica world, dalle novità discografiche di oggi al variegato mondo dei mods nonchè si parla del rock trentino con interviste ai gruppi locali.
Lui stesso militante in un duo chitarra-batteria (THEE LOYAL WANKERS) che presto si tramuta però in trio, è molto attento alla realtà dei duo, band che spesso fa suonare nei locali che musicalmente gestisce. Già navigato recensore, ha una scrittura fluida e coinvolgente, che ben si adatta al ruolo intrapreso. Vediamo cos'ha da dirci al proposito:
Ciao Marcello e benvenuto tra noi dell'EDP. Come sei arrivato ad appassionarti così tanto alla musica garage?
Ciao Giusy e grazie per l'invito. Fin da bambino ho avuto la fortuna di poter ascoltare Beatles, Rolling Stones, Led Zeppelin dalle cassette scricchiolanti di mio padre, appassionandomi a quel tipo di suoni. Poi da adolescente, come ogni persona semi-adulta che si rispetti, sono stato folgorato dal punk, apprezzando soprattutto i gruppi del '77 e le registrazioni più marce e a bassa fedeltà dell'hardcore dei primi anni '80. Il Garage Rock non è altro che il punk nella sua versione degli anni '60: riff semplici, tecnica carente, registrazioni tremendamente amatoriali, rabbia adolescenziale ma anche allegria e dissacrazione. Era ovvio che mi ci buttassi a capofitto, sia nella sua versione originale degli anni '60, sia nel suo revival degli anni '80, ancora più vicino al punk. Riassumendo adoro chi riesce a trasmettere emozioni in pochi e semplici riff, arrivando all'essenza del rock'n'roll con energia ed armonia.
Siamo nel Terzo Millennio ma quel genere di musica piace ancora oggi; ci sono molte band, anche tra i duo, che si esprimono con queste sonorità e stile: secondo te, si può parlare di un'altra ondata di Garage Revival per gli Anni 2000?
Il garage rock come ho scritto sopra ha avuto un ampio revival negli anni '80 (anche in Italia! Lo splendido libro "Eighties Colours” di Roberto Calabrò racconta la bellissima storia di tantissime bands italiane che si sono dedicate a questi suoni) che ha codificato il genere, introducendone cliché e tratti distintivi. Negli anni ’90 è poi sopravvissuto e si è evoluto anche con la scuola lo-fi di Oblivians e Gories e con le pubblicazioni della Crypt Records, pur sopravvivendo solo nell'underground. Negli anni 2000 ci sono state parecchie band che hanno riproposto il garage rock in maniera ortodossa, ma è soprattutto nella seconda metà dei ‘00s con la notorietà di gruppi come Black Lips e agli albori dei ‘10s che sono sbucate come funghi una miriade di bands che hanno declinato il verbo del garage rock in maniera innovativa, recuperando la varietà sonora e le prime sperimentazioni che hanno caratterizzato il quadriennio ‘66/’70 (freak beat, psichedelia, proto punk, il primissimo hard rock) mixandola con le registrazioni a bassa fedeltà del Crypt sound e più in generale con il punk rock d’annata e con il grunge. Dunque sì, penso che si possa parlare di una nuova ondata di garage rock, ma chiamarlo revival è assolutamente riduttivo poiché le conclusioni a cui sono arrivate bands come Thee Oh Sees o Ty Segall, per citare due degli esponenti più noti di questa ondata, sono assolutamente diverse dal garage rock degli anni '60 e '80.
Da dove il tuo interesse per la formazione a due?
Non ho nessun particolare interesse per le formazioni a due, non più di quanto mi interessino le one man band o le formazioni dai 3 membri in su. A mio parere il numero dei membri di una band è assolutamente trascurabile, quello che conta è la musica che ne esce. E’ anche vero che negli ultimi 10 anni sono sempre di più le formazioni garage rock, punk e garage punk che rinunciano al bassista e riducono la formazione a due elementi; l’esempio più celebre sono probabilmente i White Stripes. Da qui il mio interesse per molte formazioni a due.
Ben lieti del tuo apporto professionale qui all'EDP, ci sentiamo con le tue prossime pubblicazioni!
MARTINO VERGNANO Tutti i generi (7 Recensioni)
Martino, classe '76, è l'anima del duo I COSPIRATORI dalla provincia di Torino (
qui l'articolo a loro dedicato). Sviluppa in questo duo una vena punk cantautorale ma da oltre 15 anni suona in varie altre band, soprattutto di indie rock (The Rosenkranz, 3 album all'attivo, vincitori del primo M.E.I. Space Contest, tour e concerti in Europa e Stati Uniti) e Irish Music (Filid). E' inoltre scrittore di due brevi romanzi e raccolte di poesie. Vista la sua ampia conoscenza in campo musicale, si presta per noi all'importantissimo ruolo di recensore jolly concedendoci la sua competenza per recensire album di ogni genere musicale.
Ciao Martino, grazie per la tua disponibilità verso l'EDP. Ci dici brevemente come è nata la tua passione per l'Irish Music e l'Old Time?
Volevo andare alle radici di certo rock che piace a me, volevo capire da dove o da cosa derivasse quel rock.
Hai una vasta competenza musicale anche in altri generi: cosa ti ha spinto a renderti disponibile come recensore EDP?
Ho scoperto EDP perché in ricerca continua di nuova musica, nuove bands, nuovi progetti da ascoltare; in EDP ho trovato una vera miniera, quindi oltre ad un onore, collaborare con EDP è un'occasione unica di conoscere in anteprima un sacco di buona musica magari ancora poco conosciuta.
Cosa ti appassiona nel mondo a due e come vedi la realtà dell'Electric Duo Project?
La passione delle formazioni a due elementi nasce da lontano, sempre dettata dal guardare indietro per capire meglio le cose attuali: la formazione a due più antica che conosco è forse il duo zampogna e ciaramella, due musicisti, uno suona la melodia e l'altro accompagna con due accordi e tenendo il ritmo... se ci sono ancora oggi questi ingredienti allora mi affascina, mi incuriosisce, cattura la mia attenzione. Ovviamente oggi la batteria e la chitarra sono strumenti popolari ovvero del popolo, strumenti nei quali molti di noi si riconoscono, mi appassiona il fatto che in due si possa creare musica valida rimanendo essenziali e forse proprio il fatto che si è costretti ad essere essenziali aiuta a far venire fuori musica valida.
Articolo ad opera di
Giusy Elle
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