Oggi affronteremo un concetto diverso di musica grazie
all'analisi del duo sardo OnGaku2, dedito alla ricerca sonora, alla
destrutturazione della musica canonica per giungere infine alla
libertà espressiva data dalla purezza dell'improvvisazione libera.
Prima però vorrei fare un breve excursus sui duo
elettrici/elettronici che ho avuto il piacere di scovare in terra
sarda, questo seguendo il comune denominatore che caratterizza queste
band: la ricerca, l'esplorazione e l'improvvisazione, anche se in
ambiti musicali diversi. I SWALLOW MY PRIDE da Nuoro, duo stoner dei
quali abbiamo già ampiamente trattato in un articolo a loro dedicato
(qui), sono invece l'eccezione, visto che registrando in due tutti
gli strumenti e facendosi accompagnare su palco da altri musicisti,
tendono invece a riproporre il suono di una full band standard
all'interno di un genere musicale ben definito. Partiamo quindi dai
MONOKE (altro nome giapponese!) da Sassari, duo chitarra e batteria
(Alessandro Sanna e Marcello Meridda) che miscela i propri strumenti
con elettronica (synth, circuit bending) e le linee vocali
completamente libere di poeti, scrittori, attori e artisti vari.
Un'intrigante interazione con altre arti che vedremo caratterizzare
sia il duo degli OnGaku2 che i suoi musicisti nelle loro carriere
personali. Sempre da Sassari possiamo apprezzare l'esperimento dei
24MOONS (solo da pochissimo passati al trio, ma due chitarre e
batteria!) che propongono una musica strumentale a cavallo tra lo
stoner, il doom e molta psichedelia. Ma è il panorama di Cagliari a
rivelarsi maggiormente interessante da questo punto di vista, città
dalla quale parte anche il duo di oggi. Gli STUN ne sono un degno
esempio: due strumentisti sopraffini, tecnicamente preparati, che
giocano tra i generi (JazzCore, PsychNoise) con un approccio di base
dettato dall'improvvisazione e la sperimentazione. Ecco poi i LADY
RADIATOR, duo chitarra-batteria e uso massiccio d'elettronica, la cui
peculiarità è l'interesse per le colonne sonore che rielaborano con
suoni ricercati ed alternativi e che li vede quindi collaborare con
artisti vari del mondo del cinema e del teatro, fino alla danza. Sono
loro a condurci, con un secondo cordone, infine agli OnGaku2. Infatti
il loro batterista, Giacomo Salis, nostro recensore EDP (qui), tra le varie collaborazioni suona anche con
Paolo Sanna nel progetto OKRA gestito dallo stesso Sanna, in pratica
un trio di percussionisti creativi che vede oltre ai due sopra citati
anche il percussionista Igor Nicola Pesceddu. Paolo Sanna, batterista
e percussionista e co-leader con Elia Casu (chitarra elettrica
preparata ed elettronica) sono invece gli ONGAKU2, progetto che pone
l'improvvisazione radicale e la ricerca sonoro/timbrica al centro del
proprio suono.
Questi i duo isolani che ci richiamano alla musica innanzitutto
come ricerca sonora, come esplorazione di forma d'arte pura e che in
quanto tale può facilmente comunicare ed integrarsi con campi
artistici d'estrazione diversa. L'improvvisazione, spesso, sta alla
base della loro espressione... Non sempre si conoscono tra di loro,
seguono circuiti musicali diversi, eppure, in una maniera o
nell'altra, ruotano attorno ad un sentire comune che li porta a
mescolare generi o arti, a ricercare nuove possibilità
nell'elettronica o negli strumenti tradizionali, a esplorare suoni e
mondi nuovi, loro, che partono da una terra così antica...
MONOKE
“Windsor Mcclay” https://www.youtube.com/watch?v=Sqx3X2mtx_g
LADY RADIATOR “Eraserhead” Teaser
PAOLO SANNA E GIACOMO SALIS "Experimental Percussion Jam - free impro"
La decisione di dedicare un post agli OnGaku2 è nata dalla
presenza in Trentino di Paolo Sanna, batterista/percussionista che
sviluppa altresì una ricca carriera personale che lo vede esibirsi
da solista o in altri progetti e tenere seminari sulle percussioni
etniche di tutto il mondo. Da un suo home-concert in ottobre a Mori
di Rovereto (TN) in duo col cornettista Luca Santini (a presentazione
del Cd "Elementi", Setola di Maiale), e un successivo
seminario di percussioni, è nato il nostro incontro e la piacevole e
colta audio intervista che alleghiamo in calce. Ora un'introduzione
alla musica di oggi e a seguire degna presentazione del duo in
esame...
IMPROVVISAZIONE RADICALE
Il termine "improvvisazione" indica un qualcosa di
improvviso, appunto, istantaneo e imprevedibile, inaspettato. Nelle
arti si intende una composizione estemporanea, ossia la creazione di
un brano, di un verso, di un'interpretazione, nell'atto
dell'esecuzione stessa. Implica libertà espressiva, fantasia e
capacità di lasciarsi andare all'esplorazione di nuove possibilità
e all'intuito del momento. Ne abbiamo sentito tutti parlare e forse
ci siamo anche esercitati in materia. L'improvvisazione "radicale"
europea nasce invece principalmente nell'ambito della musica jazz
(filtrando il free jazz; si può quindi parlare di post free) e vede
tra i suoi pionieri e maggiori esponenti l'inglese Derek Bailey,
teorizzatore di assoluto rigore dal quale rimane impossibile
prescindere. L'idea di base è che si possa giungere a una
composizione finale partendo da un piccolo spunto, da un'idea, senza
partiture precostituite e da qui seguire l'istinto del momento
introducendo nella composizione non solo i suoni propri dello
strumento ma ogni elemento musicale sia funzionale per l'esecuzione
stessa. Nasce da sé che si possano usare rumori, riverberi,
armonici, ma anche pause, silenzi, sospensioni... la ricerca
sperimentale sulle potenzialità dello strumento è quindi parte
integrante di questa filosofia. E' chiaro ormai che siamo ben lontani
dal concetto di musica a cui siamo abituati, con parti ritmiche a
sostegno di una struttura melodica! La destrutturazione della musica
come comunemente la si intende è la base da cui partire: ormai non
si tratta di esplorare l'improvvisazione in sé ma i suoi confini più
estremi... anche gli strumenti canonici si sottopongono a questa
epurazione e possono essere reinterpretati in quello che viene
definito "Set Preparato". Naturalmente per mettere in
movimento questi meccanismi è assolutamente necessaria una profonda
e precisa conoscenza tecnico/strumentale. Nel caso di una batteria
preparata possiamo assistere ad una miriade di oggetti, piccole
percussioni, spesso costruite a propria fantasia con materiale di
recupero dal musicista stesso, che vengono aggiunte a qualche pezzo
canonico dello strumento; per quanto riguarda la chitarra preparata,
possono usarsi complessi artefizi per modificare la timbrica del suo
suono. Assistiamo a degli ibridi imprevedibili, per esempio una
chitarra addizionata di martelletti che, azionati con dei pedali,
interpretano la batteria, alla quale aggiungiamo delle corde da sitar
su un ponte di contrabbasso, una piccola arpa per ritmiche
aggiuntive, e così via. Questa chitarra così preparata è anche
detta "chitarra da tavolo" (tabletop guitar) in quanto
spesso i musicisti preferiscono suonarla su una superficie
orizzontale. Anche i musicisti del duo OnGaku2 non si esonerano da
quest'arte della manipolazione sonora proponendo dei set ovviamente
personali. Elia Casu, raggiunto via mail, ci dà una presentazione
della
sua preparazione: "Il mio set preparato di chitarra, nel suo, è
semplice e banale, ma funzionale: la
Setup "preparato"di Elia Casu |
PAOLO SANNA "Prepared snared drum”
DEREK BAILEY
KEITH JARRETT “The Art of Improvisation”
BIOGRAFIA
On e Gaku, nella lingua giapponese, significano rispettivamente
"suono" e "sollievo" e la loro unione può
facilmente essere tradotta come "il piacere e la gioia dei
suoni" o, ancor meglio, "la sensazione piacevole che si
prova quando si fa musica"... Molti di voi capiranno subito di
cosa si tratta! Il 2 finale s'aggancia ovviamente al numero dei
componenti la band.... I due in questione sono nello specifico il
chitarrista Elia Casu e il batterista e poli percussionista Paolo
Sanna da Cagliari; due musicisti professionisti "importanti",
nel senso che il loro curriculum è di tutto rispetto, pur
continuando loro a prediligere circuiti underground per le loro
esibizioni e pubblicazioni.
Ecco, questi i due componenti del duo di oggi... entrambi musicisti
poco ortodossi, sempre al confine tra musica e rumore, in bilico tra
l'espressione del momento e il divenire del suono nel tempo. Un duo
non per tutti, quello degli OnGaku2, ma per una nicchia di
ascoltatori attenti, curiosi, scevri da schemi musicali di ogni
sorta. Lo strumento è per loro "oggetto sonoro" da
esplorare secondo le tecniche oggi definite "estese", ossia
scandagliare TUTTE le potenzialità sonore che lo strumento stesso
può offrire utilizzando anche tecniche tipiche di altri strumenti,
mentre il suono che ne esce non è proprio quello ritmico o melodico
che siamo abituati ad ascoltare! Il risultato è un insieme di suoni
astratti, suggestivi, qualcosa di essenzialmente avanguardista che
appartiene a quell'area musicale definita "radicale". Per
suonare questa musica in compagnia è necessaria un'intesa molto
sottile, fatta di intuiti, anticipazioni, capacità di dare sviluppo
e risalto a un'idea che si sta abbozzando nelle proposte dell'altro
ed è indubbio che gli OnGaku2 sono un duo molto affiatato in questo
senso suonando assieme fin dal 2008. La chitarra e l'effettistica
elettronica di Elia sono un tutt'uno con il dispiegarsi di suoni,
spazi e rumori suggeriti dal collega batterista. Una formazione,
quella di OnGaku2, caratterizzata dalla voglia di fare, sperimentare
e ricercare nuovi suoni, quindi, nuove forme (ma anche
collaborazioni) e nuove idee usando come strumento principe
d'espressione l'improvvisazione in un processo che ha come elemento
costitutivo la novità. La loro è quindi una composizione istantanea
basata sull'improvvisazione, pur non coincidendo con
un’improvvisazione pura essendo frutto della commistione di
elementi prestabiliti su cui sviluppare elementi imprevisti.
Elia Casu e Paolo Sanna, da sempre interessati ad altre forme
d’arte, portano OnGaku2 a collaborare con la danza, il
teatro, i video maker e gli artisti visivi in genere, sempre in
ambito sperimentale/improvvisativo. Le loro collaborazioni li
vedono suonare con molti altri musicisti, fino alla creazione di un
vero e proprio collettivo (dal numero sempre variabile e con
formazione strumentale “anomala”), il COLLETTIVO DI RESISTENZA
CULTURALE (CdRC, con all’attivo 2 Cd usciti per Setola di Maiale),
ensemble di musica sperimentale, ovviamente di composizione
istantanea.
Ogni loro esecuzione si basa su due partiture,
una scritta da Paolo e l’altra da Elia, sulle quali viene lasciata
ai musicisti piena libertà d'espressione e d'improvvisazione. La
musica nasce così da poche tracce, si sviluppa attraverso percorsi
non definiti a priori ed acquista forma grazie all’incontro delle
idee proposte dai vari musicisti.
Gli OnGaku2 hanno all'attivo numerosissimi live (forma nella quale
esprimono al meglio tutto il loro potenziale), sia in Italia che
all'estero, ma anche cinque pubblicazioni a loro nome con etichette
indipendenti. Una breve carrellata su queste realtà dell'underground
italiano (alcune che coinvolgono altri power duo) per giungere infine
all'audio intervista col nostro Paolo Sanna.
ONGAKU2
Video:
Live@FBI Quartu Videolina Sonora, Impro I 2008
https://www.youtube.com/watch?v=QGacf3WRc0A
Live@FBI Quartu Videolina Sonora, Impro II 2008
https://www.youtube.com/watch?v=8BFT4_WUIdg
COLLETTIVO
DI RESISTENZA CULTURALE Live@AreaSismica, 2012
LABELS
Setola
di Maiale-musiche non convenzionali http://www.setoladimaiale.net
Si tratta di un network ed etichetta
radicale che coinvolge musicisti indipendenti -per lopiù
improvvisatori- lontani dalle regole del mercato musicale. Nasce nel 1993 grazie a un'idea dei musicisti Stefano Giust e Paolo
De Piaggi (che lascerà qualche anno dopo) con lo scopo di registrare
opere di musicisti di generi specifici per i quali mancavano
etichette, mercato o fondi per farlo, nell'ottica di salvare
dall'oblio materiale che altrimenti non avrebbe mai visto la luce.
Non si tratta di un'etichetta commerciale a fini di lucro e non è
nemmeno un'associazione culturale ma piuttosto un
laboratorio/archivio il cui intento principale è documentare e
diffondere musiche d'avanguardia; nel loro catalogo potrete trovare
materiale di origine improvvisativa e sperimentale, free jazz, musica
elettronica, jazz contemporaneo. I lavori presentati sono opere
musicali realizzate in edizioni limitate con supporto cdr, molto
curati e professionali. Setola di Maiale si fonda sulla
partecipazione attiva di ciascun musicista, dal cui coinvolgimento
sono nati progetti di collaborazione, festivals, le performance alla
48ma Biennale di Venezia oppure presso la storica radio inglese
Resonance del London Musicians Collective. La cultura
dell'auto-produzione DIY diventa inevitabilmente l'unica forma di
supporto possibile, affinché certa musica possa esistere in un
mercato che evidentemente manca o è stereotipato. E' anche
un'alternativa ad un modo di fare musica basato sul denaro, sulla
mercificazione, sulla diffusione ad ogni costo, sul distacco tra
musicista e pubblico a dispetto delle quantità di copie vendute. In
altre parole -citazione- “questa è ancora utopica arte
underground”!
Con quest'etichetta sono uscite diverse
opere di Paolo Sanna e i due Cd all'attivo del Collettivo di
Resistenza Culturale.
TiConZero
http://www.ticonzero.org
TiConZero, da Cagliari, non è
assolutamente solo etichetta musicale: nasce nel 1995 come
Associazione Culturale e si sviluppa col tempo nelle sue molteplici
attività. Nulla di meglio che utilizzare la loro stessa precisa
descrizione, tratta dal sito, per capire come mai l'omonima opera
prima degli OnGaku2 esce proprio tramite questa realtà concittadina:
TiConzero si occupa di musica
d'avanguardia, elettronica e sperimentale. Ha
scelto da subito l'ambito della ricerca musicale ed è diventato nel
tempo un luogo in cui si favoriscono gli scambi artistici, un
laboratorio dove si progettano nuove produzioni e attività
didattiche, puntando sulla trasversalità dei linguaggi. Attraverso
una fitta trama di interazioni con il teatro, la danza, le arti
visive, TiConZero intercetta e rielabora gli sfaccettati segnali
dell'espressione artistica che gravitano intorno alla musica. I
progetti che propone sono dedicati a quel pubblico che avverte la
necessità del rinnovo dei linguaggi, che desidera espressioni di
segno innovatore, che ambisce a percorsi mentali originali e
prospettive alternative a quelle preconfezionate dalle logiche del
consumo culturale. L'abbinamento di musica e videoarte, ormai
consueto nel lavoro di TiConZero, si è rivelato particolarmente
felice e apportatore di consensi. Tale scelta è in buona parte
ispirata alle commistioni, piuttosto frequenti nella contemporaneità,
tra i vari linguaggi artistici, soprattutto riguardo alle produzioni
d'avanguardia. Gli artisti coinvolti rappresentano le leve emergenti
di una ricerca al confine tra la dimensione sonora e quella visiva,
apprezzata in contesti istituzionali e non, sia in Italia che
all'estero. Nelle produzioni TiConZero, le tecniche di composizione
ed esecuzione privilegiate conducono alla realizzazione di musiche
originali, eseguite dal vivo con strumenti di varia natura:
elettronici, digitali, musicali tradizionali, elettroacustici,
oggetti sonori. Forte attenzione è data all’uso delle nuove
tecnologie applicate alla musica. TiConZero esplora dunque la
dimensione sonora attraverso le ricerche contemporanee che
intrecciano i linguaggi e le pratiche, in una continua messa in
discussione dei presupposti compositivi, che è poi il punto di
partenza di ogni pensiero artistico votato alla sperimentazione e
pienamente aperto al cambiamento. " Non riesco proprio a capire
perché la gente sia spaventata dalle nuove idee. A me spaventano le
vecchie. " John Cage.
HYSM? Independent Music Catalogue
HYSM?
nasce a Taranto nel 2006 innanzitutto come duo elettrico: Stefano
Spataro (chitarra baritona, basso e voce) e Jacopo Fiore, già
batterista di un altro breve esperimento a due, i DARDO CHALET.
Entrambi usano anche tastiere, sintetizzatore e loop station per un
suono distorto, acido, allucinato, un noise basato
sull'improvvisazione sperimentale. Essenzialmente un duo, non
disdegnano collaborazioni di ogni tipo con musicisti vari che possono
condividere quindi il palco con i nostri due. Nel 2008 nasce la loro
etichetta discografica per pubblicare all'inizio i lavori e le
collaborazioni degli Hysm?Duo stessi; ora seguono un numero vasto di
artisti, sia con uscite di album che compilation suddivise per genere
musicale, arrivate ormai al numero 68 e nella prima della quale
(noise) compare anche la nostra band Ongaku2. Lo scopo dell'etichetta
è quello di fornire musica di qualità a prezzi assolutamente
popolari, se non gratuitamente. E' di recente la decisione di
pubblicare su bandcamp il catalogo completo in freedownload... Hanno
pubblicato con quest'etichetta vari altri duo, non sempre
chitarra-batteria, tra questi ultimi invece, oltre agli Ongaku2,
troviamo anche i GARAGE OLIMPO da Roma.
IMPROVVISATORE INVOLONTARIO
L'Improvvisatore Involontario è
innanzitutto un collettivo di artisti che si è saputo ritagliare un
nome nel panorama europeo. E' un'associazione culturale senza scopo
di lucro che nasce ben dieci anni fa, nel 2004, e i cui fondatori
sono il batterista Francesco Cusa e i chitarristi Paolo sorge e Carlo
natoli. Partendo da Catania, loro città natale, riescono ad
allargare le proprie connessioni su scala mondiale tant'è che
l'associazione conta oggi più di 25 membri provenienti da Roma,
Milano, Parigi, Berlino e New York. Ne nasce anche un'orchestra di
improvvisazione, la NAKED MUSICIANS, ideata e diretta da Francesco
Cusa: non si tratta esclusivamente di un'improvvisazione collettiva
ma di una vera e propria composizione istantanea a più mani che vede
mescolarsi più generi ed intuizioni provenienti da aree musicali
diverse. L'obiettivo dell'Associazione è ad ampio spettro ed oltre a
pubblicare album, come una vera e propria casa discografica, si
occupa di promuovere, diffondere e divulgare, progetti e
realizzazioni artistiche non solo musicali ma anche nei campi delle
arti visive e letterarie, del design (e web design), della scultura e
architettura, della grafica e dell'editoria. Lavorano nel sociale,
organizzano molti festival ed eventi, come anche convegni e fiere di
portata nazionale ed internazionale. Con quest'etichetta esce nel
2010 “Kado”, una registrazione live degli OnGaku2 tenutasi
all'Area Sismica di Forlì il 30 gennaio di quell'anno. http://www.improvvisatoreinvolontario.com
NAKED
MUSICIANS Venezia 2014 https://www.youtube.com/watch?v=cffMLIfqb9U
LA
BEL NETLABEL http://www.labelnetlabel.com
Le netlabels sono
etichette discografiche che lavorano essenzialmente in rete
distribuendo musica online in formato digitale.
Nate verso la fine degli anni '90 con la
diffusione del formato Mp3, all'inizio distribuivano esclusivamente
musica elettronica mentre ora possiamo trovare qualsiasi tipo di
proposta nei loro cataloghi. Come per le etichette comuni queste
producono e promuovono album e compilation ma, sebbene esistano
netlabel che vendono i loro prodotti, hanno la peculiarità di
puntare sullo scaricamento gratuito della musica proposta. Molto
spesso i brani sono rilasciati sotto licenze quali Creative
Commons che ne incoraggiano la condivisione. Per quanto
siano ancora un fenomeno di nicchia, le netlabel stanno acquistando
maggior importanza grazie alla pratica sempre più diffusa del
download e dell'ascolto in streaming di brani musicali.
Nello
specifico Net Label nasce nel 2010 dalle menti di Adriano Bossola ed
Elisabetta Luciani, di Biella e Roma. In arte Di Bos e Elisa Luu, i
due pubblicano sia i loro lavori personali che curano opere di altri
musicisti, sia con vocazione pop che improvvisativo e sperimentale. I
loro servigi sono dedicati a musicisti di varie nazioni tant'è che
il sito intero è scritto in lingua inglese. Con questa etichetta gli
OnGaku2 hanno deciso di pubblicare il loro ultimo album, "Short
Stories", che potete quindi scaricare in freedownload dal
catalogo La Bel Netlabel. http://labelnetlabel.com/artists/ongaku2
Cosa
sono le LICENZE CREATIVE COMMONS
Si
tratta di una tipologia di Diritto d'Autore. Ebbene sì, si possono
pubblicare legalmente album senza il bollino Siae... La Creative
Commons (CC) è un ente non-profit statunitense nata a fine 2002
grazie al genio di un professore di diritto all'Harvard University,
tale Lawrence Lessing. Si tratta di licenze di diritto d'autore
applicabili a vari campi dell'intelletto e a loro volta ispirate ai
precedenti modelli Copyleft dell'ambito informatico. La
caratteristica delle licenze CC è quella di poter vincolare, a
scelta, i diritti della propria opera, una via di mezzo tra copyright
completo (tutti i diritti riservati) e il pubblico dominio (assenza
totale di diritti). E' l'autore stesso a decidere quali e quanti
diritti riservarsi: ogni grado di riserva viene riconosciuto da una
sigla specifica. Per esempio si può lasciare libertà di copiare e
distribuire oppure di riadattare l'opera, a termini ben precisi: come
la citazione dell'autore primo (BY), solo a fini non commerciali
(NC) e via dicendo. Il tutto si basa sulla filosofia della libera
circolazione del sapere pur mantenendo una certa paternità a fonte
del prodotto stesso.
INTERVISTA
Eccoci finalmente all'incontro diretto con Paolo Sanna,
intervistato per voi prima di un suo home-concert a Casa Dellaiti a
Mori di Rovereto (TN), in uno splendido contesto, sia architettonico
che umano, nel felice venerdì 17 dello scorso ottobre: alla faccia
dei superstiziosi! L'evento: la presentazione del Cd "Elementi",
uscito per Setola di Maiale, in duo col cornettista trentino Luca
Santini. L'ambiente era ovviamente intimo e informale e alla fine
l'intervista si è svolta davanti a una tavola imbandita da Anna
Dellaiti e dalla mamma Gianna (che ringraziamo calorosamente)
allargando le domande anche agli altri due presenti: Luca Santini
stesso e Antonio Bertoni, colui che ha aperto le porte di casa per
dar spazio all'evento. Anche questi due ospiti sono noti musicisti in
ambito jazz e improvvisativo radicale, per cui le risposte sono state
indubbiamente colte ed esaustive, un po' meno le mie domande quanto
le abilità improvvisative dimostrate... dovrò andare più spesso a
scuola dagli Ongaku2!
Ecco qui quindi l'audio intervista integrale e in calce le domande
scritte, tanto per darvi un anticipo degli argomenti trattati. A
tutti, buon ascolto, buona Improvvisazione Radicale, buon Ongaku2!
Domande
1.Ciao
Paolo, colgo l'occasione oggi di approfondire con te il tuo approccio
(alla musica) improvvisativo radicale, che poi è lo stesso che tu ed
Elia Casu portate avanti nel duo Ongaku2. Intanto inizio dicendo che
è un piacere incontrarti in questa sede, così, un ambiente intimo
ed informale. Infatti l'evento di questa sera è un home-concert:
quali sono le location abituali per le vostre performance?
2.Con
la vostra proposta musicale vi muovete al confine tra musica e
rumori, la destrutturazione della ritmica e melodia convenzionale
allontana dal concetto di musica come siamo abituati ad intenderla:
di conseguenza, qual'è il pubblico a cui vi rivolgete?
3.L'improvvisazione
radicale si muove ai confini dell'improvvisazione stessa: quali le
sue caratteristiche distintive? C'è anche un aspetto filosofico,
all'interno... Quale il suo rapporto alla fine con la melodia?
4.Hai
alle spalle un iter standard di studi musicali, hai studiato batteria
presso insegnati di rilievo a Milano e Roma: quand'è che hai
scoperto di voler andar "oltre"? Quali gli studi possibili
in quel settore, a quel punto?
5.L'improvvisazione
radicale si discosta totalmente dal concetto tradizionale di musica.
Dallo strumento non escono necessariamente note ma anche e
soprattutto rumori, armonici, riverberi e via dicendo. Inoltre questi
suoni ricercati e prodotti vengono espressi nella totale libertà del
momento, senza schemi ritmici o di tempo, alla base. Dimmi perché è
necessario studiare a livello canonico per poi giungere a questo? Non
si tratta di un processo spontaneo e naturale che chiunque, anche a
digiuno di musica, può mettere in atto?
6.La
tua ricerca del suono, delle potenzialità dello strumento, ti hanno
portato ad approcciare le percussioni etniche; oltre che batterista
sei quindi anche un poli percussionista. Mi pare di capire che sei
padrone della tecnica e delle ritmiche di quasi tutte le aree
culturali del mondo, tant'è che le insegni anche. Quando hai
iniziato a studiare le percussioni etniche, quali le prime e poi in
sequenza? Hai studiato nei luoghi d'origine o presso insegnanti
all'estero? Ed infine, quale la tua area musicale di predilezione?
7.E'
evidente che l'Oriente ti abbia da sempre affascinato, ma il Giappone
su tutti si riconosce nel tuo quotidiano. Prendendo ad esempio gli
OnGaku2: abbiamo il nome della band, i titoli di certi lavori
musicali, la grafica di un album... parlami di questo amore
incommensurato!
8.Com'è
il confronto tra "tutte le ritmiche del mondo", ben
codificate, e le poche note, totalmente libere, dell'Improvvisazione
Radicale? Lo Zen può essere il comune denominatore?
9.
In ambito improvvisativo fai collaborazioni con altre aree
artistiche, tipo video, teatro e danza. Parlami un po' delle tue
collaborazioni con il teatro Butoh, guarda caso danza moderna di
origine giapponese...
10.Adesso
ti faccio una domanda un po' più"easy": ti capita mai di
canticchiare una canzone? Voglio dire, la melodia fa parte in qualche
modo del tuo sentire musicale o è completamente bandita?
11.Stasera
ti presenti in duo con il cornettista Luca Santini, suoni in duo con
un altro batterista Giacomo Salis, a sua volta del duo elettrico Lady
Radiator e nostro recensore EDP, infine suoni tu stesso nel power duo
OnGaku2 assieme al chitarrista Elia Casu. Ti esibisci anche da
solista e in collettivi, ma mi pare di capire che la formula a due ti
sia particolarmente affine, è vero questo?
12.Com'è
stato l'incontro con Elia Casu e la decisione di fondare il longevo
duo OnGaku2? Da notare che provenite da due back ground musicali
diversi e avete un'età anagrafica distante, eppure avete trovato il
comune denominatore nell'improvvisazione totale e nella
sperimentazione, giusto?
13.Vorrei
ora parlare della "preparazione" dei vostri set. I set
preparati sono sempre molto personali, com'è negli Ongaku la tua
batteria? E qual'è la proposta di Elia nel duo? Lui fa anche uso dei
pedalini elettronici come fonte rumoristica, vero?
14.Il
nome OnGaku è stupendo, molto evocativo: "la
sensazione piacevole che si prova quando si fa musica". Mi
chiedo, il viaggio sonoro dell'improvvisazione totale può essere
paragonato a una specie di meditazione?
15.Ora
faccio una domanda un po' particolare, assolutamente non
provocatoria, ma per cercare di capire. Come sicuramente saprai ci
sono culture che danno molta importanza al suono: a seconda della sua
intonazione può risvegliare certi centri energetici anziché altri,
facilitare la meditazione o processi di guarigione e via dicendo.
Secondo queste stesse culture una sequenza di suoni e rumori non
ordinata, casuale, destrutturata, può creare vari squilibri
energetici in chi ascolta o suona, destabilizzare le menti ecc. A me
in realtà tu sembri una persona assolutamente equilibratissima,
quindi ti chiedo: qual'è la tua idea a questo proposito?
16.
Prossimi progetti tuoi e degli OnGaku...
Bene,
allora possiamo concludere qui questo nostro incontro. Io ti
ringrazio moltissimo per la tua disponibilità e per questa lezione
musicale molto interessante. Ti lascio alla preparazione per il
concerto e porta i nostri saluti ad Elia.
DISCOGRAFIA
ONGAKU2
2008, TiConZero
1.Autostrade 2.Burma (parte I) 3.Burma (parte II) 4.Joey (parte I) 5.Discorsi Paralleli 6.Joey (parte II) 7.Anatre in coda (Elia solo) 8.Joey (parte III) 9.Topo (Paolo solo) 10.Zeno Cosini 11.Vietnam
DIALOGHI
ATTRAVERSO FILI ELETTRICI
2009,
Autoprodotto
1.Dialoghi
attraverso fili elettrici (15min)
Freedownload
SOLO
RUMORE #1 2010, Hysm? (Compilation Noise)
1.ONGAKU2 Etude B (343-344)
2.FUKTE Twenty Years Later
3.SUBURBAN HOWL 4tet-Radio3
KADO,
Live@AreaSismica 2010, Improvvisatore Involontario
(Registrazione del concerto tenutosi all'Area Sismica di Forlì il 30
gennaio 2010)
1.Kado
(42min)
SHORT
STORIES 2013, La Bèl Netlabel
1.Segnali
2.La Leggenda Di Woby e Il Cerchi 3.Inner Shout 4.Sulla Strada
Per Kamphra 5.Un Fuoco Per Tenzin Gyatso 6.Come Quando Ti Guardo
7.Luna Piccola 8.Osaka 9.For Ravi 10.Stradine 11.Tang 12. Sotto
Il Mare a Volte Nevica
Retrospettiva
ed intervista ad opera di Giusy Elle
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