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martedì 4 novembre 2014

39. ONGAKU2: la musica dei suoni

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   Oggi affronteremo un concetto diverso di musica grazie all'analisi del duo sardo OnGaku2, dedito alla ricerca sonora, alla destrutturazione della musica canonica per giungere infine alla libertà espressiva data dalla purezza dell'improvvisazione libera.
   Prima però vorrei fare un breve excursus sui duo elettrici/elettronici che ho avuto il piacere di scovare in terra sarda, questo seguendo il comune denominatore che caratterizza queste band: la ricerca, l'esplorazione e l'improvvisazione, anche se in ambiti musicali diversi. I SWALLOW MY PRIDE da Nuoro, duo stoner dei quali abbiamo già ampiamente trattato in un articolo a loro dedicato (qui), sono invece l'eccezione, visto che registrando in due tutti gli strumenti e facendosi accompagnare su palco da altri musicisti, tendono invece a riproporre il suono di una full band standard all'interno di un genere musicale ben definito. Partiamo quindi dai MONOKE (altro nome giapponese!) da Sassari, duo chitarra e batteria (Alessandro Sanna e Marcello Meridda) che miscela i propri strumenti con elettronica (synth, circuit bending) e le linee vocali completamente libere di poeti, scrittori, attori e artisti vari. Un'intrigante interazione con altre arti che vedremo caratterizzare sia il duo degli OnGaku2 che i suoi musicisti nelle loro carriere personali. Sempre da Sassari possiamo apprezzare l'esperimento dei 24MOONS (solo da pochissimo passati al trio, ma due chitarre e batteria!) che propongono una musica strumentale a cavallo tra lo stoner, il doom e molta psichedelia. Ma è il panorama di Cagliari a rivelarsi maggiormente interessante da questo punto di vista, città dalla quale parte anche il duo di oggi. Gli STUN ne sono un degno esempio: due strumentisti sopraffini, tecnicamente preparati, che giocano tra i generi (JazzCore, PsychNoise) con un approccio di base dettato dall'improvvisazione e la sperimentazione. Ecco poi i LADY RADIATOR, duo chitarra-batteria e uso massiccio d'elettronica, la cui peculiarità è l'interesse per le colonne sonore che rielaborano con suoni ricercati ed alternativi e che li vede quindi collaborare con artisti vari del mondo del cinema e del teatro, fino alla danza. Sono loro a condurci, con un secondo cordone, infine agli OnGaku2. Infatti il loro batterista, Giacomo Salis, nostro recensore EDP (qui), tra le varie collaborazioni suona anche con Paolo Sanna nel progetto OKRA gestito dallo stesso Sanna, in pratica un trio di percussionisti creativi che vede oltre ai due sopra citati anche il percussionista Igor Nicola Pesceddu. Paolo Sanna, batterista e percussionista e co-leader con Elia Casu (chitarra elettrica preparata ed elettronica) sono invece gli ONGAKU2, progetto che pone l'improvvisazione radicale e la ricerca sonoro/timbrica al centro del proprio suono.
   Questi i duo isolani che ci richiamano alla musica innanzitutto come ricerca sonora, come esplorazione di forma d'arte pura e che in quanto tale può facilmente comunicare ed integrarsi con campi artistici d'estrazione diversa. L'improvvisazione, spesso, sta alla base della loro espressione... Non sempre si conoscono tra di loro, seguono circuiti musicali diversi, eppure, in una maniera o nell'altra, ruotano attorno ad un sentire comune che li porta a mescolare generi o arti, a ricercare nuove possibilità nell'elettronica o negli strumenti tradizionali, a esplorare suoni e mondi nuovi, loro, che partono da una terra così antica...

MONOKE “Windsor Mcclay” https://www.youtube.com/watch?v=Sqx3X2mtx_g
LADY RADIATOR “Eraserhead” Teaser

PAOLO SANNA E GIACOMO SALIS "Experimental Percussion Jam - free impro"


   La decisione di dedicare un post agli OnGaku2 è nata dalla presenza in Trentino di Paolo Sanna, batterista/percussionista che sviluppa altresì una ricca carriera personale che lo vede esibirsi da solista o in altri progetti e tenere seminari sulle percussioni etniche di tutto il mondo. Da un suo home-concert in ottobre a Mori di Rovereto (TN) in duo col cornettista Luca Santini (a presentazione del Cd "Elementi", Setola di Maiale), e un successivo seminario di percussioni, è nato il nostro incontro e la piacevole e colta audio intervista che alleghiamo in calce. Ora un'introduzione alla musica di oggi e a seguire degna presentazione del duo in esame...




IMPROVVISAZIONE RADICALE
   Il termine "improvvisazione" indica un qualcosa di improvviso, appunto, istantaneo e imprevedibile, inaspettato. Nelle arti si intende una composizione estemporanea, ossia la creazione di un brano, di un verso, di un'interpretazione, nell'atto dell'esecuzione stessa. Implica libertà espressiva, fantasia e capacità di lasciarsi andare all'esplorazione di nuove possibilità e all'intuito del momento. Ne abbiamo sentito tutti parlare e forse ci siamo anche esercitati in materia. L'improvvisazione "radicale" europea nasce invece principalmente nell'ambito della musica jazz (filtrando il free jazz; si può quindi parlare di post free) e vede tra i suoi pionieri e maggiori esponenti l'inglese Derek Bailey, teorizzatore di assoluto rigore dal quale rimane impossibile prescindere. L'idea di base è che si possa giungere a una composizione finale partendo da un piccolo spunto, da un'idea, senza partiture precostituite e da qui seguire l'istinto del momento introducendo nella composizione non solo i suoni propri dello strumento ma ogni elemento musicale sia funzionale per l'esecuzione stessa. Nasce da sé che si possano usare rumori, riverberi, armonici, ma anche pause, silenzi, sospensioni... la ricerca sperimentale sulle potenzialità dello strumento è quindi parte integrante di questa filosofia. E' chiaro ormai che siamo ben lontani dal concetto di musica a cui siamo abituati, con parti ritmiche a sostegno di una struttura melodica! La destrutturazione della musica come comunemente la si intende è la base da cui partire: ormai non si tratta di esplorare l'improvvisazione in sé ma i suoi confini più estremi... anche gli strumenti canonici si sottopongono a questa epurazione e possono essere reinterpretati in quello che viene definito "Set Preparato". Naturalmente per mettere in movimento questi meccanismi è assolutamente necessaria una profonda e precisa conoscenza tecnico/strumentale. Nel caso di una batteria preparata possiamo assistere ad una miriade di oggetti, piccole percussioni, spesso costruite a propria fantasia con materiale di recupero dal musicista stesso, che vengono aggiunte a qualche pezzo canonico dello strumento; per quanto riguarda la chitarra preparata, possono usarsi complessi artefizi per modificare la timbrica del suo suono. Assistiamo a degli ibridi imprevedibili, per esempio una chitarra addizionata di martelletti che, azionati con dei pedali, interpretano la batteria, alla quale aggiungiamo delle corde da sitar su un ponte di contrabbasso, una piccola arpa per ritmiche aggiuntive, e così via. Questa chitarra così preparata è anche detta "chitarra da tavolo" (tabletop guitar) in quanto spesso i musicisti preferiscono suonarla su una superficie orizzontale. Anche i musicisti del duo OnGaku2 non si esonerano da quest'arte della manipolazione sonora proponendo dei set ovviamente personali. Elia Casu, raggiunto via mail, ci dà una presentazione
della sua preparazione: "Il mio set preparato di chitarra, nel suo, è semplice e banale, ma funzionale: la
Setup "preparato"di Elia Casu
chitarra è una Meazzi Hollywood Sceptre del 1964 che passa attraverso diversi pedalini, analogici e non, di
solito un fuzz fatto in Sardegna da Antipop Guitars, un pitchfactor Eventide, diversi delay, e alle volte tutto il segnale viene poi processato dal computer. Per la preparazione dello strumento utilizzo bacchette con diversi battenti, mollettine in plastica, oggetti, un ebow, diversi fogli metallici, una radio ad onde corte, un archetto di violino e quant'altro!" Egli fa quindi sapiente e innovativo uso non solo del suo strumento ma anche dell'elettronica data dai pedali d'effettistica.

PAOLO SANNA "Prepared snared drum”
DEREK BAILEY
"Improvisation #1 (2/2)" 1985 https://www.youtube.com/watch?v=2LgCqcmruGU
KEITH JARRETT “The Art of Improvisation”


BIOGRAFIA
   On e Gaku, nella lingua giapponese, significano rispettivamente "suono" e "sollievo" e la loro unione può facilmente essere tradotta come "il piacere e la gioia dei suoni" o, ancor meglio, "la sensazione piacevole che si prova quando si fa musica"... Molti di voi capiranno subito di cosa si tratta! Il 2 finale s'aggancia ovviamente al numero dei componenti la band.... I due in questione sono nello specifico il chitarrista Elia Casu e il batterista e poli percussionista Paolo Sanna da Cagliari; due musicisti professionisti "importanti", nel senso che il loro curriculum è di tutto rispetto, pur continuando loro a prediligere circuiti underground per le loro esibizioni e pubblicazioni.
PAOLO SANNA, classe 1958, è attratto dalle percussioni fin da bambino. Già allora assemblava i suoi set con oggetti trovati per poi suonarli in maniera istintiva e ancor oggi suona con set preparati, personalizzati con strumenti da lui stesso realizzati da materiali di recupero, lamiere ed altro, gong o con sculture sonore. Studia batteria a Milano e percussioni a Roma ma l'interesse per l'improvvisazione e la ricerca timbrica lo portano a muoversi verso altri lidi (Giappone, Corea del Sud, Nord Africa, U.S.A., Messico, Brasile) vedendolo infine suonare con diversi improvvisatori europei sia in workshop che in concerti, festival e spazi indipendenti. La sua batteria ideale è una mini orchestra polifonica di percussioni varie, dove poter estrarre suoni (non necessariamente ritmi) ma anche riverberi e risonanze, in un mix di "musica concreta" e rumoristica industriale. Non solo suoni per lui, infine, che predilige molto anche le pause, i silenzi, dando loro la giusta voce nel contesto della composizione. L'approccio di base è quello dell'improvvisazione libera che parte dalla destrutturazione del suono convenzionale per poi giungere alla composizione istantanea come risultato finale; da anni porta avanti il proprio suono muovendosi in area radicale, sperimentale e di ricerca. Questa passione per la ricerca timbrica lo porta col tempo ad interessarsi delle percussioni di diverse aree musicali del mondo, portandolo a studiare, come abbiamo visto, in Brasile, Messico, Nord Africa, Estremo Oriente, tant'è che al giorno d'oggi tiene seminari di percussioni di area araba e medio orientale, persiana e brasiliana oltre che interessarsi di Gamelam del sud est asiatico e percussioni Giapponesi. Ha all'attivo molti album a suo nome mentre le sue percussioni e batteria sono presenti in innumerevoli lavori di etichette indipendenti. Collabora con musicisti che si muovono sempre in area sperimentale e sebbene sia co-fondatore, col collega OnGaku2, di un collettivo (CdRC, di cui parleremo più avanti) la forma di solista o di duo è quella che predilige. Il suo eclettismo innato lo porta infine a relazionarsi con altre forme d'arte, sempre in ambito improvvisativo e sperimentale, quali il teatro e la danza, nello specifico quella Butoh, forma di danza moderna giapponese particolarmente incentrata incentrata sul gesto e movimento.
ELIA CASU ('86) è il collega chitarrista nell'esperienza musicale a due degli OnGaku2. Pur molto più giovane, vanta un passato musicale di tutto rispetto: inizia da adolescente a studiare la chitarra e dopo militanze in varie band s'appassiona al jazz. Da qui la Laurea in chitarra jazz al Conservatorio di Musica di Cagliari. La sua musica passa ripetutamente in circuiti radio jazz sia nazionali che esteri e in vari programmi radiofonici RAI. Il suo interesse, come nel caso di Sanna, è rivolto verso tutto ciò che è rumore, suono nel senso più ampio del termine, e silenzio. Anch'egli s'approccia in maniera personalizzata e non convenzionale al proprio strumento, ricercando nuove sonorità e basandosi sull'improvvisazione istantanea: inevitabile l'intesa tra i due, nonostante il divario d'età e il differente background musicale. Questi a quanto pare sono gli spazi senza confini che ci avvicinano alle altre arti tant'è che il passo alla collaborazione con artisti del mondo del teatro, danza, cinema e pittura è una cosa spontanea ed automatica, in una ricerca di nuovi rapporti tra musica e spazio, suono ed immagine. Dal 2008 studia e suona con il pianista Stefano Battaglia mentre ad un'intensa attività live associa una parallela attività didattica. Attualmente lavora nella scuola di musica Peter’s Day ad Assemini (CA) ed è co-direttore dell'accademia di musica moderna Alterazioni di Sanluri (VS).
Ecco, questi i due componenti del duo di oggi... entrambi musicisti poco ortodossi, sempre al confine tra musica e rumore, in bilico tra l'espressione del momento e il divenire del suono nel tempo. Un duo non per tutti, quello degli OnGaku2, ma per una nicchia di ascoltatori attenti, curiosi, scevri da schemi musicali di ogni sorta. Lo strumento è per loro "oggetto sonoro" da esplorare secondo le tecniche oggi definite "estese", ossia scandagliare TUTTE le potenzialità sonore che lo strumento stesso può offrire utilizzando anche tecniche tipiche di altri strumenti, mentre il suono che ne esce non è proprio quello ritmico o melodico che siamo abituati ad ascoltare! Il risultato è un insieme di suoni astratti, suggestivi, qualcosa di essenzialmente avanguardista che appartiene a quell'area musicale definita "radicale". Per suonare questa musica in compagnia è necessaria un'intesa molto sottile, fatta di intuiti, anticipazioni, capacità di dare sviluppo e risalto a un'idea che si sta abbozzando nelle proposte dell'altro ed è indubbio che gli OnGaku2 sono un duo molto affiatato in questo senso suonando assieme fin dal 2008. La chitarra e l'effettistica elettronica di Elia sono un tutt'uno con il dispiegarsi di suoni, spazi e rumori suggeriti dal collega batterista. Una formazione, quella di OnGaku2, caratterizzata dalla voglia di fare, sperimentare e ricercare nuovi suoni, quindi, nuove forme (ma anche collaborazioni) e nuove idee usando come strumento principe d'espressione l'improvvisazione in un processo che ha come elemento costitutivo la novità. La loro è quindi una composizione istantanea basata sull'improvvisazione, pur non coincidendo con un’improvvisazione pura essendo frutto della commistione di elementi prestabiliti su cui sviluppare elementi imprevisti.
Elia Casu e Paolo Sanna, da sempre interessati ad altre forme d’arte, portano OnGaku2  a collaborare con la danza, il teatro, i video maker e gli artisti visivi in genere, sempre in ambito sperimentale/improvvisativo. Le loro collaborazioni li vedono suonare con molti altri musicisti, fino alla creazione di un vero e proprio collettivo (dal numero sempre variabile e con formazione strumentale “anomala”), il COLLETTIVO DI RESISTENZA CULTURALE (CdRC, con all’attivo 2 Cd usciti per Setola di Maiale), ensemble di musica sperimentale, ovviamente di composizione istantanea. Ogni loro esecuzione si basa su due partiture, una scritta da Paolo e l’altra da Elia, sulle quali viene lasciata ai musicisti piena libertà d'espressione e d'improvvisazione. La musica nasce così da poche tracce, si sviluppa attraverso percorsi non definiti a priori ed acquista forma grazie all’incontro delle idee proposte dai vari musicisti.
Gli OnGaku2 hanno all'attivo numerosissimi live (forma nella quale esprimono al meglio tutto il loro potenziale), sia in Italia che all'estero, ma anche cinque pubblicazioni a loro nome con etichette indipendenti. Una breve carrellata su queste realtà dell'underground italiano (alcune che coinvolgono altri power duo) per giungere infine all'audio intervista col nostro Paolo Sanna.

ONGAKU2 Video:
Live@FBI Quartu Videolina Sonora, Impro I 2008 https://www.youtube.com/watch?v=QGacf3WRc0A
Live@FBI Quartu Videolina Sonora, Impro II 2008 https://www.youtube.com/watch?v=8BFT4_WUIdg
COLLETTIVO DI RESISTENZA CULTURALE Live@AreaSismica, 2012

LABELS
Setola di Maiale-musiche non convenzionali http://www.setoladimaiale.net
Si tratta di un network ed etichetta radicale che coinvolge musicisti indipendenti -per lopiù improvvisatori- lontani dalle regole del mercato musicale. Nasce nel 1993 grazie a un'idea dei musicisti Stefano Giust e Paolo De Piaggi (che lascerà qualche anno dopo) con lo scopo di registrare opere di musicisti di generi specifici per i quali mancavano etichette, mercato o fondi per farlo, nell'ottica di salvare dall'oblio materiale che altrimenti non avrebbe mai visto la luce. Non si tratta di un'etichetta commerciale a fini di lucro e non è nemmeno un'associazione culturale ma piuttosto un laboratorio/archivio il cui intento principale è documentare e diffondere musiche d'avanguardia; nel loro catalogo potrete trovare materiale di origine improvvisativa e sperimentale, free jazz, musica elettronica, jazz contemporaneo. I lavori presentati sono opere musicali realizzate in edizioni limitate con supporto cdr, molto curati e professionali. Setola di Maiale si fonda sulla partecipazione attiva di ciascun musicista, dal cui coinvolgimento sono nati progetti di collaborazione, festivals, le performance alla 48ma Biennale di Venezia oppure presso la storica radio inglese Resonance del London Musicians Collective. La cultura dell'auto-produzione DIY diventa inevitabilmente l'unica forma di supporto possibile, affinché certa musica possa esistere in un mercato che evidentemente manca o è stereotipato. E' anche un'alternativa ad un modo di fare musica basato sul denaro, sulla mercificazione, sulla diffusione ad ogni costo, sul distacco tra musicista e pubblico a dispetto delle quantità di copie vendute. In altre parole -citazione- “questa è ancora utopica arte underground”!
Con quest'etichetta sono uscite diverse opere di Paolo Sanna e i due Cd all'attivo del Collettivo di Resistenza Culturale.


TiConZero, da Cagliari, non è assolutamente solo etichetta musicale: nasce nel 1995 come Associazione Culturale e si sviluppa col tempo nelle sue molteplici attività. Nulla di meglio che utilizzare la loro stessa precisa descrizione, tratta dal sito, per capire come mai l'omonima opera prima degli OnGaku2 esce proprio tramite questa realtà concittadina:
TiConzero si occupa di musica d'avanguardia, elettronica e sperimentale. Ha scelto da subito l'ambito della ricerca musicale ed è diventato nel tempo un luogo in cui si favoriscono gli scambi artistici, un laboratorio dove si progettano nuove produzioni e attività didattiche, puntando sulla trasversalità dei linguaggi. Attraverso una fitta trama di interazioni con il teatro, la danza, le arti visive, TiConZero intercetta e rielabora gli sfaccettati segnali dell'espressione artistica che gravitano intorno alla musica. I progetti che propone sono dedicati a quel pubblico che avverte la necessità del rinnovo dei linguaggi, che desidera espressioni di segno innovatore, che ambisce a percorsi mentali originali e prospettive alternative a quelle preconfezionate dalle logiche del consumo culturale. L'abbinamento di musica e videoarte, ormai consueto nel lavoro di TiConZero, si è rivelato particolarmente felice e apportatore di consensi. Tale scelta è in buona parte ispirata alle commistioni, piuttosto frequenti nella contemporaneità, tra i vari linguaggi artistici, soprattutto riguardo alle produzioni d'avanguardia. Gli artisti coinvolti rappresentano le leve emergenti di una ricerca al confine tra la dimensione sonora e quella visiva, apprezzata in contesti istituzionali e non, sia in Italia che all'estero. Nelle produzioni TiConZero, le tecniche di composizione ed esecuzione privilegiate conducono alla realizzazione di musiche originali, eseguite dal vivo con strumenti di varia natura: elettronici, digitali, musicali tradizionali, elettroacustici, oggetti sonori. Forte attenzione è data all’uso delle nuove tecnologie applicate alla musica. TiConZero esplora dunque la dimensione sonora attraverso le ricerche contemporanee che intrecciano i linguaggi e le pratiche, in una continua messa in discussione dei presupposti compositivi, che è poi il punto di partenza di ogni pensiero artistico votato alla sperimentazione e pienamente aperto al cambiamento. " Non riesco proprio a capire perché la gente sia spaventata dalle nuove idee. A me spaventano le vecchie. " John Cage.

HYSM? Independent Music Catalogue
HYSM? nasce a Taranto nel 2006 innanzitutto come duo elettrico: Stefano Spataro (chitarra baritona, basso e voce) e Jacopo Fiore, già batterista di un altro breve esperimento a due, i DARDO CHALET. Entrambi usano anche tastiere, sintetizzatore e loop station per un suono distorto, acido, allucinato, un noise basato sull'improvvisazione sperimentale. Essenzialmente un duo, non disdegnano collaborazioni di ogni tipo con musicisti vari che possono condividere quindi il palco con i nostri due. Nel 2008 nasce la loro etichetta discografica per pubblicare all'inizio i lavori e le collaborazioni degli Hysm?Duo stessi; ora seguono un numero vasto di artisti, sia con uscite di album che compilation suddivise per genere musicale, arrivate ormai al numero 68 e nella prima della quale (noise) compare anche la nostra band Ongaku2. Lo scopo dell'etichetta è quello di fornire musica di qualità a prezzi assolutamente popolari, se non gratuitamente. E' di recente la decisione di pubblicare su bandcamp il catalogo completo in freedownload... Hanno pubblicato con quest'etichetta vari altri duo, non sempre chitarra-batteria, tra questi ultimi invece, oltre agli Ongaku2, troviamo anche i GARAGE OLIMPO da Roma.

IMPROVVISATORE INVOLONTARIO 
L'Improvvisatore Involontario è innanzitutto un collettivo di artisti che si è saputo ritagliare un nome nel panorama europeo. E' un'associazione culturale senza scopo di lucro che nasce ben dieci anni fa, nel 2004, e i cui fondatori sono il batterista Francesco Cusa e i chitarristi Paolo sorge e Carlo natoli. Partendo da Catania, loro città natale, riescono ad allargare le proprie connessioni su scala mondiale tant'è che l'associazione conta oggi più di 25 membri provenienti da Roma, Milano, Parigi, Berlino e New York. Ne nasce anche un'orchestra di improvvisazione, la NAKED MUSICIANS, ideata e diretta da Francesco Cusa: non si tratta esclusivamente di un'improvvisazione collettiva ma di una vera e propria composizione istantanea a più mani che vede mescolarsi più generi ed intuizioni provenienti da aree musicali diverse. L'obiettivo dell'Associazione è ad ampio spettro ed oltre a pubblicare album, come una vera e propria casa discografica, si occupa di promuovere, diffondere e divulgare, progetti e realizzazioni artistiche non solo musicali ma anche nei campi delle arti visive e letterarie, del design (e web design), della scultura e architettura, della grafica e dell'editoria. Lavorano nel sociale, organizzano molti festival ed eventi, come anche convegni e fiere di portata nazionale ed internazionale. Con quest'etichetta esce nel 2010 “Kado”, una registrazione live degli OnGaku2 tenutasi all'Area Sismica di Forlì il 30 gennaio di quell'anno. http://www.improvvisatoreinvolontario.com
NAKED MUSICIANS Venezia 2014 https://www.youtube.com/watch?v=cffMLIfqb9U

Le netlabels sono etichette discografiche che lavorano essenzialmente in rete distribuendo musica online in formato digitale. Nate verso la fine degli anni '90 con la diffusione del formato Mp3, all'inizio distribuivano esclusivamente musica elettronica mentre ora possiamo trovare qualsiasi tipo di proposta nei loro cataloghi. Come per le etichette comuni queste producono e promuovono album e compilation ma, sebbene esistano netlabel che vendono i loro prodotti, hanno la peculiarità di puntare sullo scaricamento gratuito della musica proposta. Molto spesso i brani sono rilasciati sotto licenze quali Creative Commons che ne incoraggiano la condivisione. Per quanto siano ancora un fenomeno di nicchia, le netlabel stanno acquistando maggior importanza grazie alla pratica sempre più diffusa del download e dell'ascolto in streaming di brani musicali.
Nello specifico Net Label nasce nel 2010 dalle menti di Adriano Bossola ed Elisabetta Luciani, di Biella e Roma. In arte Di Bos e Elisa Luu, i due pubblicano sia i loro lavori personali che curano opere di altri musicisti, sia con vocazione pop che improvvisativo e sperimentale. I loro servigi sono dedicati a musicisti di varie nazioni tant'è che il sito intero è scritto in lingua inglese. Con questa etichetta gli OnGaku2 hanno deciso di pubblicare il loro ultimo album, "Short Stories", che potete quindi scaricare in freedownload dal catalogo La Bel Netlabel. http://labelnetlabel.com/artists/ongaku2


Cosa sono le LICENZE CREATIVE COMMONS
Si tratta di una tipologia di Diritto d'Autore. Ebbene sì, si possono pubblicare legalmente album senza il bollino Siae... La Creative Commons (CC) è un ente non-profit statunitense nata a fine 2002 grazie al genio di un professore di diritto all'Harvard University, tale Lawrence Lessing. Si tratta di licenze di diritto d'autore applicabili a vari campi dell'intelletto e a loro volta ispirate ai precedenti modelli Copyleft dell'ambito informatico. La caratteristica delle licenze CC è quella di poter vincolare, a scelta, i diritti della propria opera, una via di mezzo tra copyright completo (tutti i diritti riservati) e il pubblico dominio (assenza totale di diritti). E' l'autore stesso a decidere quali e quanti diritti riservarsi: ogni grado di riserva viene riconosciuto da una sigla specifica. Per esempio si può lasciare libertà di copiare e distribuire oppure di riadattare l'opera, a termini ben precisi: come la citazione dell'autore primo (BY), solo a fini non commerciali (NC) e via dicendo. Il tutto si basa sulla filosofia della libera circolazione del sapere pur mantenendo una certa paternità a fonte del prodotto stesso.


INTERVISTA
   Eccoci finalmente all'incontro diretto con Paolo Sanna, intervistato per voi prima di un suo home-concert a Casa Dellaiti a Mori di Rovereto (TN), in uno splendido contesto, sia architettonico che umano, nel felice venerdì 17 dello scorso ottobre: alla faccia dei superstiziosi! L'evento: la presentazione del Cd "Elementi", uscito per Setola di Maiale, in duo col cornettista trentino Luca Santini. L'ambiente era ovviamente intimo e informale e alla fine l'intervista si è svolta davanti a una tavola imbandita da Anna Dellaiti e dalla mamma Gianna (che ringraziamo calorosamente) allargando le domande anche agli altri due presenti: Luca Santini stesso e Antonio Bertoni, colui che ha aperto le porte di casa per dar spazio all'evento. Anche questi due ospiti sono noti musicisti in ambito jazz e improvvisativo radicale, per cui le risposte sono state indubbiamente colte ed esaustive, un po' meno le mie domande quanto le abilità improvvisative dimostrate... dovrò andare più spesso a scuola dagli Ongaku2!
   Ecco qui quindi l'audio intervista integrale e in calce le domande scritte, tanto per darvi un anticipo degli argomenti trattati. A tutti, buon ascolto, buona Improvvisazione Radicale, buon Ongaku2!




Domande
1.Ciao Paolo, colgo l'occasione oggi di approfondire con te il tuo approccio (alla musica) improvvisativo radicale, che poi è lo stesso che tu ed Elia Casu portate avanti nel duo Ongaku2. Intanto inizio dicendo che è un piacere incontrarti in questa sede, così, un ambiente intimo ed informale. Infatti l'evento di questa sera è un home-concert: quali sono le location abituali per le vostre performance?

2.Con la vostra proposta musicale vi muovete al confine tra musica e rumori, la destrutturazione della ritmica e melodia convenzionale allontana dal concetto di musica come siamo abituati ad intenderla: di conseguenza, qual'è il pubblico a cui vi rivolgete?

3.L'improvvisazione radicale si muove ai confini dell'improvvisazione stessa: quali le sue caratteristiche distintive? C'è anche un aspetto filosofico, all'interno... Quale il suo rapporto alla fine con la melodia?

4.Hai alle spalle un iter standard di studi musicali, hai studiato batteria presso insegnati di rilievo a Milano e Roma: quand'è che hai scoperto di voler andar "oltre"? Quali gli studi possibili in quel settore, a quel punto?

5.L'improvvisazione radicale si discosta totalmente dal concetto tradizionale di musica. Dallo strumento non escono necessariamente note ma anche e soprattutto rumori, armonici, riverberi e via dicendo. Inoltre questi suoni ricercati e prodotti vengono espressi nella totale libertà del momento, senza schemi ritmici o di tempo, alla base. Dimmi perché è necessario studiare a livello canonico per poi giungere a questo? Non si tratta di un processo spontaneo e naturale che chiunque, anche a digiuno di musica, può mettere in atto?

6.La tua ricerca del suono, delle potenzialità dello strumento, ti hanno portato ad approcciare le percussioni etniche; oltre che batterista sei quindi anche un poli percussionista. Mi pare di capire che sei padrone della tecnica e delle ritmiche di quasi tutte le aree culturali del mondo, tant'è che le insegni anche. Quando hai iniziato a studiare le percussioni etniche, quali le prime e poi in sequenza? Hai studiato nei luoghi d'origine o presso insegnanti all'estero? Ed infine, quale la tua area musicale di predilezione?

7.E' evidente che l'Oriente ti abbia da sempre affascinato, ma il Giappone su tutti si riconosce nel tuo quotidiano. Prendendo ad esempio gli OnGaku2: abbiamo il nome della band, i titoli di certi lavori musicali, la grafica di un album... parlami di questo amore incommensurato!

8.Com'è il confronto tra "tutte le ritmiche del mondo", ben codificate, e le poche note, totalmente libere, dell'Improvvisazione Radicale? Lo Zen può essere il comune denominatore?

9. In ambito improvvisativo fai collaborazioni con altre aree artistiche, tipo video, teatro e danza. Parlami un po' delle tue collaborazioni con il teatro Butoh, guarda caso danza moderna di origine giapponese...

10.Adesso ti faccio una domanda un po' più"easy": ti capita mai di canticchiare una canzone? Voglio dire, la melodia fa parte in qualche modo del tuo sentire musicale o è completamente bandita?

11.Stasera ti presenti in duo con il cornettista Luca Santini, suoni in duo con un altro batterista Giacomo Salis, a sua volta del duo elettrico Lady Radiator e nostro recensore EDP, infine suoni tu stesso nel power duo OnGaku2 assieme al chitarrista Elia Casu. Ti esibisci anche da solista e in collettivi, ma mi pare di capire che la formula a due ti sia particolarmente affine, è vero questo?

12.Com'è stato l'incontro con Elia Casu e la decisione di fondare il longevo duo OnGaku2? Da notare che provenite da due back ground musicali diversi e avete un'età anagrafica distante, eppure avete trovato il comune denominatore nell'improvvisazione totale e nella sperimentazione, giusto?

13.Vorrei ora parlare della "preparazione" dei vostri set. I set preparati sono sempre molto personali, com'è negli Ongaku la tua batteria? E qual'è la proposta di Elia nel duo? Lui fa anche uso dei pedalini elettronici come fonte rumoristica, vero?

14.Il nome OnGaku è stupendo, molto evocativo: "la sensazione piacevole che si prova quando si fa musica". Mi chiedo, il viaggio sonoro dell'improvvisazione totale può essere paragonato a una specie di meditazione?

15.Ora faccio una domanda un po' particolare, assolutamente non provocatoria, ma per cercare di capire. Come sicuramente saprai ci sono culture che danno molta importanza al suono: a seconda della sua intonazione può risvegliare certi centri energetici anziché altri, facilitare la meditazione o processi di guarigione e via dicendo. Secondo queste stesse culture una sequenza di suoni e rumori non ordinata, casuale, destrutturata, può creare vari squilibri energetici in chi ascolta o suona, destabilizzare le menti ecc. A me in realtà tu sembri una persona assolutamente equilibratissima, quindi ti chiedo: qual'è la tua idea a questo proposito?

16. Prossimi progetti tuoi e degli OnGaku...

Bene, allora possiamo concludere qui questo nostro incontro. Io ti ringrazio moltissimo per la tua disponibilità e per questa lezione musicale molto interessante. Ti lascio alla preparazione per il concerto e porta i nostri saluti ad Elia.

DISCOGRAFIA
ONGAKU2 2008, TiConZero

1.Autostrade  2.Burma (parte I)  3.Burma (parte II)   4.Joey (parte I) 5.Discorsi Paralleli  6.Joey (parte II)  7.Anatre in coda (Elia solo)  8.Joey (parte III)  9.Topo (Paolo solo)  10.Zeno Cosini 11.Vietnam 





DIALOGHI ATTRAVERSO FILI ELETTRICI
2009, Autoprodotto


1.Dialoghi attraverso fili elettrici (15min)



Freedownload


SOLO RUMORE #1 2010, Hysm? (Compilation Noise)

1.ONGAKU2 Etude B (343-344)
2.FUKTE Twenty Years Later
3.SUBURBAN HOWL 4tet-Radio3




KADO, Live@AreaSismica 2010, Improvvisatore Involontario (Registrazione del concerto tenutosi all'Area Sismica di Forlì il 30 gennaio 2010)


1.Kado (42min)






SHORT STORIES 2013, La Bèl Netlabel

1.Segnali 2.La Leggenda Di Woby e Il Cerchi 3.Inner Shout 4.Sulla Strada Per Kamphra 5.Un Fuoco Per Tenzin Gyatso 6.Come Quando Ti Guardo 7.Luna Piccola 8.Osaka 9.For Ravi 10.Stradine 11.Tang 12. Sotto Il Mare a Volte Nevica



Retrospettiva ed intervista ad opera di Giusy Elle



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