Le
interviste finora presentate sono sempre state organizzate via mail,
grazie a un fitto scambio di botte e risposte con i diretti
interessati; con i SO.LO, il duo che andremo a presentare oggi, ho
avuto finalmente il piacere di organizzare un incontro di persona,
un'intervista a tu-per-tu, dove il calore umano, le risate e gli
scambi di battute l'hanno fatta da padrona.
Ho avuto il piacere di incontrare i
So.Lo in uno di quei centri comunali, autogestiti dai giovani del
luogo, che si stanno sviluppando qui in Trentino. Nello specifico
trattasi dello SMARTlab di Rovereto (qui), splendida struttura
polivalente, ottimamente gestita, nel corso di una serata musicale a
tema duo. I So.Lo hanno infatti condiviso il palco con i Radice
Quadrata di Due (qui), band locale hardcore, basso-batteria, che per
l'occasione presentava il suo nuovo Ep.
I So.Lo sono presenti con il brano
"Ttb" nella nostra freedownload compilation EDP Vol.1 (qui)
BIOGRAFIA
Elvis Marangon e Ilenia Conte da
Treviso, classe '82 e '81, sono i SO.LO. Nascono nel 2009 dalla
decennale esperienza del chitarrista e dalla nuova avventura di
Ilenia che, reduce dal recente acquisto di una batteria, desiderava
suonarla alla maniera hardcore dei musicisti a lei cari. Accomunati
da un'amicizia di lunga data e dalla passione per un genere musicale
simile, si trovano da subito a loro agio in due, tant'è che il
tentativo di introdurre un basso nella line-up non ha infine
successo.
Un primo periodo di
allenamento pressoché quotidiano porta alla luce, in breve tempo, il
loro primo Ep "Galvanica", autoprodotto con la propria
etichetta THINGSTOBURN RECORDS. Ritmiche di batteria post hardcore
anni '90, chitarra furiosa, dai suoni freddi e iperdistorti,
interventi noise, voce maschile tesa e in secondo piano rispetto alla
musica: questo il mix con cui la band si propone. L'Artwork è ad
opera di Ilenia, laureata in Conservazione dei Beni Culturali, ed
ogni copertina del loro cd, come le magliette So.Lo, è decorata a
mano in pezzo unico. Elvis, oltre a lavorare come volontario-precario
nei Vigili del Fuoco, fa il costruttore-riparatore di effetti
musicali, mettendo in pratica i suoi studi tecnici di elettronica.
Vien da sè che i suoi pedalini, come gli ampli, sono da lui stesso
creati, ottenendo così il suono specifico desiderato dalla band
(potente -accentuazione delle frequenze basse ed altissime-,
metallico -uso di un plettro in acciaio- e sonorità lo-fi); anche
qui le decorazioni personalizzate sono ad opera della collega
musicale, nell'ottica DIY (Do It Yourslef) che caratterizza la band.
Ilenia ha inoltre ideato una propria linea di borse, denominata NOVE
ELECTRO SONIC BAGS, utilizzando materiali originali e di recupero.
Tutti argomenti che
avremo il piacere di approfondire nell'intervista qui a seguire.
INTERVISTA
1. Ciao Ilenia ed
Elvis. Abbiamo già avuto modo di incontrarci durante un festival
primaverile, qui in Trentino, ma oggi colgo l'occasione per
intervistarvi a nome EDP. Iniziamo a conoscerci meglio parlando della
vostra formazione musicale, come avete approcciato il vostro
strumento ed iniziato a suonarlo e come è nato il duo.
Elvis- Ho iniziato a suonare la
chitarra nel '97, in terza superiore, ed in breve sono nate le prime
band con amici e coetanei. La primissima ha sancito la mia vocazione
al rumore, Hoba Bear: trovi un batterista ed un bassista che si
distinguono per gusti musicali “fastidiosi” tipo ARAB on RADAR,
Melt Banana ed il gioco è fatto. Facevamo un pastone di voce e
chitarra secchissime, basso distorto e batteria velocissima. Ancora
qualcuno si ricorda di noi!
Ci sono state, poi, pause in cui ho
tralasciato la chitarra e poi ripresa, e alla fine se non fosse stato
per Ilenia l'avrei definitivamente "appesa al chiodo". Il
fatto è che con le varie band suonavo sì musica che mi piaceva, ma
non proprio quella che mi rappresentava, mentre con Ilenia abbiamo
sempre avuto una certa affinità musicale. Suoniamo assieme dal 2009
riuscendo a sviluppare i nostri "studi" in una direzione
comune più appagante. La nostra esperienza musicale “degli inizi”
la chiamo così perché entrambi abbiamo dovuto approcciare la musica
ex novo, lei in quanto neofita, io invece perché ero abituato ad
appoggiarmi agli altri strumentisti, sai, in una band di 3-4
persone... qui ho dovuto reimparare a suonare la chitarra, in un
certo senso.
Ilenia- Per me è stato quasi un colpo
di testa, nel senso che a 28 anni, da un giorno all'altro, ho deciso
di suonare la batteria. Così l'ho comprata, senza nemmeno averla
provata prima, e ho iniziato a suonarla ogni giorno con Elvis, in una
saletta prove lì a Treviso. Non ho preso lezioni; la mia scuola sono
stati i concerti dal vivo che andavo ad ascoltare, guardavo e poi
cercavo di imitare a casa da sola ed infine assieme a Elvis. Abbiamo
suonato tantissimo e lui, anche se la batteria non è il suo
strumento, mi ha dato un sacco di dritte. Non sono mancati i momenti
di tensione, anche, perché sono una che si agita tantissimo sotto
pressione, gli ho perfino lanciato le bacchette, poveretto... (Sì,
ho rischiato un occhio -Elvis. Risate). So di non essere stata una
compagna di suonate tranquilla... Il fatto è che volevo arrivare
subito, farcela, la voglia era tanta di fare musica che mi arrabbiava
'sta cosa di non arrivarci all'istante. Comunque la musica dei So.Lo
è nata così, in maniera molto spontanea, sviluppando un genere che
ci rappresentava entrambi. Grazie a questo duo ho imparato a suonare
la batteria, non avendo studiato la tecnica standard ne ho sviluppata
una mia personale, e in questo senso si può dire che sto ancora
imparando, a conoscere le mie potenzialità.
2. Con che musica
siete cresiuti? Quali i vostri idoli di riferimento? Cosa ascoltate
attualmente?
E- All'inizio con NO-FX, punk in
genere, Nirvana, per poi approdare a Sonic Youth, Shellac, Unwound,
poi delle parentesi varie: psicadelia, dark wave, metal, che hanno
dato il loro bel contributo ma son sempre tornato fedele al filone
Unwound, Shellac, Shotmaker, Fugazi, Colossamite, Don Caballero ecc
ecc
I- Lo rimarco, perché il percorso è
praticamente lo stesso. Una volta entrata in quel filone lì, l'ho
difficilmente lasciato. Non faccio necessariamente riferimento a
grandi nomi, a band famose, anzi a volte queste mi annoiano!
Nominerei piuttosto gli Uzeda, i Three Second Kiss, ZU, Oneida, e
altri gruppi locali, band degli anni '90 che hanno fatto solo un paio
di album e che poi sono sparite, o che magari conosciamo di persona e
che andiamo ad ascoltare. E' così che ho imparato a suonare:
guardando e ascoltando, per cui i miei riferimenti sono i musicisti
che ho potuto seguire dal vivo.
3. Quando l'EDP
era su Myspace avevo aggiunto una frase identificativa del progetto
che recitava così: "If you are only in two, you are not alone".
Per sottolineare che non è poi tutta questa solitudine, ad essere
soltanto in due! Voi invece, col vostro nome, rimarcate esattamente
il contrario! Da dove deriva quindi la scelta di tale appellativo?
C'è un punto tra le due sillabe, si tratta forse di un acronimo?
I- No, intendevamo proprio Solo, nel
senso "noi siamo solo così, noi facciamo solo questo...".
Poi il punto si è rivelato una necessità altrimenti il nome si
perdeva nella ricerca in rete. E il punto ci stava anche bene,
divideva il nome in due, come il duo a cui fa riferimento...
4. A volte
aggiungete al vostro nome l'aggettivo power-duo? Come mai? E che
cos'è per voi un power duo, un duo elettrico?
E- Non lo aggiungiamo spesso, è
comunque un sottolineare che siamo in due ma facciamo musica che
sembra suonata da tre! Sottolinea la potenza del duo.
5. Con quali
altri power duo avete avuto modo di condividere il palco?
E-I- Con i RADICE QUADRATA DI DUE di
stasera avevamo già suonato; in un bellissimo colpo di fortuna
abbiamo anche aperto un concerto dei MOMBU, nel primissimo periodo
della nostra carriera; con i TRE ANTONELLI, duo chitarra-batteria di
Conegliano, che però ora non esiste più, e il cui batterista era
l'ex batterista dei LUCERTULAS. Anche con i concittadini SERPE IN
SENO, basso e batteria ma che stanno diventando un trio. (Discutiamo
di come spesso quella del duo si riveli una parentesi tra una full
band all'altra... ma state pur certi, non sarà mai la scelta dei
So.lo! Riconoscono infatti in questa formazione la forza
dell'originalità -Nda).
Poi con gli URU, musica strumentale,
chitarra e batteria, molto tecnici, suoni puliti ma con tantissima
grinta. Anche loro di Treviso e anche loro ormai sciolti; e gli OTOT
ZAFROL DUO, chitarra-voce e batteria, garage punk graffiante da
Torino con i quali speriamo di vederci presto! E tra poco divideremo
il palco anche con gli OVO (N.d.A: 7.3.2014 all'Altro Quando, Zero
Branco di Treviso).
6.Voi provenite
da Treviso, quindi. Come dipingereste il panorama musicale della
vostra zona? Locali, band...
E- Valido dal punto di vista delle
band, ma molto sottovalutato perché non ci sono i posti giusti e a
volte la voglia di metter in luce queste realtà. Manca la mentalità
dell'underground, si prediligono le cover o tribute band.
I- Già nelle provincie di Venezia e
Padova la cosa cambia, la scena è più attiva. Non così nella zona
di Treviso. Mi viene giusto in mente il Coda Lunga di Vittorio
Veneto, uno spazio creato da Nico Vascellari, artista e cantante
degli With Love, famosissimo gruppo emocore della zona, negli anni
'90. Essendo lui stesso un musicista e di un certo gusto musicale,
gestisce la programmazione del locale in maniera interessante.
Propone anche delle cose estreme, che sfiorano la performance, ma
molto, molto interessanti, nell'insieme. Per cui c'è un po' di
schizofrenia in provincia, da una parte puoi assistere ad eventi
grossissimi in quanto grazie a questa realtà si esibiscono band
provenienti dal tutto il mondo, poi ti giri e c'è il vuoto
assoluto... E' giusto una parentesi del noise e dell'ambient.
E- in città poi c'è Dirtmor, uno
spazio autogestito da un collettivo di giovani amici che propone per
lo più harsh noise, performances e qualche volta punk, hardcore ed
elettronica: band da tutto il mondo, statunitensi, giapponesi,
finlandesi, avendo modo quindi di avere dei confronti e nuove idee.
E' un posto piccolo, per me/noi molto importante, in cui abbiamo
suonato, ma pare che prima o poi chiudano anche loro...
7. Come nasce un
brano dei So.Lo? Le tematiche dei testi? Parlateci di "Galvanica",
il vostro primo Ep, e del nuovo lavoro che avete in cantiere.
I- Dalla batteria... Soprattutto per
quanto riguarda la nostra prima produzione. Io arrivavo in sala prove
con delle ritmiche martellanti nella testa ed Elvis ci iniziava a
suonare sopra. Si giocava un po', mi dava qualche dritta, poi si
iniziava a strutturare il brano; sono brani nati dall'improvvisazione
in sala prove, il frutto di sei mesi di prove quotidiane, la
fotografia di un preciso momento del duo. Eravamo entrambi
disoccupati all'epoca e avevamo molto tempo a disposizione. Anche la
registrazione è stata una cosa facile e divertente: Stefano
Scattolin, un nostro caro amico (fonico di Aucan) ci ha raggiunti in
sala prove con tutto il suo studio mobile ed insieme abbiamo messo su
un piccolo studio su misura per noi, in presa diretta, senza lo
stress dello studio di registrazione, dei tempi... suoni lo-fi e
nessuna rielaborazione del materiale, nessuna sovra incisione.
E- All'inizio voleva essere una demo
per i locali ma Stefano è talmente in gamba che ci ha proposto da
subito una qualità da album definitivo. Ha i nostri stessi gusti
musicali e capiva subito ciò che gli chiedevamo... i suoni erano
proprio quelli che volevamo...
Con il nuovo album è tutto diverso,
invece: abbiamo già in mente l'effetto finale che vogliamo ottenere,
per cui ci spendiamo molto tempo nel raggiungerlo. A volte il brano
non ci soddisfa nella struttura, ci lavoriamo ulteriormente sopra e
intanto il tempo passa... Ora Ilenia lavora anche su brani che porto
già con la chitarra, mentre i testi o sono brain-storming, ispirati
a fantascienza, oppure trascrizioni dei miei sogni/incubi notturni, e
comunque arrivano molto dopo la musica mentre con "Galvanica"
è nato tutto in sala prove, anche il cantato.
I- Nel nuovo album ci sono delle altre
novità rispetto a "Galvanica": la batteria è sicuramente
più evoluta, con meno pause e tanti cambi, i brani sono un po' più
stemperati, più facilmente fruibili rispetto ai primi, con più
melodia. C'è più cura e attenzione nell'atto compositivo.
8. Elvis, i tuoi
pedali seguono una scelta musicale ben precisa. Hai anche modificato
il tuo ampli, nell'ottica di un suono specifico. Ci vuoi descrivere
un po' il tuo rack? E questi effetti, sono costruiti per tuo uso
personale oppure li metti anche in commercio? E- Un giorno ho aperto un pedale che
non funzionava e mi sono accorto che con gli studi fatti alle
superiori sarei riuscito a realizzarlo anch'io! Così ho rispolverato
stagnatore e schede e mi sono messo a sperimentare. Progetto, quindi,
e realizzo, effetti con caratteristiche specifiche, che piacciono a
me, ossia indirizzati al noise e generi con sonorità particolarmente
rumorose; sebbene questo dia un tocco molto particolare anche ad
altri generi, nell'ottica di accontentare una più ampia richiesta ho
realizzato anche modelli dai suoni più standard. I (qui) ma poi ho anche un mini brand di "robottini " fatti di
componenti elettronici riciclati (qui).
pedali sono
prodotti da Grey Dressed Boy
Per quanto riguarda la mia
strumentazione invece ho anche realizzato una testata valvolare, le
casse, oltre ad una serie di splitter, looper e distorsori ad hoc.
I- In realtà ci stiamo ancora
pensando, ci piacerebbe decollare con altre etichette più affermate
per allargare un poco gli orizzonti, ma se non fosse possibile credo
proprio si tratterà nuovamente di un'autoproduzione. Con altre band
facciamo per lo più coproduzioni, per esempio con gli ANADARKO di
Trieste, con i FUJI APPLE... , un progetto più ambient, e poi Elvis
ha anche degli altri progetti da solista e un altro duo, i cui lavori
escono con la Ttb Recs.
E- Sì, da solo esco col nome di
ZORBITER e lavoro con synth, chitarra, loop station... esprimo la mia
passione per l'elettronica in una sonorità rivolta al drone e
all'harsh noise. In duo, invece, appoggio con il synth ed effetti il
progetto solista del mio amico chitarrista Riccardo "Solar Plex"
e ci chiamiamo BIG NUMBERS: un duo formato da due progetti solisti,
praticamente. La musica che ne esce ha atmosfere molto dilatate, più
da performance che da album; non necessita di volumi alti percui le
location in cui ci esibiamo sono molto particolari, gallerie d'arte,
case private, giardini, serre... con questo progetto parallelo
abbiamo avuto modo di fare tour all'estero anche molto lontano: ci
siamo esibiti a New York, nel 2011 e l'anno scorso a Berlino.
Hai anche tu
progetti paralleli, Ilenia?
Non proprio definiti però sì, da un
anno a questa parte suono con altri musicisti a parte Elvis, tutti
inseriti nel mondo della musica da anni. Mi serve per mettermi alla
prova, per allargare i miei orizzonti sonori, e ne stanno uscendo
cose carine e interessanti.
10. Mi piacerebbe
analizzare con te, Ilenia, la situazione della donna dedita alle
attività artistiche. Vedo che spesso gli impegni della vita (il
lavoro, una famiglia) ci mettono in condizione di dover scegliere,
più che tra i colleghi maschi, una realtà anziché un'altra. C'è
chi abbandona l'arte, chi rinuncia alla maternità... tu come la
vedi, la questione?
I. A mio avviso a un certo punto vince
la passione più forte. Purtroppo molte donne devono scendere a
compromessi, prima o poi, ma vedo che anche i maschietti sono spesso
messi alle strette, in certe situazioni. Nel mio caso specifico fino
a dieci anni fa mi sarei immaginata a trent'anni con una casa, una
famiglia, per lavoro invece mi sono trasferita a Venezia dove
coabito, come una studentessa, con un lavoro da restauratrice,
bellissimo, che però spesso mi lascia disoccupata, come in questo
periodo. Avere una famiglia, oggi, diventa un miraggio non perché
occupati in attività artistiche totalizzanti, ma proprio per
un'insicurezza di fondo riguardo il futuro, per l'impossibilità di
farlo, per mancanza di una sicurezza economica. Sono convinta che si
tratti comunque di una netta presa di posizione, se ti vuoi dedicare
alla musica devi sacrificare la tua vita privata, almeno io la penso
così, poi c'è anche chi riesce a fare il genitore e il musicista.
Di una cosa sono certa, io ora voglio suonare, al resto ci penserò
dopo.
11. Ilenia, oltre
al lavoro nel restauro, frutto dei tuoi studi, e a suonare nel duo
So.Lo, hai anche creato una tua linea interessante e innovativa di
borse, NOVE. Ce ne vuoi parlare? (qui potete trovare una carrellata di tutte le sue creazioni)
I. Da sei anni ormai sto portando
avanti questo progetto creativo che mi da un sacco di soddisfazioni.
Il tutto è nato da un mia attenzione maniacale per le borse,
accessorio al quale non sono mai riuscita a rinunciare ma essendo di
gusti un po' difficili ho iniziato a cucirle prima per me e poi per
gli altri. Mi piace utilizzare materiali di scarto (le stoffe residue
dai tagli dei tappezzieri) perchè mi mette alla prova, non sono mai
stoffe particolarmente interessanti
quelle dei divani, ma giocandoci sopra con altri inserti si crea un qualcosa di irripetibile e stimolante. Uso anche cavi elettrici, bacchette da batteria in disuso e vecchie corde di basso che gli amici musicisti mi passano per creare dei manici particolari. Ecco perchè le ho chiamate ELECTRO SONIC BAGS. Adoro le borse ma vorrei dedicarmi anche all'abbigliamento. Da poco più di un anno abbiamo aperto a Venezia un negozio di autoproduzioni, arte, design, musica indipendente, si chiama NERODISEPPIA, non è facile far andare avanti uno spazio che promuove l'handmade in questo momento economico, ma vogliamo crederci. Passate a dare un'occhiata.
quelle dei divani, ma giocandoci sopra con altri inserti si crea un qualcosa di irripetibile e stimolante. Uso anche cavi elettrici, bacchette da batteria in disuso e vecchie corde di basso che gli amici musicisti mi passano per creare dei manici particolari. Ecco perchè le ho chiamate ELECTRO SONIC BAGS. Adoro le borse ma vorrei dedicarmi anche all'abbigliamento. Da poco più di un anno abbiamo aperto a Venezia un negozio di autoproduzioni, arte, design, musica indipendente, si chiama NERODISEPPIA, non è facile far andare avanti uno spazio che promuove l'handmade in questo momento economico, ma vogliamo crederci. Passate a dare un'occhiata.
Bene, la nostra
intervista si conclude qui. Vi lascio organizzarvi per il live mentre
vi auguro di concludere in breve la stesura del nuovo album, in
maniera ricca e soddisfacente. Tanti auguri per la vostra carriera,
per tutto ciò che fate (che non è poi così... “solo”...) e
conto di rincontrarvi a breve. Un saluto ancora da me e dall'EDP
tutto.
Ricambiamo i saluti, e speriamo di
rivederci presto!
Retrospettiva ed intervista ad opera di Giusy Elle
SO.LO
http://www.solonoiseduo.blogspot.com/
NOVE ELECTROSONICBAGS
NOVE ELECTROSONICBAGS
ZORBITER
Qui lo ascolti: http://www.reverbnation.com/zorbiter
Qui
lo vedi: http://www.youtube.com/watch?v=TrFj-PvB_a4
BIG
NUMBERSDISCOGRAFIA
GALVANICA
2011, Ep autoprodotto (Things to Burn Records)
Registrato, mixato e
masterizzato da Stefano
Scattolin; edizione limitata in 100 copie, tutte serigrafate a mano
in pezzo unico e confezionate in una busta di tessuto anch'essa
serigrafata a amno...
1.15 feet 2.Thirst 3.
372 4.Double Room
Qui lo ascolti:
Qui il promo dell'album:
E qui una lista di recensioni:
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