Il solleone, le città che si svuotano, le agognate vacanze...
Agosto è il mese più atteso dell'anno e lungamente sognato per gran
parte degli Italiani, ma non per i nostri Differènce! Loro ci
vedono soltanto lo stress, il caldo soffocante, il mare a tutti i
costi, le coppie che "scoppiano"... da questa idea nasce
"Agosto Divide", l'ultimo album in studio dei due e primo
singolo estratto, da cui anche il video. Niente festival o date
estive per loro, quindi, che si stanno invece preparando per il tour
autunnale di promozione. Una retrospettiva del duo, un'intervista e
la futura recensione all'album per noi che invece approfittiamo
dell'omonimia per postare questo articolo proprio nel mese di
Agosto...
Ma partiamo per gradi. Il duo capitolino prende forma nel 2011
dalle ceneri di un duo/trio, gli AFFY BUD (1999-2009), la cui mente
era Maurizio Lollobrigida, chitarra e voce, che ora assolda alle
pelli il batterista Enrico Strina, entrambi classe 1983. Maurizio da
sempre era stato affascinato dalla line-up a due e l'arrivo dei White
Stripes è per lui una folgorazione, anche dal punto di vista del
songwriting e del recording. Gli Affy Bud già avevano una line-up
mobile e ogni tanto si ritrovavano in duo, anche per lunghi periodi,
inoltre per un paio di anni Maurizio aveva fondato anche un altro
duo, i GREEN OIL (2008-2009), con alla batteria l'allora compagna
Cristina. Recentemente passa inoltre alla sezione ritmica nel duo
chitarra-batteria WESTERN NOISE ORCHESTRA, una 2-piece condotta, alla
chitarra e voce, da Daniele Gennaretti, fonico (ed ex manager) dei
Bud Spencer Blues Explosion nonchè degli Honeybird & The
Birdies. Si tratta di una formazione conosciuta nell'underground
romano grazie alla notorietà di Gennaretti sebbene non abbiano
ancora inciso alcunché di definitivo (esistono solo alcuni video
live su youtube) ma sta a dimostrare la convinzione incrollabile di
Maurizio nei confronti di questa specifica line-up. E'
così che, all'ennesima separazione degli Affy Bud, il chitarrista
opta definitivamente per una formazione a due, dando luce quindi ai
Differènce.
Nell'aria c'è voglia di cambiamento, di iniziare un nuovo ciclo,
rendere i pezzi ancora più semplici e diretti, pertanto i due
decidono per una 2-piece essenziale, senza sovraincisioni in sala
prove, senza tracce di basso, e soprattutto senza l'ausilio
dell'elettronica: un duo purista sotto tutti i punti di vista, che
riesce in ogni caso a "riempire" ogni spazio sonoro con la
propria grinta e la sua vocazione grunge. Voglia di cambiare, di
rinnovarsi, si diceva, da cui il nome Differènce (pronunciato
all'inglese, dove l'accento serve solo per distinguersi nella ricerca
in rete...).
I due incidono da subito un Lp omonimo con dodici tracce ripescate
dai 3 Ep degli Affy Bud, e invece di proporsi ai locali con una
semplice demo si presentano già con un prodotto completo;
collaborano con Lorenzo Iervolino musicando tre suoi racconti scritti
da cui l'audiolibro "Giallo Lampeggiante"; nel contempo si
dedicano all'incisione di molte preproduzioni con l'intento di
raggiungere il suono grezzo e "rock" che avevano ben in
mente. L'impresa è come un gioco per i due, visto che Maurizio è un
vero e proprio tecnico audio-video, con tanto di scuola quinquennale
alle spalle. È stato fonico per le radio, ha registrato e
co-prodotto dischi di molte band romane anche abbastanza rinomate
(tra cui le prime opere del duo SADSIDE PROJECT), ha avuto esperienze
nel cinema come montatore e tecnico audio-luci. Attualmente è fonico
resident per uno studio di registrazione romano e si muove
indipendentemente con il suo Mobile Rec Studio; nel tempo restante
lavora come tecnico audio-luci-fonia per alcune compagnie teatrali in
giro per l'Italia.
"Agosto Divide" è quindi il secondo (ma il primo vero)
album dei due, anch'esso registrato autonomamente, in un garage alla
periferia Est di Roma, con l'ausilio di soli programmi open source;
il primo anche con una vera programmazione e uno staff di lavoro
consolidato tra booking e ufficio stampa. Dentro ci potete sentire un
po' di tutto (dal blues al grunge, fino allo stoner, dai Balck Keys
ai Pixies in un viaggio sonoro che si dipana dagli anni '70 fino alle
influenze più recenti degli anni '90), viste le vaste influenze
musicali dei due: Maurizio è nato come fan dei Nirvana e Green Day
(tant'è che le prime esperienze su palco, solo quindicenne, lo
vedono alle prese con le cover dei due) per passare poi al panorama
nazionale (Afterhours, Verdena, Marlene Kunz) tanto da prediligere,
alla fine, l'italiano per la composizione dei propri testi. E ancora
Foo Fighters, Weezer, Silverchair fino alla folgorante rivelazione dei
White Stripes. Enrico, da parte sua, è un gran conoscitore della
storia della musica, tanto da essere un recensore, e come batterista
ha militato in innumerevoli band, tutte dai generi più disparati:
rock alternativo italiano (Stroheim Project), cover '70s (Prisma),
musica originale con le Carote Sbriciolate (poi I Nervi) con cui si
esibisce in tutta Italia in oltre 100 esibizioni e vince alcuni premi
nazionali (Premio Amnesty, Roccalling – miglior gruppo e miglior
batterista, Primo Maggio Tutto l'Anno Regione Lazio, Orte Music
Festival): in questa formazione passa dallo ska e dal reggae
elettronico al rock con venature cantautorali (simile ai Ministri).
Parallelamente inizia l'avventura con i Carnot, band dal sapore
Afterhours e Marlene Kuntz, con cui incide 3 Ep e 1 Lp con qualche
buona recensione. Suona per tre anni con i The Banditi (ex Jacinto
Canek) con cui si esibisce in oltre 70 occasioni tra Italia,
Germania, Croazia, Slovenia, Bosnia e infine mette su con Maurizio i
Differènce. Ma il grunge e il rock anni '70 rimangono le sue
passioni incrollabili (John Bonham il suo punto di riferimento).
Enrico, dopo il diploma al Liceo Classico, si è laureato in Scienze
Politiche ed attualmente sta ultimando il dottorato di ricerca in
Sociologia dei Conflitti. Ha lavorato e lavora, prima e durante il
dottorato, nel mondo sportivo come dipendente di un'associazione
calcistica (da buon ex calciatore ed arbitro) e scrive di politica e
di musica sull'Huffington Post, dopo aver trascorso tanto tempo su un
sacco di fanzine e piccoli quotidiani cartacei. Gente tosta, questi
due dei Differènce!!! Che con la loro 2-piece hanno già suonato
assieme a parecchi artisti della scena nazionale, tra cui i Linea 77,
Giorgio Canali, Andrea Ruggiero, Electric Superfuzz, Sadside Project.
Maurizio ed Enrico amano definirsi un "dirty pop duo",
pop nel senso che compongono brani in tipica forma-canzone dal testo
in italiano, molto orecchiabili, ma "dirty" in quanto i
suoni non sono assolutamente patinati anzi, volutamente ruvidi e
grezzi come un buon sano power duo dovrebbe essere. Il risultato? Una
bella musica grintosa, un disco "ruvido" ma non
necessariamente rabbioso, dal sapore alt-rock e post-grunge...
insomma, godibilissimo e tutto da ascoltare! Ecco quindi un assaggio
grazie al video della main track "Agosto Divide" e il link
all'ascolto dell'intero album su Soundcloud. A seguire l'interessante
intervista con i nostri, simpatici due...
Video
di "Agosto Divide": https://www.youtube.com/watch?v=GjeuauT17Eo
INTERVISTA
1.
Buongiorno a voi, Maurizio ed Enrico, e benvenuti tra le pagine del
blog EDP. Tante informazioni base le abbiamo già fornite in fase di
presentazione del vostro duo, quindi direi ora di farci una
chiacchierata in generale. Innanzitutto, perché tanta avversità
verso l'estate, specie verso il mese di Agosto? Avete passato le
ferie abbandonati in colonia, da piccoli? ;)
Enrico: nessuna vacanza in colonia, almeno per me. Io in estate mi
trovo proprio male. È uno stato dell'anima e mentale, oltre che
meteorologico. Non è solo il caldo che mi ammazza, è proprio
quest'aria di riposo forzato per tutti, quasi doveroso, un po' come
festeggiare per forza Natale o Capodanno. Weber le chiamava “azioni
tradizionali” e penso che non ci sia niente di più finto e
stressante. Mi piace per una settimana, poi mi sento annoiato e pure
un po' malinconico.
Maurizio: amiamo scherzarci su questa cosa, in realtà non è una
vera e propria avversità verso l'estate. Quel che veramente
rappresenta è l'analisi di come può diventare deprimente il mese di
Agosto, almeno in una città come Roma, se riesci ad andare in
vacanza altrove ok, ma se devi restare è terribile, la città si
svuota, il clima è insopportabile, è tutto chiuso, compresi gli
spazi serali dove si va per vedere concerti, per prendere aria,
chiacchierare, passeggiare: tutto finisce e chiude. La città sembra
abbandonata, e dà un malinconico senso di tristezza. Inoltre ricordo
chiaramente che quando avevo circa quindici anni era il mese in cui
mi separavo dagli amici per andare alla casa al mare, non che stare
al mare in fondo mi dispiacesse, ma ricordo che provavo questo senso
di distacco dal mio mondo, appunto una divisione forzata.
2.
Dalle varie interviste che ho consultato mi siete sembrate due
persone simpatiche, quasi dei mattacchioni e voi stessi vi definite
"cabarettisti", com'è allora che le tematiche dei vostri
testi si incentrano sempre su argomenti melanconici: separazioni,
rapporti difficili, amicizie che si disgregano? Vi ispirate a fatti
personali, storie che vi circondano o descrivete uno scenario
immaginario? Non siete assolutamente pessimisti ma la vena
melanconica è sempre presente, voi dite che i vostri sono "testi
rimuginanti"... è che siete persone abituate a pensare sulle
cose, quindi vi accorgete che non c'è proprio "nulla da
ridere"?
E: sì, io sono uno parecchio riflessivo e amo stare da solo e in
silenzio per buona parte della giornata. Sarà il fatto che sto
provando a fare il ricercatore di professione. Ho necessità dei miei
tempi e spazi e questo mi porta a riflettere in modo spesso
vorticoso. A volte in modo pessimista, più spesso in modo ottimista.
Dal vivo poi preferisco un approccio più “simpatico”. Anche
nella vita di tutti i giorni nell'intimità sono molto pensieroso e
nell'approccio con gli altri appaio (dicono) come uno molto
socievole.
M: Anche io sono riflessivo e ho bisogno dei miei spazi, ma amo anche
scherzare e ironizzare sulle cose. Le nostre canzoni prendono spunto
da esperienze personali, e fatti di persone attorno a noi, sono
riflessioni atte a capire quanto a volte ci si complica la vita
inutilmente, non c'è pessimismo, anzi, sono descrizioni di come i
rapporti si complicano senza che ve ne sia necessità, non c'è
rabbia verso il mondo, anzi c'è la voglia di imparare a non
complicare più le cose.
3.
Siete tra i pochi duo italiani a cantare nella propria lingua, so che
vi piace avere un rapporto diretto col vostro pubblico (suonate più
volentieri in mezzo a una stanza col pubblico attorno piuttosto che
su palco), è per dare un messaggio subito recepibile?
E: considero la lingua italiana una delle migliori sul pianeta per
esprimere i concetti anche in forma poetica. Ma se ne occupa
Maurizio, io do solo un aiuto in fase di finalizzazione. Fosse per
me, suonerei sempre in mezzo alla gente. Ci piace la dimensione
“busker” e ci siamo attrezzati per suonare in questo modo, anche
se preferisco suonare ad un volume più importante. Il volume crea
una piccola distanza tra te e l'ascoltatore, ma può anche creare
coinvolgimento.
M: L'italiano mi aiuta a esprimere meglio dei concetti che con
l'inglese avrei avuto difficoltà ad esprimere, in quanto non mia
lingua madre. Per quanto riguarda i live, per me il massimo è quando
si ha la sensazione che il concerto lo si sta facendo tutti insieme,
pubblico e band.
4.
Una domanda provocatoria: siete iscritti alla SIAE? So che molte band
underground sono inorridite da questa associazione, mentre conosco
alcuni artisti, anche non famosi, che tra qualche passaggio radio e
tanti concerti propri, ne fanno una forma di introito da non
sottovalutare. Come la pensate al proposito?
E: non sono iscritto alla Siae e personalmente la ritengo una forma
di estorsione. Non che sia errato tutelare il diritto d'autore, anzi
è sacrosanto e io stesso ho depositato in passato brani con il mio
nome, ma potrei pure non voler tutelare l'opera. Lascerei la libertà
di scegliere se aderirvi o no. Faccio un esempio: ritengo assurdo che
se io voglio regalare il mio disco magari fatto in casa debba
obbligatoriamente pagare il bollino Siae per “distribuzione
gratuita”. L'opera è mia e, se permettete, me la gestisco io.
Sullo sfruttamento economico dell'opera entriamo in un'altra sfera di
considerazioni. Il bollino per la vendita sul cd è come uno
scontrino “preventivo”: alla fine è come vendere della merce in
un negozio, ci posso stare, quello lo vedrei come l'unico obbligo
accettabile. Pagare le tasse non è bello, ma è giusto se uno poi
riavesse indietro i servizi per cui paga.
Alternative?
E-
Abbiamo messo in vendita il cd a 5 euro ai concerti, mentre sulle
piattaforme internet si trova a circa 3-4 euro (tra cambi
dollaro-sterlina-euro e a seconda del negozio online fluttua un po').
Crediamo che la musica e gli artisti vadano ripagati, su dischi e
live, per i loro investimenti e per i loro sforzi e soprattutto
perché stanno offrendo un momento quanto meno di svago con i loro
concerti. Il problema, oltre alla tassazione a volte eccessiva, è
anche tutta la rete di intermediari che si pongono in mezzo tra i
musicisti e gli ascoltatori. Noi quando vendiamo un cd a 5 euro ci
rifacciamo quanto un gruppo che si è affidato ad una distribuzione
nazionale e ad un'etichetta media, con la differenza che se passi per
un distributore ed un'etichetta il prezzo finale dell'opera (e spesso
pure del live) triplica. Preferiamo un concetto di musica popolare e
per tutti e ci piacciono quelli che vengono a fine concerto e si
prendono il nostro cd facendo la colletta. Ad una serata sono venuti
tre ragazzi che ci hanno dato 2 euro a testa e si sono portati via un
cd originale e due cd vergini offerti da noi per masterizzarselo. A
fine concerto inoltre mettiamo a disposizione gratuitamente il nostro
primo disco via usb: vieni con una pennetta o un cellulare e noi te
lo mettiamo gratuitamente lì. Mi chiedo spesso ancora a cosa servano
i cd fisici se non come feticcio o come oggetto per le riviste che ti
recensiscono, ma ormai il futuro è, fortunatamente, il web.
Ascoltiamo i dischi lì e se poi ci piacciono andiamo ai concerti e
li compriamo direttamente dalla band o facciamoceli spedire. Propongo
un'ultima cosa: la gente compra poco sul web? Creiamo un sistema per
cui l'acquirente va al negozio e dice al negoziante di acquistare via
web un disco e di confezionarlo a richiesta: con la copertina, col
libretto, senza libretto, con la serigrafia su cd, senza serigrafia
su cd. Risparmieremmo molto e potremmo customizzare il disco a nostra
scelta, andando incontro ad un "up to you" molto più
gradevole e che permetterebbe a tutti di spendere secondo le proprie
tasche e quantità desiderate.
M: non posso aggiungere altro, ha detto tutto Enrico ed è il mio
stesso pensiero.
5.
Parlateci della copertina dell'album "Agosto Divide", un
primo piano su una bocca che urla, grida (di spavento, di rabbia...).
Qual'è il messaggio che parte dalla cover? Di chi è il disegno?
E: il disegno è di Domenico Migliaccio, attuale batterista dei
Sadside Project ed ex membro degli Affy Bud, la formazione da cui poi
sono nati i Differènce. La bocca urla per una serie di motivi. Io ci
vedo un urlo di paura, contro la solitudine che Agosto impone in una
grande città come Roma.
M: forse è un grido liberatorio, magari anche di gioia.
6.
Maurizio, tu sei fonico di professione e so che avete lavorato molto
per ottenere il suono preciso della vostra band, quello che avevate
in mente: ce ne puoi parlare? Qual'è il vostro approccio di fronte
al taglio di frequenze dei bassi?
M.
Per il suono del duo abbiamo scelto un approccio piuttosto naturale,
nel senso che abbiamo registrato in presa diretta la base e
sovrainciso le voci, in maniera piuttosto tradizionale. Non c'è una
grande manipolazione dei suoni per quanto riguarda il missaggio, o
meglio, ho cercato il più possibile di simulare un approccio simil
analogico, a volte le uniche equalizzazioni presenti sulla batteria
sono di tipo correttivo, ovvero per togliere qualche frequenza in
eccesso senza esagerare con incrementi o tagli drastici. Ho preferito
lasciare i suoni al naturale, inoltre ascoltando il nostro disco si
nota una stereofonia non troppo aperta, addirittura siamo affascinati
dal mono, per esempio il suono della batteria arriva su parecchie
canzoni per un buon 50% da un mono room mic posizionato a circa tre
metri in fronte al drum set. Non ci preoccupa neppure troppo
l'assenza delle frequenze del basso, i power duo che in qualche modo
simulano la presenza del basso li apprezziamo, ma troviamo
affascinante chi mantiene quella distribuzione sonora minimal tipica
per esempio dei primi due dischi dei White Stripes. Quello che
sicuramente amo fare è giocare con le accordature, di norma sto un
tono sotto e spesso uso un'accordatura aperta con la corda bassa un
ottava sotto. Grazie
per averci svelato i tuoi "segreti"...
7.
Raccontateci qualcosa del video dal primo estratto dell'album.
E: abbiamo lavorato con Antonella Sabatino di Dinamoscope. Lo abbiamo
fatto in 10 ore circa, approfittando della casa di una nostra amica
nella periferia sud di Roma. Avevamo fatto entrambi video live ma non
video in cui recitavamo delle parti. È stato divertente e pure un
po' stressante! L'idea è nata in buona parte da Maurizio e da
Lorenzo, uno dei collaboratori di Antonella. È girato in reverse, la
storia si compie dalla fine all'inizio.
M: sono entusiasta dell'ottimo lavoro svolto dal team di Dinamoscope.
Il video rappresenta perfettamente il senso del brano. Aneddoto: il
video è stato girato in pieno inverno (inizio dicembre) anche se per
via dell'ottimo lavoro svolto dai ragazzi sembra realmente estate:
beh le scene in cui io e Enrico siamo sul tetto della casa in
maglietta, sono state girate al mattino, potete immaginare il freddo
che c'era. Penso facessero sui 4-5 gradi in quel momento...
8.
Enrico, tu sei anche un recensore, come vedi il panorama italiano
della musica underground? Ci vuoi consigliare qualche nuova band
emergente? E poi, recensisci di tutto o sei specializzato in un
genere specifico?
E: il panorama della musica underground italiana è interessante e
pieno di buone idee, ma sostanzialmente poco originale. Siamo
diventati abbastanza abili a rielaborare alcune cose che vengono da
fuori (mi vengono in mente I Ministri) ma alla fine le uniche cose
che creiamo davvero noi sono i vari Brunori Sas (il migliore), Dente
ecc... Qualche anno fa ero più aperto musicalmente, ora preferisco
addentrarmi negli ambiti dell'alt-rock e di tutto ciò che suona
simile al grunge vero, e prediligo recensire album di quest'area
musicale.
M: anche se la domanda è rivolta ad Enrico mi permetto di rispondere
anche io, per dire che se pure è vero che la maggior parte
dell'underground italiano ha uno stampo derivativo da realtà inglesi
o americane, è pur vero che un carattere tutto suo ce l'ha eccome,
l'influenza di Afterhours e Marlene Kuntz, Diaframma, C.S.I.... e
potremmo andare avanti, ancora oggi è cosi grande che per forza di
cose il rock alternativo italiano un suo linguaggio ce l'ha, sì ok
che ho citato gruppi anche loro fortemente esterofili, ma che negli
anni hanno sviluppato una loro impronta, un loro modo di fare le
cose, di registrare, di missare i dischi, che per forza di cose ha
influenza ancora oggi sulla scena. Ma poi in fondo penso che la
ricerca dell'originalità a tutti i costi sia un freno,
l'atteggiamento di molti fruitori che non ascoltano nulla di nuovo
solo perché tutto è già stato fatto è fortemente conservatore, lo
trovo limitante, sia per la musica nostrana che per quella che viene
da fuori, in fondo è bella anche l'arte del riciclo intelligente.
Per quanto riguarda il consigliare band emergenti, se dovessi fare
tutta la lista non basterebbe certo questo spazio, ne citerò tre,
Andy Malloy, Kevlar Distortion, che tra l'altro sono entrambi molto
vicini a noi come attitudine, e poi sono rimasto molto colpito dal
suono ultra etereo dei Weird, cercateli e ascoltateli tutti e tre,
vale davvero la pena.
9.
Com'è il panorama musicale a Roma, tanto a livello di band che di
locali?
E: ci lamentiamo molto ma in realtà alcuni spazi ci sono. Manca
totalmente la programmazione: ci si fa solo prendere dalle mode e
spesso chi gestisce un locale non ha mai neanche visto una chitarra
in spiaggia nè sa cosa significa andare in giro a suonare. Soffriamo
la mancanza di una “scena” consolidata. A Roma mi vengono in
mente posti come l'Init, il Sinister Noise, l'Alvarado Street, il
Traffic, Locanda Atlantide, Le Mura. Sono tutti luoghi abbastanza ben
attrezzati e di capienze diverse ma non c'è la voglia di creare un
gruppo consolidato di artisti che condivida idee o collaborazioni.
Molta colpa è dei localari (cui importa poco delle scene ma solo dei
soldi da incassare a fine serata) ma altrettanta è dei musicisti.
Siamo chiusi spesso nel nostro orticello e pensiamo solo al nostro
piccolo tornaconto personale, con aggiunta di invidie e “rosicamenti”
vari. Siamo un po' egoisti e più divisi della Sinistra in Italia.
M: A Roma ci sono e ci sono state band eccezionali, di tutti i
generi, per tutti i gusti, davvero, e ci sono anche gli spazi, ma che
non c'è la voglia di creare una scena unica che superi una volta per
tutte le inutili e strette classificazioni di “genere” è vero.
Le serate con più artisti, sono spesso troppo poco eterogenee, e
troppo tematiche, come se fosse una regola da non sgarrare.
10.
So che Maurizio ha una passione d'antica data per la formazione a
due, raccontateci cos'è per voi un duo, l'alchimia vincente di
questa line-up, i pro e i contro di lavorare in coppia.
E: mi trovo bene nella dimensione del duo. Sono pigro e accordarmi
con più di due-tre persone è, passati i 30 anni, una fatica.
L'alchimia è quella per cui puoi scrivere un disco in 10-12 prove
(come è successo con Agosto Divide) e che puoi vederti ad intervalli
irregolari. Ci sono periodi in cui suoniamo più volte a settimana e
settimane in cui le nostre prove sono quasi inesistenti. Ci mettiamo
poco a rimettere su l'intesa. Il contro è che la litigata “musicale”
è subito anche personale, non c'è il filtro della struttura della
band, che in qualche modo è allo stesso tempo una parte di te ma
anche un essere vivente al di fuori di te.
M: Avevo già sperimentato la formazione chitarra-batteria in più di
un'occasione e con risultati più che soddisfacenti in passato, anzi
devo dire che all'epoca veniva vista come una cosa davvero strana,
almeno a Roma, anche se già esistevano, e da parecchio, sicuramente
da prima del fenomeno White Stripes, varie formazioni di questo tipo,
tuttavia è stato proprio il successo enorme dei White Stripes che
per me ha significato molto, e mi ha spinto a provare il duo, Enrico
ha descritto in maniera completa i pro e i contro di questa
formazione. A volte la mancanza di una struttura più completa spinge
a cercare delle soluzioni ritmiche magari molto semplici ma che alla
fine fanno risaltare l'essenza principale dei brani e questo a me
stimola parecchio, ed è una caratteristica che mi esalta quando la
ritrovo in altri power duo, per esempio i Japandroids. Nello
specifico parlo della sensazione di ascoltare il brano così come è
stato scritto; mi viene in mente il chitarrista che prova il pezzo,
con il batterista che accenna il tempo sbattendo le mani sulle gambe,
per simulare la batteria, ed è bello quando poi si ha la sensazione
che la versione definitiva non si discosta molto dalla prima
istintiva.
11.
Avete avuto occasione di dividere il palco con altre 2-piece nel
corso della vostra carriera? Avete un duo di riferimento?
E: che io mi ricordi, altri 2-piece no. A me piacciono i Black Keys.
M: ehehehe Enrico abbiamo diviso il palco con i favolosi Hi-Fi
Losers, di Aprilia (LT), ricordi? Per quanto riguarda il riferimento
devo ripetermi, White Stripes su tutti, poi mi piacciono molto i
Black Keys sia i primi lavori, che le più recenti produzioni, dove
suonano con altri strumenti, ma la loro influenza è solo parziale,
alla fine nella nostra musica c'è più influenza di altre
formazioni, non necessariamente power duo, e sto parlando in senso
ampio di grunge e alt rock.
E: gli Hi-Fi Losers! Vero! Duo molto Black Keys degli esordi, con
testi ironici e spesso anche comici. Il loro chitarrista, noto come
Nash Il Pecetta, organizza un bel festival ad Aprilia ogni inizio
settembre in memoria di un loro amico musicista deceduto in un
incidente. È lì che abbiamo suonato con i Linea 77, incontrando
un'umanità senza precedenti. Ci emozionammo molto ad abbracciare il
padre del ragazzo che non c'è più che venne a ringraziarci per aver
sostenuto la manifestazione. Li ringraziamo ancora per
quell'esperienza.
Poche condivisioni su palco ma molte
collaborazioni con altri duo, mi pare...
M:
In effetti sì. Come fonico ho registrato e anche co-prodotto le
prime opere del duo SADSIDE PROJECT, poi, più per gioco che per
altro, ho fondato il duo GREEN OIL con la mia ragazza dell'epoca,
Cristina, alla batteria. Fu un progetto più "discografico"
che altro, abbiamo registrato qualcosa che pubblicammo su myspace e
basta, niente di ufficiale, cose a cavallo fra il noise e il garage,
il progetto si concluse lì e non facemmo alcun live. Infine sono
stato e sono tutt'ora il batterista dei Western Noise Orchestra.
12.
Ah sì, Maurizio, tu sei anche il batterista dei WESTERN NOISE
ORCHESTRA, oltre che il chitarrista dei Diffèrence. Dicci qualcosa
su questo duo e come cambia il mondo visto da dietro i tamburi... e a
cosa il nome? Un mix di generi musicali e l'immagine di un'orchestra
quando poi su palco si esibiscono solo due strumentisti...
M:
Dunque, per quanto riguarda i Western Noise Orchestra: sono un
progetto che prende come riferimento Jon Spencer Blues Explosion e
Shellac con richiami vari anche a Radiohead, diciamo che potrebbero
essere classificati come blues noise. Al momento siamo in pausa e
spero incideremo il primo disco al più presto, ma non so proprio
dirti quando, al momento. Attualmente ci sono giusto dei video
presenti su youtube e quando saremo pronti con un'uscita tangibile
ufficializzeremo definitivamente il duo. Per quanto riguarda il nome
so poco, è un'idea di Daniele e credo l'abbia pensato parecchio
tempo fa, senza però avere ancora precisamente l'idea della
direzione sonora che avrebbe preso il progetto e soprattutto penso
proprio che non lo pensasse come duo inizialmente, aveva questi pezzi
da suonare, cercava un batterista e così mi sono proposto, e come
accade per molti power duo abbiamo continuato così perché il
risultato e la praticità di questa formazione ci convinceva e non
sentivamo la necessità di prendere altri elementi; il fatto che nel
nome ci sia la parola orchestra dona sicuramente un tocco ironico al
progetto ma c'è anche l'intento di comunicare il fatto di essere
proprio come un orchestra "in miniatura". Infine per quanto
riguarda lo stare in un duo dietro le pelli rispetto a suonare la
chitarra, la differenza che sento più grande è che ho la sensazione
di essere meno esposto, per il resto cambia poco, o meglio, ho sempre
visto il suonare come una forma di espressione che fa per me e che mi
piace indipendentemente dal ruolo.
13. Quando inizierà ufficialmente il vostro
tour promozionale dell'album?
E: abbiamo già fatto circa 10 date nelle settimane appena precedenti
e appena successive all'uscita del disco. Dall'autunno partiremo, in
collaborazione con Parlesia, il nostro booking.
M: ehehe....non saprei cos'altro aggiungere.
14.
Grazie mille a voi, Diffèrence, per la disponibilità verso l'EDP
con questa intervista. Vi auguro di ricevere grandi soddisfazioni
dalla vostra musica e spero di potervi vedere presto in occasione di
un live. Un saluto ancora dall'EDP tutto! Se volete lasciare un
messaggio finale, a voi la parola...
E: supportate le band originali e sfruttate i social network. Oggi
abbiamo i mezzi per conoscere chiunque, ovunque sia. Tutto ciò
richiede pazienza, è per questo che Agosto Divide è 10 pezzi in 25
minuti. In meno di mezz'ora capirete chi siamo.
M: Anche in questo caso mi associo ad Enrico, supportate le band
originali, e soprattutto l'undeground, mai fermarsi solo a ciò che
passano i media più grandi, ed a un solo genere, c'è tanta di
quella roba valida in giro, basta cercare e avere voglia di scoprire.
LINK
SOLO
LE IMMAGINI 2010, Ep autoprodotto
GIALLO
LAMPEGGIANTE 2010,
mini-cd e digitale, audio libro con testi di Lorenzo Iervolino
1.Simile
2.Distrazione 3.Dissapore 4.Solo le immagini 5.Bastardo
1.Distrazione
2.Bastardo 3.Simile 4.Solo le Immagini 5.Autostima 6.Dissapore
7.Resina 8.Chiama 9.Interferenze mediatiche 10.Superzippo
11.Schiamazzi
AGOSTO
DIVIDE 2014, Exit Music Label
1.Agosto
divide 2.Quello che conta 3.Dissapore 4.Cinghiale 5.Ti pare
poco 6.Non pensi più a niente 7.Tempesta magnetica 8.Io non ci
credo 9.Adesso lo sai 10.Fare finta che non esistano gli anni '90
Prossimamente
la nostra recensione dell'album
Radio
intervista 1
Radio
intervista 2 con live in studio
Radio
intervista 3
Retrospettiva
ed intervista ad opera di Giusy Elle
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