Per una
retrospettiva completa sul duo LUDMILLA SPLEEN rimandiamo
all'articolo a loro dedicato con
intervista, discografia e panoramica sulle etichette discografiche
che li hanno seguiti nel loro percorso.
Vi lasciamo intanto all'scolto completo
dell'ep "Eee?!?" su Bandcamp e
alla recensione esaustiva del nostro collaboratore Bob Cillo del duo
garage blues barese Dirty Trainload.
Ascolto di "Eeeh?!?" su
youtube
EEEH?!? 2014, Bloody Sound Fucktory/Artista Anch'io (PostPunk, Noise, ArtCore)
LATO A 1.Gelato gusto puffo 2.Camion
LATO B 3.Eeeh?!?
Ascolto e freedownload
RECENSIONE
LUDMILLA SPLEEN "Eeeh?!?"
Vinile 12"
2014, Bloody
Sound Fucktory/Artista Anch'io
Fioriti dalla fertile
scena musicale marchigiana sul finire degli anni ‘90, i Ludmilla
Spleen risultano al data base dell’EDP, il più anziano duo
chitarra-batteria d’Italia. Agli inizi del decennio seguente
Filippo, chitarrista e cantante, e Niki, batterista, si trasferiscono
a Bologna, dove sono residenti a tutt’oggi. Nelle loro esibizioni
live i Ludmilla Spleen mostrano la loro vocazione naturale ad un
post-punk viscerale e potente, a tratti quasi noise, sempre suonato
con invidiabile energia.
La longevità da guinness
dei primati del duo tuttavia, non deve farci pensare ad una
formazione ormai fossilizzata nell’autocompiacimento del proprio
passato. Al contrario questo ultimo lavoro “Eeeh?!?”, testimonia
una florida salute creativa ed un’attitudine ricca di freschezza e
vitalità.
“Eeeh?!?” è un mini
LP in vinile 12” realizzato in coproduzione dall’attiva etichetta
marchigiana “Bloody Sound Fucktory” e dall’oscura label
“Artista anch’io”. La copertina acquerellata con un disegno
fallico contiene un foglio con i testi dalla grafica molto curata, in
stile fanzine-punk ’77. Il disco si articola in tre composizioni
suddivise tra due facciate, entrambe con pari dignità di “side A”.
Le composizioni sono un po’ delle suite articolate, tutte di durata
ben superiore ai 5 minuti. L’impostazione “double A sided”, è
un aperto invito ad iniziare da dove si vuole. La puntina del
giradischi cade su “Gelato Gusto Puffo”, il brano culmina in una
notevole esplosione di energia che tradisce una matrice rock’n’roll
di base; naturalmente qui parliamo di rock’n’roll ad alto numero
di ottani, quello che affonda le sue radici nella motor city fine
anni ’60. L’album prosegue senza quartiere con tinte forti e
vivide; i Ludmilla Spleen creano un linguaggio musicale carico di
tensione ed i solchi di questo vinile sprigionano un’elettricità
che pervade il corpo come fossero un fascio di cavi conduttori; cavi
scoperti che non offrono alcuna garanzia di sicurezza.
Il cantato italiano non
concede nulla alle consuete impostazioni melodico-cantautoriali con
cui il nostro idioma viene solitamente tradotto in musica ma è
spesso urlato istericamente o frammentato in una serie discontinua di
vocalizzi articolati ed eterogenei. Le modulazioni della voce sono
sempre in equilibrio precario, contribuendo ad accrescere il generale
senso di instabilità e tensione che impera fino alla title track
conclusiva… sempre che si ascoltino le facciate nello stesso
ordine.
I riferimenti si possono
ricercare nella no wave dei Teenage Jesus and the Jerks di Lydia
Lunch ma c’è anche chi, non a torto, ha individuato una certa
somiglianza con i Voivod di album come "Nothingface".
“Eeeh?!?” suona in
maniera potente e presente, grazie all’ottimo sound “Fenderiano
DOC” di Filippo e alla sapiente ed impeccabile produzione
tecnico-artistica di Fabio Magistrali. Il grande Magistrali era
producer di fiducia della band già nel precedente lavoro “Bassucks”,
autoprodotto nel 2011.
Insomma,
i Ludmilla Spleen con questo nuovo disco si confermano a pieno
diritto esponenti di spicco di quella “scena marchigiana” che è
fiore all’occhiello della migliore produzione musicale nazionale,
fianco a fianco con band come Butcher Mind Collapse, Jesus Franco and
the Drogas e l’eccellente duo Above the Tree & The E-Side.
Bob Cillo
8/10
Articolo ad opera di Giusy Elle
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