I-Taki Maki... un
duo del quale abbiamo ampiamente trattato... Ciociari di
nascita ma vagabondi nell'anima, Mimmi e strAw si trasferiscono
presto a Berlino dove fanno la gavetta come buskers. Con il terzo
album all'attivo, Dust... and it will be for ever, si aprono
invece le porte dei club.
Ormai inseriti nel tessuto cittadino,
non scordano però le fatiche di inserirsi in un nuovo tessuto
sociale e, di fronte al massiccio fenomeno migratorio di questi
ultimi anni, non restano certo indifferenti, del resto si tratta di
una tematica che da sempre sta a cuore ai due. A Place to Leave,
il loro quarto Lp in studio, diventa così un concept album
imperniato sui dolori, le sofferenze e le paure di questi nuovi
diasporati.
A seguire la recensione del nostro
collaboratore Mali Yea, chitarrista del duo reggiano Anice,
ma se volete saperne di più sul duo, sulla loro esperienza in
Germania, o approfondire il loro punto di vista sulla tematica della
migrazione grazie alla nostra intervista, rimandiamo all'articolo di
aggiornamento appena pubblicato (qui).
Video:
“White Wall Slot” https://www.youtube.com/watch?v=YhwHfJUPy7s
"Inside a Storm" https://www.youtube.com/watch?v=LzuQ3u893eI&fbclid
Contatti Band:
A
Place to Leave
credits:
Scritto
e suonato da: Go-Mimmi-Go (Voce, batteria, glockenspiel melodica,
percussioni) e StrAw (Voce, chitarre, loops, tastiere)
Special
Guest: Antonio Tortorello, tastiere su "The Grey Side of the
Sky"
Registrato
da strAw al Yattaman Studioz (Altari FR)
Missato
e mastgerizzato da StrAw al Glasower Castle (Berlino)
Prodotto
da: La Valvola
Artwork
di StrAw
Foto
di Kate Seabrook
Qui
lo ascolti
A
Place to Leave 2018
La Valvola
(DarkWave,
SlowCore)
1. Closer
2. White Wall
Slot
3. Glasses
4. Inside a
Strom
5. The Gray
Side of the Sky
6. Empty
Rooms
7. That
Was...
8. On the
grass
9. Goodnight
RECENSIONE
I-TAKI MAKI "A
Place to Leave"
Lp 2018 La Valvola
Una tendenza abbastanza diffusa,
perlomeno nell’ambito “duo” italiano, è quella di portare i
suoni all’estremo… amplificatori sparati a cannone e distorsioni
esasperate, necessarie sì ma spesso stucchevoli se utilizzate
arbitrariamente… per molti è una via obbligata, una risposta
impulsiva contro l’horror vacui generato dal timore di non essere
mai “abbastanza”…
La maggior parte dei duo, da questo
infelice punto di vista, sembra confluire verso quel minimo comun
denominatore che tutti tende a uniformare, spesso impoverendo la
“biodiversità” che tanto ci è cara. Questo fortunatamente non è
il caso dei I-Taki Maki, progetto che fluttua accortamente tra lo
slow core di carattere intimistico e l’alternative rock in versione
minimale.
I-Taki Maki sono essenzialmente Mimmi
(voce, batteria, glockenspiel, melodica) e strAw (voce, chitarra,
loops, keyboards), coppia sul palco come nella vita reale, duo
formatosi nel 2012 ad Alatri, provincia di Frosinone e in pianta
stabile a Berlino a partire dal 2015.
Il loro quarto album intitolato A
Place to Leave, pubblicato l'8 gennaio 2018 e prodotto da La
Valvola, può essere considerato un concept album, infatti tutte le
composizioni si sviluppano attorno al tema principale che si riassume
sostanzialmente in questa frase: “Dedicated to the ones who found
their safe place & to everyone who is still looking for it”.
Ciò che ne risulta sono 9 brani dal sapore dark, attraversati
argutamente da un impalpabile filo conduttore che denota una certa
maturità stilistica, influenzata probabilmente dalla loro prolifica
permanenza berlinese. L’architettura del disco è ben congegnata e
tutte le canzoni del disco sembrano far parte di un'unica
composizione corale, dosata nei "respiri", nei pieni e nei
vuoti. "Closer" ad esempio, il primo brano ad aprire le
danze, restituisce immediatamente una nitida fotografia
dell'immaginario della band, fino alla conclusiva "Goodnight",
versione moderna delle ninne nanne che non ci hanno mai cantato da
bambini. Personalmente non sono mai stato un amante del cantato, ma
in questo caso, sin dall'inizio, è difficile non farsi trascinare
sotto la superficie morbida dei cuscini del divano, pilotati dalla
calda voce della cantante. Un viaggio in autostrada nella corsia di
destra, rasentando gli 80 km/h, con tutto il tempo utile per godersi
il panorama che si srotola nei suoi più piccoli dettagli ai nostri
occhi.
Mali Yea
Articolo ad opera di Giusy Elle
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