Dalla Sardegna non
conoscevo nemmeno un duo fino a quando mi sono stati segnalati i
SWALLOW MY PRIDE, una formazione recente ma di grande impatto sonoro.
I due sono Elias Capra, alla chitarra e voce ma anche al basso, e il
batterista/percussionista Keko Magrini (Francesco), due ragazzi dei
primi anni Ottanta, amici di lunga data visto che militavano assieme
nella band ProsmiQus fin dal 1999 e che nell' Ottobre 2012 si
riuniscono in sala prove dando vita al nuovo progetto a due.
“Swallow My Pride”, oltre che un
brano dei Ramones, è anche il titolo di una canzone dei Green River
(1985), band di Seattle, agli albori del grunge rock che lì vide i
natali, e i cui membri andarono poi a formare i Mudhoney da un lato
(Mark Arm, Steve Turner) e i Pearl Jam dall'altro (Jeff Ament, Stone
Gossard). Il brano è stato quindi coverizzato dai Soundgarden e
riproposto a sorpresa durante un concerto a Las Vegas, nel Novembre
del 1993, dove sul palco si riunirono i quattro di cui sopra... Non
dev'essere un caso che il nostro duo abbia scelto un brano di questo
filone per nominare la propria band, visto che la musica ad
influenzarli e a colorare i loro brani è proprio, innanzitutto, il
grunge rock di Seattle! Lo mescolano ed alternano sapientemente con
lo stoner metal, altro genere figlio degli anni '90 e infine col rock
lisergico degli anni '70. Un mix di grande e sicuro effetto che i SMP
sanno gestire con eleganza, facendolo proprio, in una interpretazione
del tutto personale.
Elias e Keko provengono da Torpè,
in provincia di Nuoro, zona che nel Novembre del 2013 ha subito
l'impatto devastante del ciclone Cleopatra il quale, come la grande
regina d'Egitto, ha fatto gran sfoggio della propria forza
distruttiva; nemmeno la sala prove dei nostri è stata risparmiata...
con un po' di difficoltà all'inizio, riescono a raccogliere le loro
forze e a ripartire daccapo facendo di quest'esperienza un evento su
cui meditare, da cui il brano “Cleo” che darà poi nome
all'intero album che tra quelle quattro mura stava ormai prendendo
forma.
Abbiamo presentato i SMP come un duo
“aperto”... ma in quale senso? Come sappiamo, ci sono duo
elettrici puristi, due strumentisti e due strumenti, energia grezza
allo stato puro, nulla più; chi, pur in questa line-up base, usa
loop, basi preregistrate, elettronica, doppi ampli e trucchi vari, e
chi, invece, ama non darsi limiti alla propria formazione di duo. In
questo caso Elias non si ferma all'uso della sola chitarra ma
l'alterna al basso, inoltre la band resta “aperta” (da qui il
titolo) ad ogni forma di collaborazione con altri musicisti amici. I
brani nascono dalla mente dei due, le prove vengono eseguite solo tra
di loro, ma in fase di live o di registrazione amano chiamare altri
musicisti ed esibirsi in formazione più allargata anche se non
necessariamente canonica, visto che alla fine possono ritrovarsi a
suonare in trio con due chitarre! A suo tempo avevamo analizzato un
duo simile, i SAKEE SED, che, come i nostri isolani, una volta fuori
dalla sala prove diventavano una “full band” (qui
il post).
Del resto anche i più famosi ed internazionali White Stripes o Black
Keys usano escamotage simili nel corso dei loro live...
E' ora quindi di passare
all'incontro diretto con Elias e Keko con i quali parleremo un po' di
tutto, della musica che li influenza, della loro esperienza con
l'uragano Cleopatra, del panorama musicale in Sardegna e, ovviamente,
del loro primo nuovissimo album, totalmente autoprodotto, del quale
presentiamo anche una recensione ad opera dello staff
dell'Undergroundzine Webzine, rivista web che ci supporta in questo
servizio.
Buona lettura a tutti....
“Swallow My Pride”:
L'album "Cleo" in streaming:
https://soundcloud.com/swallowmypride/sets/cleo-2014-full-album
Video
by Swallow My
Pride:
"Rivality" https://www.youtube.com/watch?v=ezrVeyR8mMw
"Puzzle" https://www.youtube.com/watch?v=tGDfGitz-sU
"Strangers" https://www.youtube.com/watch?v=28ydnxCFpDU
"Rivality" https://www.youtube.com/watch?v=ezrVeyR8mMw
"Puzzle" https://www.youtube.com/watch?v=tGDfGitz-sU
"Strangers" https://www.youtube.com/watch?v=28ydnxCFpDU
"School"
(Nirvana Cover) https://www.youtube.com/watch?v=OdXjX-KQVmY
"Immigrants"
feat Joe Perrino & Simone Piu
(Breakin'Down): https://soundcloud.com/swallowmypride/swallow-my-pride-feat-joe
INTERVISTA
1. Ciao Elias e Keko, benvenuti a questa
puntata dell'EDP in rappresentanza anche dei duo sardi! Partiamo
parlando della scelta del nome della band: "Swallow my Pride"
è il titolo di un brano che si ripropone nel panorama musicale del
grunge di Seattle; essendo questo uno dei generi a cui fate
riferimento con la vostra musica, deduco vi siate rifatti a questo
brano dei Green River per nominare la vostra band, è corretto?
Giustissimo. Nel primo periodo in cui iniziammo a suonare (1999)
arrivai (Elias) in sala prove con un giro di chitarra in testa.
Iniziai a suonarlo e Keko mi fece notare che stavo suonando un pezzo
dei Soundgarden (che avevano fatto la cover del brano dei Green
River). La notte prima mi ero addormentato con lo stereo acceso
(Screaming life/Fopp – Soundgarden) e quel brano mi era talmente
entrato in testa che pensai fosse mio!!! 14 anni dopo, nuovamente in
due in sala prove, ci ricordammo di quell’episodio. Quindi:
Swallow My Pride.
2. Voi suonate da oltre 15 anni, molti dei
quali assieme nella band PromisQus (a proposito Elias, eri il
chitarrista o il bassista della band?), com'è nato il duo infine?
I PromisQus erano un progetto che ha visto passare diversi musicisti.
Noi due fondammo il gruppo e ci restammo fino alla fine. Nei
PromisQus suonavo la chitarra e cantavo. Dopo anni di live e dopo un
album in studio (“La Rivincita dell’Odio” del 2009) ci
ritrovammo praticamente fermi e privi di stimoli. Quindi decidemmo a
malincuore di sciogliere la band. Il duo è nato a qualche mese dallo
scioglimento dei PQ. Entrammo in sala prove a fine Ottobre, così,
per fare una suonata fine a se stessa. Invece sentimmo un qualcosa
che non poteva fermarsi ad una prova. Da lì iniziammo a vederci due
volte a settimana ed eccoci qui.
3. Come e quando avete iniziato il vostro
percorso musicale? I generi che usate come riferimento per la vostra
musica attuale (Grunge e Stoner anni '90, Rock anni '70) sono quelli
che ascoltate da sempre?
Il percorso musicale è nato in seguito alla nostra grande passione
per la musica. Nessuno dei due sapeva suonare uno strumento.
Scegliemmo le nostre “armi da combattimento” ed iniziammo a
strimpellare. I generi di riferimento sono sempre stati quelli.
Iniziammo in due come cover band dei Nirvana. Il grunge e lo stoner,
i Led Zeppelin, i Black Sabbath…sono da sempre quelli i nostri
punti di riferimento.
4. Ci sono molti amici musicisti con i quali
avete deciso di collaborare (vi fate accompagnare su palco e molti
brani dell'album hanno la traccia di basso suonata da uno di loro):
ci spiegate questa vostra scelta e questa concezione particolare di
duo? E' un po' insolito partire in due in sala prove per la creazione
dei brani e poi allargare l'organico in fase live o di
registrazione...
Abbiamo concepito l’album in due. In studio avevamo comunque deciso
di inserire le basse frequenze nei brani. Avrei potuto registrare io
(Elias) tutti i bassi. Ma abbiamo pensato di colorare l’album con
delle collaborazioni serie. Il progetto stava entusiasmando diversi
amici musicisti. Allora abbiamo iniziato a fare delle valutazioni
brano per brano e ad assegnare ad ogni brano il musicista amico più
vicino per attitudine. Da lì pensammo anche di chiamare dei cantanti
che in un paio di brani potessero duettare con noi. Il risultato ci
ha soddisfatti tantissimo. Noi siamo ancora di quegli idealisti che
pensano sul serio che l’unione fa la forza. E adoriamo collaborare
e completarci con l’arte dei nostri cari colleghi.
5. Elias, so che suoni sia il basso che la
chitarra ma mi pare di capire che nel duo prediligi l'uso della
chitarra. A quando il basso?
Divento bassista per esigenza. Ma in realtà sono solo un
chitarrista. Ci piace sperimentare e di tanto in tanto sia in sala
prove che in live proviamo diverse soluzioni. Credo che prima o poi
la finirò a farmi costruire una doppio manico basso/chitarra stile
Tagliapietra (Le Orme) !!!
6. In generale, come definireste il panorama
musicale nella vostra Sardegna?
L’underground sardo, contrariamente a quanto si possa pensare, è
più vivo che mai. Pullula di band validissime. Il mare nel nostro
caso è un pò penalizzante, gli ingenti costi per le trasferte
rendono molto problematico lo spostarsi nella penisola per esibirsi
dal vivo. Ma vi possiamo assicurare che ci sono tantissime band sarde
che meriterebbero un successo maggiore rispetto a quello avuto sin
ora. Inoltre gli spazi per esibirsi in Sardegna sono sempre di meno
ed i gestori dei locali pronti ad investire per una serata dal vivo
purtroppo iniziano a scarseggiare. Ma teniamo duro.
7. L'esperienza del ciclone Cleopatra vi ha
segnato, nel bene e nel male: come avete vissuto quest'avventura? E
come ci descrivete la reazione della gente? Com'è la situazione
attuale, sei mesi dopo?
Il 18 novembre ha segnato profondamente la vita di ogni sardo. Anche
quella di chi non è stato colpito direttamente.
Vedere la distruzione, la morte, vedere portati via in un
attimo tutti i sacrifici di una vita fa molto male. Ma noi sardi
siamo tosti. La mattina dopo abbiamo cominciato a ricostruire col
sorriso in faccia. Di notte si piangeva, di giorno si ricostruiva.
Avevamo il cuore “gonfio” della solidarietà delle migliaia di
persone che ci hanno aiutato. Purtroppo le
istituzioni ancora una volta non sono riuscite a garantire un
“vero” aiuto alle popolazioni. Crediamo che se non fosse per i
privati la situazione sarebbe ancora molto grave.
8. Avete composto e registrato le 11 tracce
dell'album "Cleo" in tempo da record: ci dite come sono
nati i brani? Avete usato molta cura nella grafica del booklet e
nella stesura dei vostri video, parlateci un po' di questo aspetto
dell'artwork.
La stesura della parte musicale è sempre quella più “facile”.
Entriamo in sala prove, improvvisiamo, raccogliamo pezzi, tagliamo,
ricomponiamo. Più che artisti siamo artigiani!!! Ci piace la
spontaneità delle cose. Tuttora in live ci capita di improvvisare e
di stravolgere i brani (sempre in maniera diversa), crediamo faccia
parte del nostro dna. Dopo l’alluvione poi, la carica emotiva ha
dato un grosso contributo alla stesura dei testi. Per quanto riguarda
i video, le nostre turbe psichiche prendono sempre il sopravvento.
Nella “saga” Rivality/Puzzle abbiamo descritto quanto di peggio
possa succedere nel Mondo. Sette segrete che praticano riti magici,
odio razziale e venerano feticci dai presunti poteri magici. Sette
che spesso nella vita reale detengono o hanno detenuto il Potere. Noi
siamo i soliti guastafeste!!! In Strangers ipotizziamo un disturbo
della personalità del protagonista che vive un rapporto d’amore
con la stessa donna ma con le sue due personalità antitetiche. Un
delirio insomma. La parte art work è curata dalla Thanit
(www.thanit.it)
del nostro fratellone maggiore Paolo Angus Carta (alias il frate del
video “Puzzle”). Paolo fa parte della nostra famiglia sin
dall’inizio ed è con lui che ci interfacciamo per qualsiasi
discorso inerente la comunicazione. Inoltre lavorare con una persona
che ha curato per esempio (uno tra i tanti) il sito del premio Oscar
Ennio Morricone non può che essere un onore, oltre che un piacere!!!
9. A fine Marzo avete iniziato il tour
promozionale del vostro album: come sta andando? E vi è forse
capitato di condividere il palco con qualche altro power duo? Quali i
progetti per il prossimo futuro?
Sta andando a gonfie vele. Dieci serate in un mese e mezzo per due
persone che non fanno i musicisti di professione sono tantissime.
Abbiamo girato un po’ in Sardegna tra palchi e club. Siamo contenti
di come la gente stia accogliendo la band ed il primo album.
Purtroppo non abbiamo ancora condiviso il palco con nessun altro
power duo. I progetti per il futuro…suonare live in giro, in
estate in Sardegna, in autunno sulla penisola ed in inverno in
Europa. Un nuovo album entro 2 anni. Speriamo bene, noi incrociamo le
dita.
Ok ragazzi, siamo arrivati alla fine della
chiacchierata. Vi auguro ogni bene per la vostra carriera e tanta,
tanta soddisfazione dalla vostra musica. Un saluto dall'EDP tutto e
grazie ancora per la disponibilità verso il nostro Progetto.
Grazie a voi e a tutti i lettori…di CUORE!!!
DISCOGRAFIA
1.Lake’Sound 2.Red 3.Rivality
4.Strangers 5.Television 6.Cleo
7.Oceans 8.Immigrants 9.Sardinian Cookie 10.Puzzle 11.One
7.Oceans 8.Immigrants 9.Sardinian Cookie 10.Puzzle 11.One
"Cleo", Swallow My Pride
2014, Autoprodotto.
Nella
presentazione di questo progetto si legge della sua recente nascita e
del bisogno di dedicare il senso dell'album alla tragedia
dell'alluvione Cleopatra che ha investito la regione d'appartenenza
del duo nuorese.
Stoner
rock - grunge - rock '70 è dichiaratamente il sound suonato e
ricercato e ne abbiamo la conferma dai primi accordi. Tracce ben
suonate, potenti, scandite. Unica pecca forse il missaggio troppo
pulito che non rispecchia la ruvidità del genere, ma poco influisce
sull'efficacia delle canzoni. Il duo si avvale peraltro di validi
ospiti che arricchiscono l'intero lavoro (Immigrants dove
l'alternanza delle voci rende il genere corale) e sviluppa l'EP in
cinque brani -ultimo un mash up- alternando lenti cadenzati quasi
acustici (One) a brani serrati di kyussiana memoria (Puzzle). Il
singolo Rivality è forse il manifesto-riassunto della band: potenza
dello stoner contaminata da sonorità malinconiche del grunge con
melodie non innovative ma ben calibrate.
Un'altra recensione, molto dettagliata.
Articolo
ed intervista ad opera di Giusy Elle
Nessun commento:
Posta un commento