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INTRO
Tra i power duo italiani ce ne sono
alcuni particolarmente dediti alla composizione e registrazione di
album, quelli che sono solita definire "duo prolifici". Al
proposito abbiamo da poco parlato dei Melampus e del loro nuovissimo
album capolavoro "Second Soul" (qui), similmente I-TAKI MAKI, il duo del quale andremo a parlare oggi,
appartiene appieno a questa categoria. Mi viene quasi da pensare che
quella mezza quota rosa all'interno del duo abbia il suo peso, alla
fine...
In pochissimi anni dalla loro fondazione avvenuta nel 2012, strAw e Mimmi del duo da Alatri (FR) I-Taki Maki ha sfornato vari Ep, un concept album, partecipato a numerosi festival e concorsi, rilasciato interviste, passaggi radio e tv e chi più ne ha più ne metta. Non ci meravigliamo quindi che i due, adepti di questa filosofia musicale, siano già pienamente all'opera sul loro nuovo album! "Dust" è in dirittura d'arrivo... verrà rilasciato in autunno ma la title track è già in rete, accompagnata da un bel video di presentazione.
Dell'origine del duo, del suo nome, della loro discografia completa nonchè della passione di strAw per le formazioni two-piece (numerosi i duo da lui formati nel passato) abbiamo già ampiamente parlato nella retrospettiva a loro dedicata (qui) per cui oggi non ci resta che aggiornarci sul loro percorso musicale dall'ultimo incontro in poi.
Oltre a comporre i brani che andranno a formare "Dust", Mimmi e strAw si sono concentrati sulla colonna sonora di un'opera di danza, del ballerino e coreografo Gioele Coccia, le cui allieve si sono esibite nella manifestazione di danza "Contemporanea" il 23 aprile di quest'anno al teatro Bertolt Brecht di Perugia. Il pezzo si intitola "Is Happiness Joyful?" e lo potete ascoltare sul profilo Soundcloud della band.
Per quanto riguarda l'album siamo invece ancora in fase di ombra e mistero... ma qualche news la possiamo sicuramente anticipare. Innanzitutto una svolta storica nella composizione dei due: nell'ottica di ampliare i propri confini di comunicazione la lingua cantata passa dall'italiano all'inglese! Ricordiamo che strAw, in tutti i suoi progetti precedenti, specie a due, aveva fatto del cantato in italiano un caposaldo della sua composizione... inoltre l'avventura "spaghetti western all'italiana" portata avanti col concept album precedente, “Western Monamour – the west way of life”, resterà il loro lavoro che maggiormente testimonia l'attaccamento al tipicamente italiano, che si lasciano sì un po' alle spalle ma che mai per questo rinnegheranno. Il video "Dust" infatti ci presenta un'ambientazione scarna, da deserto americano, giallo e polveroso, che un po' rimanda all'iconografia del passato; anche i tamburi di sottofondo, stile indiani d'America, non ci permettono di staccarci completamente da ciò che i due hanno presentato finora, per cui deduciamo che il passaggio sì c'è, ma lo è graduale... ne parleremo comunque meglio con i diretti interessati durante l'intervista.
C'è anche un'ulteriore conferma della via intrapresa nel passato: il video del singolo "Dust" è ad opera della film maker Viola Pantano, già autrice dei precedenti video ufficiali della band. Bella e originale la scelta del video: i due personaggi principali, strAw e Mimmi, corrono verso la telecamera in un paesaggio brullo e desertico schivando come meglio possono dei probabili colpi di fucile a loro indirizzati. All'inizio del video i due che corrono sono in realtà dei bambini che solo in un secondo momento si trasformano nei protagonisti del duo, come a rappresentare il percorso difficile e tortuoso che ci porta, a tutti noi, dall'infanzia a ciò che siamo... ma procediamo ora con l'intervista al power duo laziale I-Taki Maki per confermare questa ed altre nostre umili illazioni.
"Dust" https://www.youtube.com/watch?v=RXKLMCj0fX0
"Is Happiness Joyful?" ascoltabile su Soundcloud
In pochissimi anni dalla loro fondazione avvenuta nel 2012, strAw e Mimmi del duo da Alatri (FR) I-Taki Maki ha sfornato vari Ep, un concept album, partecipato a numerosi festival e concorsi, rilasciato interviste, passaggi radio e tv e chi più ne ha più ne metta. Non ci meravigliamo quindi che i due, adepti di questa filosofia musicale, siano già pienamente all'opera sul loro nuovo album! "Dust" è in dirittura d'arrivo... verrà rilasciato in autunno ma la title track è già in rete, accompagnata da un bel video di presentazione.
Dell'origine del duo, del suo nome, della loro discografia completa nonchè della passione di strAw per le formazioni two-piece (numerosi i duo da lui formati nel passato) abbiamo già ampiamente parlato nella retrospettiva a loro dedicata (qui) per cui oggi non ci resta che aggiornarci sul loro percorso musicale dall'ultimo incontro in poi.
Oltre a comporre i brani che andranno a formare "Dust", Mimmi e strAw si sono concentrati sulla colonna sonora di un'opera di danza, del ballerino e coreografo Gioele Coccia, le cui allieve si sono esibite nella manifestazione di danza "Contemporanea" il 23 aprile di quest'anno al teatro Bertolt Brecht di Perugia. Il pezzo si intitola "Is Happiness Joyful?" e lo potete ascoltare sul profilo Soundcloud della band.
Per quanto riguarda l'album siamo invece ancora in fase di ombra e mistero... ma qualche news la possiamo sicuramente anticipare. Innanzitutto una svolta storica nella composizione dei due: nell'ottica di ampliare i propri confini di comunicazione la lingua cantata passa dall'italiano all'inglese! Ricordiamo che strAw, in tutti i suoi progetti precedenti, specie a due, aveva fatto del cantato in italiano un caposaldo della sua composizione... inoltre l'avventura "spaghetti western all'italiana" portata avanti col concept album precedente, “Western Monamour – the west way of life”, resterà il loro lavoro che maggiormente testimonia l'attaccamento al tipicamente italiano, che si lasciano sì un po' alle spalle ma che mai per questo rinnegheranno. Il video "Dust" infatti ci presenta un'ambientazione scarna, da deserto americano, giallo e polveroso, che un po' rimanda all'iconografia del passato; anche i tamburi di sottofondo, stile indiani d'America, non ci permettono di staccarci completamente da ciò che i due hanno presentato finora, per cui deduciamo che il passaggio sì c'è, ma lo è graduale... ne parleremo comunque meglio con i diretti interessati durante l'intervista.
C'è anche un'ulteriore conferma della via intrapresa nel passato: il video del singolo "Dust" è ad opera della film maker Viola Pantano, già autrice dei precedenti video ufficiali della band. Bella e originale la scelta del video: i due personaggi principali, strAw e Mimmi, corrono verso la telecamera in un paesaggio brullo e desertico schivando come meglio possono dei probabili colpi di fucile a loro indirizzati. All'inizio del video i due che corrono sono in realtà dei bambini che solo in un secondo momento si trasformano nei protagonisti del duo, come a rappresentare il percorso difficile e tortuoso che ci porta, a tutti noi, dall'infanzia a ciò che siamo... ma procediamo ora con l'intervista al power duo laziale I-Taki Maki per confermare questa ed altre nostre umili illazioni.
"Dust" https://www.youtube.com/watch?v=RXKLMCj0fX0
"Is Happiness Joyful?" ascoltabile su Soundcloud
INTERVISTA
1. Ciao Mimmi&strAw, benvenuti all'EDP per
questo aggiornamento. Mi incuriosisce innanzitutto la vostra
esperienza nella musicalizzazione di un'opera di danza. Con il
concept album precedente avete già creato i brani pensando a delle
scene, a dei personaggi specifici: ci dici ora quanto simile o più
difficile si sia rivelata questa nuova sfida? Com'è nata la
collaborazione col coreografo e ballerino Gioele Goccia?
M- Ciao Giusy e grazie a te per la solita ospitalità ed estrema
professionalità. Hai ragione, qualche attinenza tra la composizione
di una soundtrack per un coreografo e danzatore e la stesura di un
concept album come Western Monamour, in effetti, c’è… e sta nel
fatto che tu appunto citi, di doversi comunque immedesimare con un
altro Io, che sia reale o immaginario, diverso dal nostro. In questo
caso, però, trattandosi di una sola traccia il lavoro è stato
concentrato e molto più breve… inoltre e soprattutto, abbiamo
dovuto tenere in considerazione non soltanto le indicazioni relative
alle suggestioni/sensazioni che il brano avrebbe dovuto suscitare ai
danzatori e al pubblico, ma anche “produrre” qualcosa di adatto
allo scopo, cioè la coreografia di danza! Non tutta la musica, in
effetti, è “danzabile” :D Ci ha aiutato molto il fatto di
conoscere bene Gioele e il suo stile coreografico, il quale ci ha
voluto dare davvero poche indicazioni per lasciarci liberi di creare.
A Gioele ci lega una lunga amicizia ed una forte stima reciproca: noi
lo seguiamo nelle sue esibizioni (è un danzatore della Compagnia
“Ritmi Sotterranei” oltre che un coreografo) e lui non manca mai
ai nostri concerti. Anche per questo motivo è stato davvero
interessante collaborare con lui ed estremamente emozionante
assistere alla performance dal vivo… vedere/ascoltare la nostra
musica prendere una forma diversa dal solito è stata una sensazione
eccezionale!
2. Per il nuovo album "Dust" avete
fatto un salto storico, ossia siete passati dal cantato in italiano a
quello in inglese. Mi pareva di aver intuito che i testi italiani
fossero un caposaldo di strAw anche se non escludeva del tutto
variazioni dettate dall'istinto del momento. Qual'è stato l'input
per tale svolta? Suggerimenti? Consigli esterni? O semplicemente
voglia di cambiare e rivolgersi ad un pubblico più internazionale?
S- Questo album per noi rappresenta molte cose… un momento
importante di mutamento, ma anche di conferme. Coloro che ci
conoscono e ci seguono da tempo riconosceranno tutto quello che ci ha
sempre caratterizzato e che, inevitabilmente, ci portiamo dietro
quale preziosissimo bagaglio. Innegabilmente, però, le novità sono
più evidenti delle conferme… prima fra tutte la lingua usata nei
testi. Questo è il nostro primo lavoro in inglese. La motivazione
prevalente è relativa alla volontà di tentare di comunicare per la
prima volta con un pubblico più ampio, cosa che lo scrivere in
italiano non consente. La musica, in fondo, è comunicazione, nella
sua componente strumentale, melodica e testuale.
Ma come al solito, non si è trattato di una “decisione”, abbiamo
sentito il bisogno di seguire questo istinto, quando i primi testi
hanno iniziato a fare capolino. Ci siamo detti… ma sono in inglese?
Che si fa? La risposta è stata, si fa quello che facciamo sempre,
seguiamo l’istinto. Come per la questione del genere musicale, che
odiamo identificare perché odiamo stiparci in una qualsiasi
tipologia di classificazione, anche ora, riguardo la lingua in cui ci
esprimiamo, non vogliamo sia una cosa che ci identifichi
necessariamente. Noi NON SIAMO una band che scrive in italiano o in
inglese. NOI FACCIAMO QUELLO CHE CI VA. Ciò vuol dire che il
prossimo disco potrà seguire la stessa scia, o di nuovo cambiare
rotta. Ecco tutto.
3. Mimmi, ti abbiamo lasciata, nell'ultima
intervista, che ti stavi approcciando allo studio del pianoforte, e
con gran soddisfazione! C'è traccia di questa novità nei brani del
nuovo album "Dust"? Ci dicevi che lo studio dello strumento
melodico ti aveva anche fatto intervenire nel processo compositivo
delle tracce: in che misura tutto questo è stato applicato al nuovo
album?
M- Ricordi benissimo… in effetti potrei rispondere che è dal primo
approccio al pianoforte che nasce Dust! Se non avessi curiosato tra
quei tasti black&white probabilmente non avrei mai conosciuto la
mia voglia di comporre. La possibilità di sperimentare delle melodie
vocali è derivata esclusivamente dalla mia nuova voglia di
suonicchiare il piano. Così sono nate alcune canzoni che ascolterete
nell’album mentre altre sono nate dalla chitarra di strAw. In
entrambi i casi, comunque, lo sviluppo delle canzoni è stato il
medesimo di sempre, in studio, a due teste e quattro mani. I testi,
invece, sono tutti miei.
4. Nei casi come questo, in cui l'album non sia
ancora stato pubblicato, si mantiene un certo riserbo sui suoi
contenuti. Non è che puoi sbilanciarti qui con qualche news in
esclusiva per l'EDP? Quanto c'è di continuità e quanto di distacco
tra "Dust" e il precedente “Western Monamour – the west
way of life”?
M- Molto volentieri ti raccontiamo qualche piccola curiosità! Il
nostro percorso è costellato di ispirazioni cinematografiche… in
tutti i nostri lavori precedenti c’è una tensione, più o meno
evidente, verso la settima arte. Un po’ per scelta, ma soprattutto
per quella che definiremmo “naturale inclinazione” ad assorbire
facendoli nostri, una serie di contenuti affini alla nostra visione
della vita e dell’arte, provenienti dalla letteratura,
dall’animazione e soprattutto dal cinema. Il penultimo, lampante,
tributo abbiamo voluto farlo al genere “Spaghetti Western”, con
un album che narra storie ambientate in un mondo lontano ma
contestualizzabile nelle complesse situazioni della nostra società
post-moderna. Questa volta non si tratta propriamente di un contest
album, e nemmeno di un tributo ad un filone così nettamente
definito. Innegabili sono, tuttavia, le atmosfere che ne hanno
ispirato i contorni frastagliatamente cupi, gli sfondi grigi e
nebbiosi, gli spazi a volte claustrofobici e bui a volte enormi e
disorientanti, in cui agiscono le donne e gli uomini delle nostre
canzoni, in bilico tra la ricerca della verità, l’introspezione,
la menzogna della maschera sociale, il bisogno d’amore e di
riconciliazione con se stessi e con Dio, la paura dell’ignoto. I
più attenti capteranno delle citazioni che intendiamo come dei
tributi al grande cinema francese de La Nouvelle Vague, al cinema
surrealista di Buñuel, a quello introspettivo di Bergman, ma anche
alla ruvida narrazione di Cormac McCarthy. L’album conterrà 12
tracce. L’artwork sarà ispirato fortemente alle immagini che hai
visto nel primo singolo e album teaser.
5. Sarà sempre autoprodotto dalla vostra
etichetta “La Valvola”?
S- Si, di nuovo un lavoro interamente autoprodotto.
6. Parliamo del video ad anticipazione
dell'album. Dicevate che è stato registrato ad Alatri: avete
panorami da Old West, da quelle parti? E' bellissima la scelta dei
due protagonisti che avanzano correndo, prima due bambini poi gli
adulti che siete voi... ci sono degli sbuffi di fumo... all'inizio
pensavo dei geyser, poi forse sono più simili a dei colpi di
fucile... siete voi che avanzate nella vita correndo facendo slalom
tra gli imprevisti e le difficoltà del percorso?
S. La location è la “Cava Volpari” di Alatri, che i titolari
hanno generosamente aperto alla nostra truppa per ben due volte. Ci è
piaciuto il fatto che l’ambientazione potesse ricordare un po’
quel sapore appunto di “Old West”che ci tiene legati alle radici
del Concept Album precedente, anche se le tematiche sono notevolmente
diverse. Per quanto riguarda i contenuti del video, dobbiamo
ringraziare ancora una volta la professionalità di Viola Pantano, la
quale si è occupata personalmente della sceneggiatura, che ha voluto
lineare e di forte impatto. Nemmeno noi sapevamo, fino al giorno
delle riprese, cosa dovessimo esattamente fare! Quando siamo
approdati alla cava, Viola ci ha detto: “dovete correre, dovete
scappare perché avete paura”. La traduzione delle immagini è
esattamente quella che tu hai percepito… sin dalla nascita e fino
alla fine, ognuno di noi si trova a dover affrontare delle
difficoltà, delle fobie, dei pericoli. Molte esperienze, la maggior
parte per la verità, nemmeno le scegliamo coscientemente (neanche la
nostra stessa venuta al mondo) ma resta comunque una percentuale di
situazioni che siamo noi a determinare, con le nostre scelte, le
quali hanno delle conseguenze che nemmeno possiamo immaginare. Il
famoso “butterfly effect”. Il testo della canzone invita ad una
riflessione sulla caducità dell’essere umano, sulla necessità di
un ritorno alla semplicità, all’ascetismo e sulla consapevolezza
che in fondo siamo così fragili che la nostra esistenza è davvero
legata ad un filo sottilissimo. Per cui sarebbe molto più logico
vivere nell’amore e nel ripudio dei conflitti. Di qualunque entità
essi siano.
7. A quando il rilascio ufficiale previsto per
l'album?
M- Non vorremmo ancora sbilanciarci in proposito… ipotizziamo per
il prossimo autunno ma chissà!!!
Bene ragazzi, ci aggiorneremo all'epoca, con
una degna recensione al vostro "Dust". Intanto buon
proseguimento d'avventura e tanti saluti da parte di tutti noi!
Ricambiamo e grazie mille!
Articolo ed intervista ad opera di Giusy Elle
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