Propongo oggi un articolo a firma Marsuel Papel, il nostro recensore
EDP dal Trentino, specializzato in rock'n'roll, garage e punk. Lui
stesso milita in ben tre band dal sapore Sixties e scrive in una
fanzine, Missin'Link, dall'uscita a date irregolari. E' anche Art
Director in alcuni locali della zona dove gli è capitato spesso di
presentare power duo, anche molti stranieri.
Nel numero 2 della sua fanzine, Marzo 2010, ecco uscire questo
esaustivo articolo sul chitarrista indo-canadese conosciuto come
Black Snake o King Khan, del quale avevamo presentato anche noi una
breve descrizione nel nostro post dedicato alla storia dei power duo
chitarra-batteria (qui). Mentre nel nostro articolo ci siamo soffermati principalmente sul
suo primo duo black metal, gli HARAMZADA, fondato in India nel 1994
con il batterista asiatico Iron Sheickh, e poi sull'energica e
irriverente 2-piece KING KHAN AND BBQ SHOW (2003-2010), un mix di
doo-wop, punk e soul, con il batterista Mark Sultan, Marsuel si
destreggia invece sulla ricchissima e intricatissima carriera dello
scoppiettante King Khan che si muove tra Asia, Canada e Germania,
sempre alla rincorsa di garage band assolutamente originali, e del
suo compare batterista. A voi oggi un po' di esterofilia... e se vi
abbiamo incuriositi sappiate che al momento King Khan è proprio in
tour in Italia con i suoi SHRINES, prossima data 18 Giugno a
Bergamo...
HARAMZADA
www.myspace.com/haramzada
KING
KHAN and the BBQ SHOW
KING
KHAN & HIS (SENSATIONAL) SHRINES
LES
SEXAREENOS
MARK
SULTAN aka BBQ
DEMON'S
CLAWS
TANDOORI
KNIGHTS
THE
ALMIGHTY DEFENSER
"Le mille incarnazioni dei due componenti
dalle origini non confermate del King Khan & BBQ Show, King Khan
e BBQ appunto (quest’ultimo conosciuto anche come Mark Sultan)
avvolgono il duo canadese in un'aurea di mistero. La loro storia ha
dell’incredibile, e la cosa bella è che è ancora in corso; è
emozionante sapere che anche noi siamo in tempo per viverne un
pezzettino. Questi due personaggi calcano insieme i palchi di mezzo
mondo da più di 10 anni, ma nel corso di due miseri lustri hanno
dato vita a una galassia di formazioni e progetti paralleli la cui
discografia è difficilmente ricostruibile. Iniziano a suonare, il
primo la chitarra e il secondo la batteria, in un gruppo punk
chiamato The Spaceshits, le merde spaziali, con base a Montreal e
rimangono nei ricordi dell’underground canadese per i loro show di
15-20 minuti, a base di risse sul palco e lancio di oggetti sul
pubblico. Pubblicano 2 album tra il 1997 e il 1999, prima di essere
definitivamente banditi da tutti i locali della loro città e di
imbarcarsi in una tournée europea, che porterà allo scioglimento
del gruppo e ad una svolta nelle “carriere” dei nostri eroi.
Infatti dopo un concerto in Germania, King Khan (che ai tempi si
faceva chiamare Blacksnake) decide di abbandonare le merde spaziali e
di fermarsi in Europa. Qui dà vita a uno dei gruppi più vitali ed
originali del sottobosco rock’roll mondiale. Stiamo parlando di
King Khan & His (Sensational) Shrines, che virano su sonorità
soul, funky e r’n’b, condite dell’energia fulmicotonica che ha
sempre contraddistinto il frontman e chitarrista re dei mongoli. In
formazione vengono inclusi sia nomi di spicco che hanno suonato con
gente a caso quali Curtis Mayfield e Stevie Wonder, sia ragazzi
giovani e sconosciuti. Fiati e tastiere danno un tocco soul agli
Shrines, che tuttavia conservano la sregolatezza punk del leader King
Khan: il loro primo concerto a Londra viene sospeso dalla polizia e
la band è costretta a scappare per la porta di servizio. Tra il 2001
e il 2004 pubblicano 3 album in studio, oltre qualche split con bands
di rilievo come Dirtbombs e Reverend Beat Man e qualche compilation
che raccolgono il meglio dei loro numerosi pezzi. Nel frattempo BBQ,
tornato in Canada con gli Spaceshits, aggiorna la formazione della
band, includendo una ragazza alle tastiere e virando su suoni più
sixties. Nascono così Les Sexareenos, uno dei gruppi garage
rock’n’roll più selvaggi e cavernicoli che il Canada abbia mai
visto dopo i fasti Gruesomes negli anni ’80. Anche qui 2 LP e
numerosi concerti in giro per il Nord America. Ma nel 2002 si cambia
ancora, via tutti e rimane lui da solo: BBQ, la one-man-band più
grezza del creato. In mano la chitarra, ai piedi grancassa e
rullante, a fare da sottofondo al suo inconfondibile timbro vocale. I
suoni si fanno più rock’n’roll e rockabilly, e il successo
immediato lo riporta a suonare in Europa, dove rincontra il suo
vecchio compagno di band delle merde spaziali, King Khan. Fu così
che nacquero King Khan & the BBQ Show, un duo, un programma. Il
connubio di questi due geni indiscussi del grezzume goliardico a
bassa fedeltà ha dato vita ad una delle formazioni più ironiche,
sfrontate, irruente, trasformiste, anti tecniche e allo stesso tempo
emozionanti che la storia della musica e del live show abbia mai
conosciuto. Provate a guardare i loro video su Youtube: valgono più
di tutte queste parole. King Khan a petto nudo, pancia in fuori e
gilet in pelle, con un elmo prussiano in testa, si dimena
sgraziatamente maltrattando una chitarrina; Mark Sultan (il nuovo
pseudonimo di BBQ), seduto su una sedia, con gli arti inferiori suona
le percussioni e con quelli superiori la chitarra, vestito come uno
sceicco arabo, con turbante e tutto il resto: un sultano appunto. La
loro musica va dal rock’n’roll puro e grezzo, al garage
americano, al frat rock più ballabile, al punk più sfrenato.
Un'orgia di sudore e melodie blues che vaga da anni per il globo,
fermandosi ogni sera da qualche parte a proporre show dionisiaci ai
nativi del luogo. Fino ad ora 3 gli album in studio: l’omonimo del
2003, “What’s for dinner?” del 2006 e l’ultimo “Invisible
Girl” del 2009, forse il più vario, ma sempre fedele alla ricetta
dei precedenti. Questi due personaggi tuttavia non si fermano.
Vedendo il calendario dei loro concerti non si capisce dove trovino
il tempo di incidere tutti i dischi dei loro rispettivi progetti
paralleli: nel 2005 vanno in tournée con i Mojomatics, duo veneziano
conosciuto a livello internazionale, con i quali danno vita ad un
gruppo occasionale, i Ciaoculos, incidendo anche un 7”. Lo stesso
anno vediamo BBQ a suonare coi famigerati Demon’s Claws, la
peggiore r’n’b band di Montereal mai esistita, che sul palco
combatte a colpi di bottiglie di vino (vedi Missin’Link n° 0).
L’anno successivo, non pago della loro furia, mette insieme un
gruppo con un membro dei Chocolat, altra interessante formazione
canadese. E’ il capitolo Mind Controls, questa volta dedicato
totalmente al punk’77 più veloce e scarno. Basso chitarra e
batteria, senza uan-ciù-tri-for. Un LP, qualche concerto e via.
Inarrestabile! Tra una side band e un disco con King Khan riesce ad
infilarci anche un album da solista, a nome Mark Sultan, a ricordare
il suo amore per l’esibizione chitarra/voce/batteria tutto da solo:
questa volta i ritmi sono più pacati, maggiormente blues e
rock’n’roll, ma le melodie sempre splendide nella loro
semplicità, basta uno xilofono per rendere il tutto più
confortevole. Intanto King Khan sforna 45giri con questo e quel
personaggio con cui si è trovato per caso in un bar in giro per il
creato e ha deciso di incidere un disco la sera stessa. Cocobeurre,
Saba-Lou o i recentissimi Black Jaspers sono solo alcune delle sue
incarnazioni. Le ultime novità del 2009 ci raccontano di un Mark
Sultan impegnato in un nuovo progetto con Bloodshot Bill, altra
one-man band canadese di recente passata anche per l’Italia. Il
gruppo, dall’improbabile nome Tandoori Knights, farà uscire un LP,
è questione di pochissimo. Intanto potete gustarvi il loro singolo
sul loro myspace: www.myspace.com/tandooriknights.
Dall’altra vediamo la nascita di un nuovissimissimo supergruppo
composto da niente popo di meno che i Black Lips (vedi Missin’Link
n° 0) e i nostri due eroi canadesi: the Almighty Defenders!!! I
difensori dell’onnipotente: non poteva esserci nome più azzeccato
per il complesso che unisce i due gruppi più blasfemi nel nord
America. A settembre ha visto la luce il loro primo omonimo album per
l’etichetta losangelina In the Red, e non potete perderlo. Ad ogni
modo non preoccupatevi, non sarà sicuramente l’ultimo capitolo
della saga di King Khan & the BBQ show, la storia continua...
Discografia consigliata:
Almighty Defenders – s/t (2009)
King Khan & the BBQ Show – s/t (2003)
King Khan & the BBQ Show -
Invisible Girl (2009)
King Khan & the BBQ Show –
What’s for dinner? (2006)
King Khan and The Shrines - The
Supreme Genius of King Khan and The Shrines (2008 Vice) Mark Sultan -
Sultanic Verse (2007)
w/Black Lips Christmas split (2007)
Mind Controls – s/t (2006 P. Trash)
Les Sexareenos - 14 frenzied shakers
(2001)
Tandoori Knights – 7” (2009)
Ciaoculos – 7” (2005)
Marsuel Papel"
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