INTRO
Dopo
la pubblicazione dell'articolo dedicato agli Umbri CRAVING FOR
CAFFEINE (qui), restiamo ancora nel sano
e bel rock con i giovanissimi THE MUSHROOMS, la cui terra natia è la
Campania ma che potrebbero benissimo essere giunti direttamente dagli
States... vediamo assieme perché.
BIOGRAFIA
Il tempo scorre anche per i duo
chitarra-batteria, tant'è che abbiamo a che fare con la generazione
Z, parlando dei Mushrooms... Originari da Napoli, città che ci ha
già nel tempo abituati a duo di una certa caratura (MESMERICO,
PSYLOCIBE -guarda caso- e molti altri), i due fondatori appartengono
infatti alla classe 1999 e sono Antonio Scimonetti alla chitarra e
voce e Cristiano Del Gaudio alla batteria.
Iniziano
a suonare assieme all'età di 14/15 anni restando il nucleo pulsante
di tutta una serie di progetti e andirivieni di musicisti. Anche i
Mushrooms nascono come trio, ma alla fine, il duo, risulta la
soluzione più naturale. Siamo nel 2016 e il sound hard rock e
grunge, con l'aggiunta di un doveroso noise, sono gli ingredienti
base con i quali i due decidono di imbastire il proprio progetto
musicale. L'Ep omonimo che ne esce, un 6 pezzi di recente
pubblicazione, è il sunto di questa ricetta che li vede esordire con
gran maturità: tutto è al posto giusto e nessun brano scade mai di
livello. L'album viene pubblicato su Cd ma anche in formato
audio-tape, in memoria degli anni d'oro ai quali il duo fa
riferimento.
Un
bell'assaggio, questa prima presentazione dei funghetti nostrani,
tanto da smuovere la curiosità di casa Jestrai, la prestigiosa
etichetta di famiglia Verdena, che pone la sua firma nella produzione
dell'Ep. I sei brani della tracklist ci riportano a memorie precise:
il grunge dei Mudhoney, il desert stoner, i riff di sabbathiana
memoria, gli inconfondibili controcanti alla Alice in Chains, il
noise... Spesso tutto questo non è amalgamato in un unico stile ma
distribuito, seppur nella giusta misura, nei vari pezzi dell'Ep,
rendendo i brani una personale interpretazione dei vari generi,
uniformati da uno stile che inizia a definirsi all'interno del
progetto. Dalla registrazione dell'album, Antonio e Cristiano hanno
già evoluto il proprio sound, e come non diversamente, vista la loro
giovane età! Sono convinta quindi che in breve i due sapranno
amalgamare a dovere queste belle influenze in un marchio preciso che
renderà i Mushrooms uno tra i più interessanti duo in circolazione.
Intanto, sono decisamente una bella promessa, e la sicurezza che la
line-up coltiva degni eredi.
A
seguire una breve presentazione della Jestrai Records e un doveroso
approfondimento del duo con l'intervista ai diretti interessati: ci
aiuteranno a capire come le nuove generazioni di duo
chitarra-batteria approcciano la line up e le sue sfide. Per
ascoltare la bomba di oggi, nessun problema, troverete The
Mushrooms su Spotify, iTunes, Pandora e tutte le altre
piattaforme streaming. Qui invece la
penna sempre interessante di Cesare Businaro che ci mostrerà, con la
sua recensione, tutte le sfaccettature e le promesse di questo
giovane duo. Il viaggio è iniziato, libero sfogo ai funghetti!
Video: The Mushrooms - Full Of Dust (live at B studio)
Album:
Ascolto di The Mushrooms
LABELS
Jestrai
Records http://www.jestrai.com/
Etichetta
indipendente nata a Bergamo nel 2002 dall'iniziativa di Mariateresa
Ragazzoni, madre di Alberto e Luca Ferrari dei Verdena, che l'anno
precedente aveva fondato la Jestyrai Edizioni al fine di pubblicare i
testi della band. In breve si dedica alla produzione di degni
esponenti dell'underground tra i quali troviamo anche power duo
chitarra batteria! Come i MAYBE I'M (2012 e 2014), i .CORA. (2009), e
ancor prima i bergamaschi FIUB.
L'etichetta
cura anche il booking dei propri gruppi promuovendo concerti: è' del
2001 il primo JestraiRock, evento che in breve diviene un Festival
itinerante.
Nel
2013 il campo d'azione e di scouting si allarga, con la fondazione di
una sotto etichetta, la Factum Est Records, dedicata a produzioni più
sperimentali rispetto alla casa madre.
1.
Un gran benvenuto a voi, Antonio e Cristiano. Siete nati a fine
millennio ma la vostra musica attinge a piene mani dagli anni novanta
indietro, quali sono stati i vostri ascolti ed influenze, fino ad
oggi?
A:
Le mie influenze oggi sono molto varie, vado dagli anni ’60 fino ad
oggi su generi abbastanza
diversi.
La prima influenza su tutte sono i White Stripes e Jack White (cosa
molto palese), poi man
mano
sono finito in generi più pesanti o sperimentali, come lo shoegaze e
la dark wave tipo: A Place To Bury Strangers, My Bloody Valentine e
Cure. Ovviamente l’EP ha avuto una forte influenza da parte dei
Melvins, sia per i riff che per l’approccio musicale, altro gruppo
degno di nota che ci ha influenzato entrambi sulla registrazione
dell’EP sono i Verdena, questi sono alcuni dei gruppi che hanno
influenzato me e Cristiano.
C:
Le mie prime influenze sono stati gruppi rock classici come i Beatles
e i Rolling Stones che mi
hanno
aiutato a crescere musicalmente. Crescendo ho cominciato a variare
approcciando generi e
gruppi
molto diversi tra loro, come lo stoner, il noise, il grunge (Melvins,
Sonic Youth, Mudhoney,
Nirvana,
Soundgarden), ma anche altri generi come la new-wave di fine anni ’70
(Talking Heads,
Police,
Blondie, Cure) e gruppi più moderni e validi come i Royal Blood,
Slaves e altri ancora.
2.
Il vostro duo, The Mushrooms, è nato per caso e per necessità, però
quando avete deciso di restare in due, avevate già questa line come
riferimento, quindi.
A&C:
Sì, avevamo in mente i già citati White Stripes ma anche i Royal
Blood e Black Keys.
3.
Quali le vostre accortezze per ovviare alla carenza delle basse
frequenze?
A:
Per ovviare alla carenza del basso faccio passare il segnale della
chitarra per vari pedali tra cui
un
octaver polifonico che mi sdoppia il segnale mandandolo ad un ampli
per chitarra e uno per
basso
che riporta appunto l’ottava bassa; invece sul segnale
dell’amplificatore per chitarra va il
digitech
whammy 4 che mi da un’altra ottava così da ricreare una sorta di
stereofonia di ottave live.
4.
Siete un duo dei giorni nostri, raccontateci: c'è ancora qualcuno,
tra il pubblico o i musicisti, che si meraviglia della mancanza del
basso?
A&C:
Si. Noooo! Dopo tutti questi decenni ancora la
formazione a due nel rock non è sdoganata...
5.
Napoli, città che in questo millennio ha dato i natali a ottimi duo
chitarra-batteria. Conoscete, di nome o di fatto, alcuni dei vostri
predecessori?
A&C:
Conosciamo per lo più power duo che suonano tutt’oggi nella nostra
scena, come i Ga-rage,
Alca
Impenne, The Devils, Eloise D’Egidio (da poco “defunti”). Tra i
vecchi duo che non sono più
fra
noi ricordiamo i Arduo, Buddha Superoverdrive e i Mesmerico.
6.
Cosa ci raccontate della scena musicale attuale del vostro
territorio? C'è fermento o stasi? Quanto spazio c'è per suonare e
per il divertimento dei giovani?
A&C:
La scena musicale attuale qui a Napoli è in movimento ed è piena di
gruppi (forti e non) ma i
posti
scarseggiano di anno in anno; Il genere che ora “va forte” è
l'emocore e l’hardcore, pieni di
finti
punk che vivono in un ricordo idealizzato del punk anni ’70, senza
rendersi conto che sono
solo
una copia sbiadita di tutta quella scena, infatti il genere che
suoniamo noi non è così diffuso e
molte
volte abbiamo difficoltà ad inserirci tra questi “punk”. Per
quanto riguarda i locali/spazi dove
suonare,
scarseggiano sempre di più, non ospitano più serate live ma
quizzettoni per famiglie o djset
improponibili
o meglio gli stessi proprietari formano un gruppo per suonare hit
classiche.
La
musica underground ringrazia!
7.
Al primo Ep siete già in accordo con la prestigiosa Jestrai Records:
com'è nato il vostro rapporto? Cosa vi aspettate da una
collaborazione di tale portata?
A:
Semplicemente era una notte insonne e ho cominciato a contattare a
raffica locali ed etichette,
fino
a quando non mi sono ricordato della Jestrai (che provammo a
contattare già anni prima senza
successo);
ho inviato l’EP che fortunatamente è piaciuto moltissimo a
Mariateresa Regazzoni che
oggi
ci sta aiutando molto nella sponsorizzazione. Con la Jestrai quindi è
una collaborazione
avvenuta
dopo la realizzazione dell’EP (mix e mastering di Danilo Turco, in
arte Danjlo).
Non
abbiamo idea di cosa aspettarci con la Jestrai in futuro.
8.
Oltre al Cd avete pubblicato in formato audio-tape. Com'è ricaduta
la scelta sulle vecchie cassettine?
L'abbiamo fatto sotto
consiglio del nostro produttore Danilo Turco, dato che stanno
ritornando un po' i vecchi supporti come cassette e vinili. Inoltre
pubblicare il nostro disco su cassetta, c'entra comunque con
l'estetica generale e il sound del duo. Comunque lo sappiamo... siamo dei
nostalgici di un'epoca che non ci appartiene hahahahah.
9.
So che siete in ulteriore evoluzione sonora dopo la registrazione
dell'Ep d'esordio. Siete quindi ancora alla ricerca della vostra
identità musicale? In che direzione vi state muovendo? Tutto nasce
spontaneamente, immagino, e non frutto di un disegno preciso...
A&C:
Tutto nasce sempre in modo spontaneo ma questa volta cerchiamo di
spingerci più in avanti
per
sonorità nuove, il tutto sta prendendo una piega più shoegaze a
tratti ma sempre con riff ciccioni
e
massicci. Maggiormente sperimentiamo con nuove accordature, effetti o
nuovi approcci alla
scrittura,
variando anche certe volte le strutture dei brani.
10.
I vostri progetti prossimi?
A&C:
Fare un nuovo EP e andare in tour per toccare un po’ tutta la
penisola e perché no anche
l’Europa!
Grazie
mille per averci mostrato il vostro approccio al mondo delle two-man
band, Antonio e Cristiano. Vi auguro una lunga e proficua carriera,
come i presupposti lasciano immaginare, mentre qui vi lascio
concludere con parole vostre.
Siamo
i funghi e siamo nati dalla muffa, che si estenderà per tutto il
territorio fino a conquistare il
mondo!
Link
band
DISCOGRAFIA
THE
MUSHROOMS 2019, Jestrai (grunge,
stoner, sludge metal, noise rock)
1.Why am I so Angry with You? 2.Full of Dust 3.Caagbe
4.The Endless Melancholy of my Mind 5.Sprout 6.Fantasma
4.The Endless Melancholy of my Mind 5.Sprout 6.Fantasma
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e intervista ad opera di Giusy Elle
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