Post più popolari

martedì 19 marzo 2019

176. RECENSIONE59: Vol.2: The Divide by Hyperwülff





Sarge e Wüllf vengono da Erion, un pianeta dove l'energia fluisce in equilibrio grazie al potere unificante di Hyperwülff. L'IperLupo, deprivato della sua forza e relegato in strati sottili della creazione da un nemico robotico, attende ora la reincarnazione grazie al potere unificante della musica, con l'apporto degli Eroniti e degli umani tutti. Bene gente, continuate a suonare quindi, e a elargire le vostre buone vibrazioni, che il Cosmo ne può solo giovare... Questo il concept degli HYPERWÜLFF, duo bolognese con una missione: salvare l'equilibrio delle cose tramite il potente strumento della musica.
Volume2: The Divide esce a fine 2018 ed è il naturale sequel del precedente Vol1: Erion Speaks, di tre anni prima. Attraverso questi volumi il duo dipana la trama della saga e convoca a sé nuovi proseliti grazie al 'metla', un post metal ibridato di stoner, sludge e doom, forte e potente, straziato e storto quanto basta. A fianco dei due eroi troviamo una bella cordata di etichette che credono nel messaggio di pace del duo: Shove Records, Deathcrush e Dischi Bervisti per i formati vinile+Cd (di cui 100 in edizione limitata bianco latte), 25 copie in tiratura ultra-limitata a cura di Teschio Dischi e Roughness Noise per la versione audio-cassetta.
Nell'articolo appena pubblicato c'è una breve descrizione di queste belle realtà dell'underground musicale nazionale, ma anche l'intervista ai due eroi della saga e una presentazione del duo dalla fondazione ad oggi: rimando quindi a tale pubblicazione (qui) per ogni approfondimento sul duo, per concentrarci invece qui sugli aspetti tecnici dell'album e sulla sua recensione a firma del nostro collaboratore Nicola Cigolini.

Video:
"Last Ride" Official Video https://youtu.be/-mXyRKlJzAM

Contatti Band:


Vol2: The Divide credits:
Scritto e suonato da The Sarge (chitarra e voce) e The Wüllf (batteria e droni)
Registrato e mixato da Bruno Germano @Vacuum Studio (Bologna)
Masterizzato da Carl Saff @Saff Mastering (Chicago)
Prodotto da Hyperwüllf e Bruno Germano
Cover Artwork: Solomacello
Internal Artwork: Nero
Pubblicato il 14 Settembre 2018
Etichette indipendenti: Shove Records, Dischi Bervisti, Death Crush, Teschio Dischi, Roughness Noise
FormatoVinile nero +Cd (Edizione limitata di 100 copie in vinile bianco) e audio-cassetta

Qui lo ascolti

The Divide 2018
Shove Records, Dischi Bervisti, Death Crush,
Teschio Dischi, Roughness Noise
(PostMetal, Sludge, Doom)

1. Erion Chant
2. Hypersphere
3. Recall! Recall!
4. Ghost Wolf
5. Last Ride
6. Stele Chant
7. Shattered Ground
8. 17 45 40.045-29 00' 27.9
9. Omniverse
10. Infinite Titan


RECENSIONE
HIPERWULFF "Volume Two: The Divide"
Lp 2018 Shove Records, Dischi Bervisti, Death Crush,
Teschio Dischi, Roughness Noise

Il Grande Lupo è fra noi e la battaglia con la bestia meccanica è giunta al termine, una battaglia che sicuramente ci ricorderemo per molto tempo!
Gli Hyperwülff sono The Sarge (chitarra e voce) e The Wulff (batteria e sinth) e con questo Volume Due portano a compimento la storia iniziata con Volume One: Erion Speaks, il primo capitolo di questa saga interstellare che ci narra le vicende del Grande Lupo che combatte contro la grande bestia meccanica di nome Robogoat, una visione ultrafuturistica di un universo parallelo raccontato attraverso le corde e le pelli di queste menti sapienti.
L'album ritrova in sé molte sfumature, che vanno dal metal più spinto, con derivazioni stoner, noise fino ad arrivare al doom, quindi un bel calderone che gli Hyperwülff sanno magistralmente mescolare per creare un sound bello pieno e compatto (ricordiamo che i gruppi che recensiamo qui sono sempre di due componenti, e non far rimpiangere altri strumenti è sempre molto arduo), un viaggio che porta con sé molti sapori, molte spigolature di un disco duro e crudo, con un concept ben pensato (fateli due dischi raccontando di un futuro non tangibile e con una storia così ben delineata) ed una fattura molto buona, il disco suona bello pieno e liscio in ogni sua canzone.

Tra i pezzi dell'album spicca Last Ride, una bella cavalcata dove ritroviamo i primi germi di desert rock che poi sarebbe diventato lo stoner che noi conosciamo bene, potrei dire un nome su tutti, i Kiuss, che va a finire in una sfuriata metal alla Slipknot e che alla fine lascia letteralmente senza fiato; sembra di aver fatto l'ultima corsa con l'IperLupo accanto, io ho ancora il fiatone!
Per il resto, ragazzi, vi consiglio assolutamente l'ascolto dell'intero album perché ovviamente essendo un concept non può essere menomato di qualche sua parte, ed ovviamente anche del primo volume che anche io mi accingerò a cercare per capire come tutto questo casino intergalattico abbia avuto inizio.
Dal punto di vista tecnico un lavoro godibilissimo, dove tutto suona al posto giusto nel modo giusto, complimenti vivissimi a Bruno Germano del Vacuum Studio di Bologna, che ha curato sia la ripresa che il mixaggio di questo gioiellino.

Concludo dicendo che appena avrò la possibilità di vedere gli Hyperwülff dal vivo non me li lascerò certo scappare, e credo che lo dobbiate fare anche voi.

Nicola Cigolini
8,5/10



Articolo a cura di Giusy Elle

Nessun commento:

Posta un commento